Torna l’Evolution Day, evoluzione del Darwin Day.
Le ragioni per cui quattro anni fa abbiamo scelto di cambiare nome a questo appuntamento che è diventato una consuetudine per Terni (è la quattordicesima edizione) sono note ma è il caso di ricordarle.
In primo luogo, laicamente parlando, è più giusto celebrare la teoria che l’uomo. Questo non perché Darwin non sia stato un grande della storia (anzi) ma perché “santi” non ne vogliamo. Celebriamo quello che ci ha lasciato Sir Charles Darwin senza ritenerlo dogma.
I Darwin Day (nati quasi in contemporanea con la divulgazione della teoria dell’evoluzione) del resto sono serviti per controbattere agli attacchi ideologici e pretestuosi delle forze reazionarie, religiose e non, che vedevano in questa teoria un grave pericolo per lo status quo. E su questo, soltanto su questo, avevano anche ragione; del resto una rivoluzione scientifica comporta quasi sempre una rivoluzione di pensiero e si sa, i reazionari hanno sempre paura dei cambiamenti.
Oggi però continuare a dibattere (almeno in Europa) con i creazionisti in ogni loro forma (intelligent designer, creazionisti biblici, pseudoscienziati, fusariani) significa inchiodarsi a dibattiti di retroguardia privi di ogni interesse scientifico.
L’evoluzione è un dato di fatto. Chi non l’accetta si pone al di fuori della scienza.
Questo non vuol dire che la Teoria dell’Evoluzione Biologica è intoccabile, anzi. La discussione è più accesa che mai negli ultimi anni fra la parte innovativa e la parte conservatrice dei biologi evoluzionisti, con una larga fetta di mediatori che cerca di tirare fuori il meglio delle due parti. Le discussioni sono tantissime: l’epigenetica e il ruolo dell’ambiente, la velocità dell’evoluzione, la totale o meno casualità delle mutazioni. Ma sono tutte discussioni all’interno dell’Evoluzione Biologica in cui il nocciolo darwinista “mutazione-selezione naturale in base alla fitness e al cambiamento dell’ambiente” non è messo mai in discussione.
Quindi in questi Evolution Day noi preferiamo fare solo una piccola introduzione alle attività “antidarwiniste” e “antiscientifiche” dell’ultimo anno e poi aggiornare la nostra platea di ascoltatori (sempre più numerosi negli ultimi anni) sui progressi della biologia e della scienza in generale non rispondere per l’ennesima volta alla domanda “e allora l’anello mancante?”.
Questo non vuol dire dimenticare Charles Darwin, vuol dire onorarlo nella maniera in cui riteniamo che lui avrebbe preferito.
Del resto come diceva il gabbiano Jonathan Livingstone al suo amico Fletcher mentre se ne andava da questo mondo “Non lasciare che facciano di me un dio Fletcher, intesi? Sono solo un gabbiano e mi piace volare”.
Alessandro Chiometti
L’Evolution Day 2018 si terrà il 3 Febbraio alle ore 17.00 alla biblioteca dell’Arpa Umbria di Terni (Via C.A. Dalla Chiesa 32, complesso del Tulipano) e vedrà partecipare il Dott. Fabio Mariottini dell’Arpa Umbria sul tema “la scienza al tempo delle fake news” e il Prof. Guido Barbujani dell’Università di Ferrara sul tema “cosa abbiamo scritto nel Dna”. L’introduzione sulle attività antiscientifiche dell’ultimo anno verrà fatta dal Presidente di Civiltà Laica Alessandro Chiometti