Si è finalmente esaurita la lunga maratona elettorale.
Per chi come me è stato impegnato fino alle 6.00 di stamattina (martedi) per spulciare gli ultimi dati delle amministrative è chiara l’importanza democratica e istituzionale di questi appuntamenti, per la maggiorparte degli italiani invece i risultati saranno solo una notizia di colore da inserire fra gossip calci(o) e la finale di Amici.
Le elezioni europee hanno visto succedersi nei commenti elettorali, come italica consuetudine vuole, solo ed esclusivamente vincitori. Per fortuna che i risultati sono sotto gli occhi di tutti,e due righe (spero abbastanza obiettive) di commento posso azzardarle.
Al di là degli unici due veri vincitori, ovvero la Lega a destra e Di Pietro a “sinistra”, il resto è una via crucis.
Perde il PDL che paga le vicende sentimental-sportive del suo lider maximo.
Perde per l’ennesima volta, e in modo più che sonoro, il Partito Democratico che si attesta molto al di sotto delle già disastrose elezioni politiche del 2008, dimostrando ancora una volta tutta l’inadeguatezza della politica “ma anche” di Veltroni prima e di Franceschini poi.
Perde il Partito Radicale che non si chiama più neanche così, ed ha da troppo tempo legato alle uscite estemporanee dei suoi segretari i propri destini elettorali.
Perde la Sinistra Radicale, che nel derby fratricida ha visto prevalere di poco la formazione che viene generalmente giudicata retrograda poiché legata a un’indentità (comunista) e un simbolo (falce e martello) ritenuti anacronistici. Intanto però è la prima formazione a sinistra del PD.
Ovviamente ognuno dei lorsignori ha i suoi motivi per esultare, è il bello della politica (italica).
Nella nostra città, Terni, il candidato per il centrosinistra Di Girolamo ha mancato di un soffio la vittoria al primo turno fermandosi al 49,4%. In una situazione cosi travagliata com’è quella ternana, a mio giudizio è un risultato di tutto rispetto, ancor più avvalorato dal fatto che le liste a lui collegate conquistano la maggioranza assoluta del consiglio comunale.
Questo può portare a fare diverse considerazioni.
È evidente che Terni non è più la città bulgara di cinque anni fa, visto che le liste di governo perdono nel loro complesso quasi il 20%.
Qualcuno già parla di una bocciatura personale per Di Girolamo e penso che questo sia quanto di più sbagliato si possa dire. A mio giudizio, se il centrosinistra è riuscito a raccogliere i cocci e comunque a tenere botta di fronte alle tante vicissitudini amministrative che hanno colorito gli ultimi cinque anni di governo, è dovuto in gran parte alla persona presentata come candidato a sindaco.
Dall’altra parte il Prof. Baldassarre, invece di sparare cifre a caso di improbabili sondaggi che lo vedevano vincente al primo turno, o di organizzare concerti con artisti che non si è neanche capito se lo sostenevano oppure no, o di accusare gli avversari di non aver mai lavorato (frase che detta da un tornitore dell’acciaieria fa un certo effetto, detta da un politico fa semplicemente ridere), avrebbe potuto trovare cinque minuti di tempo per rispondere alle domande che gli venivano poste dalle associazioni locali come la nostra invece di ignorarle.
Chissà, magari avrebbe preso qualche voto laico in più.
Alessandro Chiometti