da La Stampa del 10/7/2008
Diceva: "Se capita a me, meglio la fine"
Si accende la polemica dopo la sentenza della Corte d'appello di Milano. Il padre: «Rispetto quello che dice il Vaticano, ma per noi non conta»
MILANO
La Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato ieri il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992.
La Corte d'appello ha ritenuto che fosse già stata provata e accertata
l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane donna
e che sia stato dimostrato il convincimento di Eluana, quando era in
piena coscienza, e cioè che avrebbe preferito morire piuttosto che
essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e
avere contatti con il mondo esterno.
Le critiche del Vaticano: "Si tratta di eutanasia"
È una «grave sentenza» quella con la quale i giudici di Milano hanno
autorizzato l'interruzione dell'alimentazione a Eluana Englaro. Lo
afferma Radio Vaticana. «La notizia ovviamente è estremamente triste»,
afferma ai microfoni dell'emittente il professor Gianluigi Gigli del
Consiglio esecutivo di Scienza e vita. «Eluana Englaro sarà la Terry
Schiavo d'Italia». La decisione dei giudici su Eluana giustifica «di
fatto una azione di eutanasia» secondo mons. Rino Fisichella,
neopresidente della Pontificia accademia per la vita. La sentenza però,
ha aggiunto mons. Fisichella « può essere impugnata presso una corte
superiore» e c'è la possibilità di «ragionare con maggiore serenità e
meno emotività ».
Il padre: "Rispetto il Vaticano, ma per noi conta solo la volontà di mia figlia "
«Quello che dice il Vaticano vale per il Vaticano, quello che diceva
mia figlia vale per mia figlia». Ha risposto così alle critiche della
Santa Sede Beppino Englaro, il padre di Eluana intervenuto a "Viva
Voce" su Radio 24. «Massimo rispetto per quello che dice il Vaticano –
ha aggiunto -, ma per noi vale quello che ci diceva nostra figlia».
Englaro ha poi commentato le parole scritte nel catechismo della Chiesa
cattolica dall'allora cardinal Ratzinger: «L'interruzione di procedure
mediche dolorose, pericolose, straordinarie, o sproporzionate rispetto
ai risultati ottenuti può essere legittima». Secondo voi questo non
corrisponde alla situazione di Eluana? La verità – ha aggiunto – è che
loro alle volte dicono tutto e il contrario di tutto. Si spingono in
avanti, poi tornano indietro e non ho mai capito questo alternarsi».