Ci abbiamo provato.
In quanto associazioni impegnate sul nostro territorio per la diffusione, promozione e tutela di una cultura dei diritti, per la giustizia sociale, la solidarietà abbiamo provato a capire le motivazioni alla base di alcune scelte compiute dall’Assessorato al Welfare del Comune di Terni.
In quanto associazioni impegnate sul nostro territorio per la diffusione, promozione e tutela di una cultura dei diritti, per la giustizia sociale, la solidarietà abbiamo provato a capire le motivazioni alla base di alcune scelte compiute dall’Assessorato al Welfare del Comune di Terni.
Abbiamo posto domande cercando delle risposte e un confronto. L’occasione è stata quella dell’iniziativa messa in campo durante le festività natalizie “Casa Solidale Umbria Energy”.
Dal 21 Dicembre al 6 Gennaio infatti il Comune di Terni con il “partner solidale” Umbria Energy ha allestito un gazebo con Maxi schermo a Largo Villa Glori con l’intento di fornire “alle associazioni e alle imprese impegnate nella solidarietà, uno spazio e degli strumenti per potenziare il proprio impatto, favorire il dialogo intergenerazionale recependo anche le voci dei ragazzi, costruire tutti insieme una comunità sempre più inclusiva, equa, coesa”. Partner di questa iniziativa: Banco Alimentare, Banco Farmaceutico, Comitato Daniele Chianelli, Clown Vip Terni ODV, Confartigianato, Protezione Civile di Collescipoli ODV, San Marino I.S. Caritas, Unitalsi, Movimento per la Vita, Associazione Policoro, Associazione Società di San Vincenzo de’ Paoli, Laboratorio Idea e Puro Sport.
Durante questo periodo, attraverso il maxischermo posto a lato del gazebo, è avvenuta la proiezione di “Baby Olivia”, video prodotto da LiveAction con la collaborazione del Movimento Pro Vita, che si propone di mostrare la crescita di un feto durante la gravidanza. Il video di esplicita propaganda antiabortista è volto a minare il diritto di ogni donna a ricorrere alla interruzione di gravidanza come stabilito dalla Legge 194/78.
Abbiamo chiesto spiegazioni scegliendo di non interessare i social o la stampa, ma di rivolgerci in maniera diretta ai soggetti coinvolti attraverso una PEC direttamente indirizzata all’Assessora Viviana Altamura e Umbria Energy Sp.A.
Solo quest’ultima ha avuto la cortesia di rispondere ovviamente spiegandoci di essere coinvolta in una attività di collaborazione esistente con il Comune di Terni, e ci ha anche spiegato che esiste un tavolo della Solidarietà presso l’Assessorato al Welfare del quale ignoravamo l’esistenza.
Ringraziamo Umbria Energy per questa comunicazione, e per averci considerate come associazioni per i prossimi eventi.
Abbiamo nuovamente sollecitato seppure invano l’Assessora Altamura, perchè riteniamo fondamentale che l’amministrazione comunale risponda delle proprie scelte a cittadini e cittadine proprio nell’ottica che l’assessora dice di far sua, quella della costruzione di dialogo e confronto.
In questi giorni la risposta ci sembra sia arrivata. Anzi, è stata proprio messa in scena: esattamente la mattina del 5 febbraio di fronte alle e agli studenti delle scuole superiori di Terni in occasione dello spettacolo “Cinque donne del Sud”, iniziativa organizzata dall’Assessorato al Welfare insieme alla Diocesi di Terni-Narni-Amelia e ancora una volta al Movimento per la Vita. Come ci è stato riportato da alcuni genitori delle e degli studenti presenti, a ragazzi e ragazze e famiglie non era stata data alcuna informazione preliminare sullo spettacolo e l’attività non è stata proposta come opzionale. All’interno dell’iniziativa l’attrice ha esternato le sue personali considerazioni in merito all’interruzione di gravidanza . Le e gli Studenti hanno quindi assistito con il plauso di Diocesi e Amministrazione comunale ad un comizio anti scelta all’interno delle ore di scuola, che ricordiamo essere nel nostro ordinamento un’istituzione laica.
Stavolta non chiederemo altre spiegazioni, perché ci sembrano inutili.
I fatti sono eloquenti. Se queste sono le iniziative che il Comune di Terni promuove “per investire nella cultura come strumento di formazione e identità” ci sembra evidente che manchino delle basi comuni. La nostra idea di cultura, di educazione, si basa sui principi di rispetto, diritti, libertà e autodeterminazione. Non resteremo in silenzio agli attacchi alla libertà di scelta delle donne. Specialmente se di mezzo c’è la scuola, l’istruzione, la formazione e il futuro delle nuove generazioni.
Assessora, cittadini e cittadine. E no, non tanto la Diocesi che è un soggetto extra amministrazione: è questo il dialogo o questo è un monologo? Chi è di scena?
Civiltà Laica APS
Demetra
Arci Terni
Il Pettirosso
Cellula Coscioni Terni
Progetto Mandela