Se mai ce ne fosse ancora stato bisogno, gli assassini a sangue freddo dei generali iraniani confermano quanto sia vera la condizione umana paragonata a quella della rana che salta fuori da una pentola contenente acqua bollente ma che non si accorge di star bollendo se avete fatto aumentare pian piano la temperatura mentre la stessa era già immersa.
Nessun Capo di Stato, nella storia degli ultimi due secoli almeno, ha mai rivendicato apertamente omicidi politici commessi in territorio estero.
L’unico, se vogliamo proprio fare dei paragoni azzardati fu Mussolini; ma fu costretto a farlo e tuttavia se ne assunse solo la responsabilità morale, non quella materiale.
Chi governa la Casa Bianca oggi è così idiota da farlo (idiota o se preferite coraggioso, ma coraggioso come un demente che si butta nel vuoto senza paracadute e con i suoi figli in braccio tanto per farli divertire), non solo mettendo a rischio tutto il suo paese e tutti i cittadini americani all’estero, ma rendendo di fatto inutili tutto l’apparato dei servizi segreti e le legioni di “debunker” che da oggi devono cercare un nuovo lavoro, perché nell’era Trump le porcate politiche sono pubbliche e ci si vanta di averle fatte.
Ovviamente qui non ci interessa il fatto di quanto sia stato bravo o cattivo il generale Soleimani; ma del fatto che un Presidente degli Stati uniti l’ha fatto uccidere e l’ha rivendicato. Sbeffeggiando non solo l’Iran, ma tutti i tribunali internazionali e l’Onu.
Perché non c’è stato un processo, non c’era una guerra in corso (almeno fino a questo momento) e nessuno ha mai dato agli Usa l’incarico con carta bianca di essere gli sceriffi del mondo.
Quello che dovrebbe accadere in un mondo che voglia evitare la guerra (ed è quello che non accadrà ovviamente) è che ogni paese civile che aderisca all’Onu e alla dichiarazione dei Diritti Umani interrompa ogni rapporto diplomatico con gli Usa, chieda l’arresto immediato di Trump e del suo staff e che venga istituito un tribunale internazionale per i loro crimini peraltro già rivendicati.
Quello che avverrà invece è che continueremo a vivere in silenzio le nostre vite, sapendo che siamo dalla parte “giusta” del pianeta grazie a quelli che come Donald Trump (o meglio il suo esercito, perché lui non ha certo il fisico per farlo) stanno sopra ad un muro di confine e decidono a chi dover sparare senza che nessuno possa dir loro niente perché quello che chiamiamo “libertà” ce lo danno loro e quindi non possiamo disquisire dei mezzi che usano per fornircela.
Ricordiamocelo però la prossima volta che piangeremo i nostri figli, i nostri amici e i nostri connazionali al World Trade Center, al Bataclan, nelle metropolitane di Londra e Parigi, negli aeroporti di Bruxelles o in centinaia di altri attentati che saranno parte di una nuova guerra mondiale, la terza, combattuta con armi completamente diverse, ed ancora oggi inimmaginabili ed imprevedibili. Tuttavia lo sappiamo già che la quarta sarà combattuta con le pietre.
“Preparate le bare” ha detto all’occidente nella sua consueta lucida follia integralista l’Iran. Ma è veramente difficile oggi dire chi sia il più folle delle due parti in causa.
Alessandro Chiometti