Di fenomeni antisemiti salvati da allenatori incapaci

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Giovedì 8 marzo, ore 20,30.

Sono appena uscito da Radio Galileo, c’è la penosa Juve di Allegri che gioca le sue inesistenti chance in Europa League cercando di eliminare, pensate un po’, il Friburgo. Magari passerà il turno e incontrerà il Manchester o l’Arsenal che gli rifileranno grappoli di gol per l’ennesima umiliazione stagionale.
Il mio masochismo ha la meglio, mando un paio di messaggi agli amici e qualcuno dovrebbe arrivare a condividere la sofferenza… così mi fermo in un locale del centro che ha attrezzato proiezione e funghi termici in questa serata di marzo pre-primaverile. Male che vada qui hanno la Tennent’s alla spina. Quella vera, scozzese… non il sottoprodotto americano che ha comprato il marchio della “Super”.

Primo tempo con la solita manovra avvolgente di Allegri. Nel senso che i tifosi bianconeri, guardando la loro squadra, si avvolgono i testicoli in una corda e se li prendono a martellate onde evitare il dolore vero di veder giocare centravanti terzini, centrocampisti in terza base, e tornanti sfidare a morra cinese gli avversari.
Ovviamente alla metà del primo tempo tutte le imprecazioni possibili sono già finite, qualcuno sta rimpiangendo Maifredi altri ricordano che Pacione centravanti alla fine era stato sottovalutato.
In questo contesto è normale che nei tavoli meno attenti si cominci anche a parlare d’altro, argomenti che variano da Sanremo a Zelenski pur di distrarsi dallo spettacolo inguardabile.

Così quando anche il volume della telecronaca cala (che sfiga per un cronista raccontare il calcio di Allegri) comincio a distinguere dal tavolo dietro alcune parole ben note. “il piano Kalergi”, “Soros”, “Rotschild”.
Che ho fatto di male? “Carmen, un’altra Scotch Ale per favore!” Ecco, magari più alcool significa meno udito e tutto fila liscio.

Ma l’enfasi del telecronista ormai è ai minimi storici, del resto un’amichevole di Curling fra Burkina Faso e Filippine avrebbe più verve agonistica di una qualunque partita della Juve di Allegri.
“No le’ (abbreviazione di ‘lello’, interlocuzione ternana volta ad indicare qualunque essere più o meno vivente), tu me devi da sta a senti’ perché io la storia l’ho studiata chiaro?”
E anche la geografia avrà studiato ci scommetto.
“Tu devi capì” (nota per i non concittadini, la cassazione ha da tempo stabilito che quando un ternano pronuncia la frase “tu devi capì” ogni reato che commetterete nei suoi confronti è totalmente depenalizzato) “che ‘sti bavosi hanno sempre rotto li cojoni nella storia dell’uomo. Ma lo sai che Napoleone aveva vinto a Waterloo?” Sputo l’ultimo sorso della scotch ale vecchia, mi asciugo con il tovagliolo, chiudo gli occhi con la mano e mi piego in difesa neanche mi allenasse Allegri . “Non ti girare, ale non ti girare, ale non ti girare.”
“Aveva vinto?” Chiede l’amico un po’ perplesso.
“Si aveva vinto, gli aveva fatto il culo a quegli inglesi di merda, ma quei viscidi ebrei quando videro la malparata pagarono i tedeschi per attaccarlo alle spalle e così fu sconfitto”.
Rido. Inevitabilmente.

Poi, pensando al bonifico on line istantaneo e al picco di traffico su wazzup il 18 giugno 1815 dovuto agli ebrei che si scambiavano aggiornamenti e alla mobilitazione istantanea delle truppe tedesche in 25 minuti netti previa verifica dell’arrivato bonifico da Rotschild, rido di nuovo.
Fortuna che sto guardando il cellulare, qualcuno penserà a un meme sui gattini.

“Tu devi capì (altra nota per i non concittadini, la cassazione ha anche stabilito che alla seconda volta che l’interlocutore ternano usa questa locuzione nella stessa discussione è depenalizzata anche ogni ritorsione trasversale contro la sua famiglia) che questi hanno finanziato la rivoluzione francese capito? E poi quella sovietica, capito?.. E poi gli ebrei hanno finanziato anche Adolf Hitler!”
Coincidenza karmika probabilmente, ma il primo tempo è finito e qualcuno ha tolto il volume alla tv proprio mentre il fenomeno diceva “gli ebrei hanno finanziato Adolf Hitler”.
Silenzio.
A sto punto mi giro pensando: “Gli parto con un destro sui denti e lo mando lungo, poi lo ritiro su e gli dico ‘adesso parliamo'”
In realtà si sono girati tutti dai tavoli vicini.
Il fenomeno porta un completo in tweed neanche stesse partecipando a una caccia alla volpe e si sta fumando un sigaro da venti centimetri: mostra di aver più soldi di una lobby ebraica. Quando il suo amico a fianco si accorge che lo stanno guardando tutti gli dice: “Eddai su, che cavolo dici, mò hanno finanziato Hitler che li ha sterminati?”
“Eh sì!” replica sorridendo (non al suo amico ma a tutti noi che lo guardavamo, esaltato dall’avere una platea) “perché mica ha ammazzato quelli che c’avevano i soldi, ha ammazzato i poracci, e quei bastardi degli ebrei grazie a sta cosa si sono fatti regalare Israele da quegli infami degli Inglesi!”
Scendo dalla sedia, vado verso quel tavolo, lo raggiungo e poi alzo le braccia verso un mio amico che stava arrivando dietro di loro. Ad alta voce dico: “Pierpa’, che ti piji un corbo (per i non concittadini, quando un ternano ti saluta con ‘che te piji un corbo’ vuol dire che vi vuole un sacco bene) vieni quà dimo du cazzate anche noi va’!”.
Arriva la mia Scotch Ale, ne ordino subito un altra per Pierpaolo, Di Maria segna l’uno a zero, forse gli è arrivato il bonifico dagli ebrei nell’intervallo, e la Juve potrebbe anche arrivare a prendere una decina di pappine dall’Arsenal.
Una fine più decente di quella fatta da certi fenomeni  in tweed, comunque.

[nel dipinto sottostante, i generali tedeschi che controllano il bonifico delle lobby ebraiche prima di dichiarare l’attacco]

Alessandro Chiometti

 

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