Guido Ceronetti su La Stampa del 9 Settembre 2008
Una creatura da oltre sedici anni tra gli artigli infernali di un
vivere che non è vita, di un esistere che non ha più rapporto con
l'esistenza: il caso di Eluana stupisce e fa inorridire.
Una che fu donna, precisa Shakespeare, ridotta a un tubo dove passa
nutrimento forzato, un macchinale alambic à merde: una cosa cui non si
può più dare un nome, se dire Eluana non significasse qualcosa di
diverso e di più. Certamente di più.
Due mesi dopo una sentenza di Corte d'Appello – liberatrice – alla
quale in molti abbiamo creduto, niente è accaduto, eccetto un tumulto
di troppe, vergognose parole che hanno impedito alla sentenza di avere
esito: così Eluana muore perché non muore, affogata in una penuria del
senso di umanità e del diritto rivelatrice dell'essenza nichilistica
di una vita associata in cui la forza rigenerante di un pensiero e di
un atto d'amore è diventata incongrua, priva di utilità e di senso.
È difficile riconoscere in cronache come questa una specificità e una
realtà italiane, ancora. I giusti e i compassionevoli si
riconosceranno tra loro come carbonari.
Dicevo: Eluana non è soltanto un tubo di carne infelice. Né una
medicina bassamente materialistica né una pseudospiritualità come la
cattolica potrebbero mai capire: perché la base, la radice di un
pensiero diverso mancano, tutto è stato reciso.
L'unicità del corpo fisico ci abbandona a conseguenze tragiche. Se un
corpo in coma forzato è anche altri corpi, in altri piani dell'essere
– un corpo eterico, un corpo mentale, un corpo spirituale – si pone il
problema della sofferenza di tali entità immateriali pur nel silenzio
della coscienza. Noi non sappiamo fin dove si estendano i rami
dell'albero smisurato della sofferenza.
Pensando così, tutto cambia. In più sensi Eluana è una farfalla
prigioniera, incappata in una rete e trafitta da uno spillo da
collezione.
Nel capitolo tre del libro di Giobbe si accenna a quanti annaspano
cercando la morte come se cercassero un tesoro – versetto di verità
sublime.
Ci saranno ancora dei veri medici, in Italia? Ci saranno ancora dei
veri preti, che non parlino come il CD Vaticano?
Tutta questa repubblica fondata sul falso per un pensiero vero, per un
pensiero umano! Perché siano ridate nell'invisibile, alle farfalle
crocifisse, le candide ali.