Riceviamo, e pubblichiamo con nostro colpevole ritardo, un contributo dal “nostro uomo ad Anversa” per la scomparsa del filosofo belga Etienne Vermeeresch.
Il Prof. Etienne Vermeersch è stato cattedratico emerito all’ Università di Gand (Belgio) ed era sicuramente il più influente filosofo laico e ateo del dopoguerra belga.
Nacque il 2 maggio del 1934 in una famiglia operaia cattolica.
Dopo i suoi studi al Liceo Cattolico di Bruges diventò Gesuita, ma abbandonò l’ordine dopo cinque anni per diventare un ateo convinto.
Studiò filologia classica e filosofia all’ Università di Gand e in seguito fu nominato cattedratico di Filosofia.
Dedicò buona parte della sua carriera scientifica alle questioni bioetiche come l’aborto, la fecondazione assistita e l’ eutanasia ed influenzò sostanzialmente il dibattito pubblico riuscendo a sottrarre la legislazione belga in quelle materie alla dominazione della morale religiosa e cattolica.
Fu inoltre un difensore tenace dei valori illuministici, della libertà di pensiero e della laicità dello Stato contro le pretese del dogmatismo religioso, da sempre cattolico e negli ultimi decenni anche islamico.
Come membro fondatore di SKEPP, un circolo di studio, si dedicò alla valutazione critica della pseudoscienza e dei fenomeni cosiddetti paranormali.
Particolare preoccupazione ebbe per il sovrappopolamento globale e per le conseguenze ambientali di esso, a proposito dei quali riteneva che l’ umanità non si rendesse abbastanza conto di quanto stesse preparando la propria distruzione.
L’ insieme del suo pensiero fu caratterizzato da un’ estrema razionalità e da ragionamenti straordinariamente lineari e trasparenti.
E’ morto il 18 Gennaio 2019 all’ età di 84 anni scegliendo l’eutanasia. Fra i suoi ultimi pensieri scrisse che “moriva grazie al proprio lavoro di una vita”.
Marc Simmons