C'è un fumetto che si sta diffondendo su internet, è stato preso dal sito del settimanale "Diario", ed ha per protagonista un superPera in tutina azzurra e "S" da Superman che combatte senza sosta i biechi relativisti.
Devo dire che come idea satirica mi è piaciuta molto, Pera ben si adatta alla visione fumettistica del Superman senza macchia, senza paura e, soprattutto, senza incertezza alcuna che combatte tutti i mali del mondo.
Tuttavia il Presidente del Senato sta oggi superando ogni sua concepibile caricatura.
Sembra quasi che voglia togliere a Joseph Ratzinger la poltrona papale!
Eh si perché il povero papa recentemente eletto non fa in tempo a sussurrare un parere che il Pera nazionale riprende il messaggio estremizzandolo, caricandolo di enfasi di italica memoria, e propagandarlo ai quattro venti precipitandosi a parlare alla prima platea che è costretta a subire la sua dialettica.
Ultime vittime (il fatto che siano state o meno contente di esserlo non cambia la realtà dei fatti) sono stati gli appartenenti a Comunione e Liberazione, radunati a Rimini per il loro meeting nazionale.
"La stampa" sottolineava lunedì 22 Agosto, come fosse inconsueto il fatto che C.L. ritrovi la guida e l'unità proprio seguendo le parole di due atei dichiarati come Marcello Pera e Giuliano Ferrara, ma recentemente folgorati (sulla strada delle elezioni, non quella per Damasco) dalla voce dei due ultimi papi.
Durante il meeting di C.L. il filosofo azzurro ha ripetutamente attaccato i laici ed il laicismo accusandoli praticamente di tutto quello che di male c'è nel mondo oggi; la multiculturalità è, secondo lui il, vero orrore dei nostri tempi. L'assurda pretesa degli individui pluralisti e laicisti di porre tutte le culture sullo stesso piano, di far si che queste non si possano "pesare" per stabilire quale sia migliore o peggiore.
L'ennesimo attacco alla laicità del nostro stato, del parlamento italiano insomma, portato da un laico, o che per meglio dire si autodefinisce tale; ma fin qui niente di nuovo, ci sono abituato… si sa che in campagna elettorale (e da qui al 2006 le cose andranno sempre peggio) i politici per conquistare l'ambito crogiolo dei voti cattolici sono disposti a vendere la madre, il padre, i figli, la moglie, i parenti fino al quinto grado, la dignità, la coscienza finanche le proprie grazie più nascoste al più pervertito partner del mondo, pur di ritrovarsi su una bella e comoda poltroncina del "Pappamento".
Se il filosofo (a)teo-con si fosse limitato a tali esternazioni, mi sarei si indignato (perché questa capacità, nonostante i profusi sforzi dei mass media, ancora non l'ho persa) ma non meravigliato… certo… avrei voluto comunque porre al Sig. Pera questa domanda: "Scusi, ma il santo Padre ha per lo meno il dogma dell'infallibilità papale e la carica di rappresentante di dio in terra per giustificare la pretesa di essere portatore di verità assoluta, ma lei che è ateo come fa a giustificare le fesserie che dice?"… ma so che le domande scomode non sono molto in voga fra i politici e che raramente questi rilasciano interviste a giornalisti di abilità lappatoria non comprovata; quindi me ne sarei rimasto con i miei dubbi, senza ulteriori riflessioni ed esternazioni.
Ma il Pera non si è limitato a questo.
Come un atleta in trance agonistica che ha già superato i suoi limiti e si trova in pesante debito di fiato, il Pera ha voluto andare avanti nella sua estenuante corsa per gettare il cuore al di là dell'ultimo ostacolo.
Peccato che in tal caso l'ostacolo fosse rappresentato dalla costituzione italiana e il cuore dalle idee razziste di cui la tronfia mente del Pera è evidentemente ricolma.
Colui che rappresenta attualmente la seconda carica istituzionale dello stato italiano non ha avuto vergogna di denunciare il pericolo di diventare tutti meticci! E lo ha fatto con le seguenti parole: «In Europa la popolazione diminuisce, si apre la porta all'immigrazione incontrollata e si diventa "meticci"». Aggiungendo poi che è necessaria un'alleanza seria e salda fra laici e credenti «per riaffermare e salvare la nostra identità occidentale, democratica e liberale perché contro di noi è stata dichiarata "una guerra santa"».
NO.
NO.
NO.
Sono costretto a ricordarle che Lei, purtroppo, è stato eletto Presidente del Senato della Repubblica Italiana ed ha quindi prestato giuramento ad una costituzione che fra l'altro recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Art. 3)
Lei sig. Pera ha tradito il suo giuramento ed insultato buona parte dei cittadini italiani che sono per l'appunto meticci.
Meticci e figli di una costituzione scritta e ottenuta con il prezzo del sangue versato da tanti atei e tanti cristiani che hanno cacciato dal nostro paese quell'idea nazifascista di razza superiore che non ci appartiene e non ci è mai appartenuta.
Lei ha insultato la nostra memoria ed il nostro presente, fatto di tante famiglie meticce che non hanno nessun motivo di vergognarsi di essere tali.
Come italiano invece, ho motivo di vergognarmi di lei, sig. Pera, e mi vergogno di essere da lei rappresentato.
Spero che un giorno, quando sarà finita la sua estenuante corsa elettorale, lei ritrovi quel poco di lucidità per rileggere ciò che ha detto e vergognarsene. Se avrà anche la forza di chiedere scusa a tutti gli italiani da lei insultati, forse sarà di nuovo degno di essere un rappresentante del popolo italiano.
Oggi non lo è.
E farebbe bene a tenerlo presente. (A.C.)