Cosa sarebbe successo se, tanto per fare un esempio recente, in una commemorazione dell’eccidio di Nassirya un rappresentante delle istituzioni italiane invece di ricordare i nomi dei militari italiani uccisi avesse ricordato i nomi dei kamikaze islamici che hanno causato il massacro dei nostri compatrioti?
Facile a immaginarsi: ci sarebbe stata una sommossa istituzionale che in brevissimo tempo avrebbe portato alla immediata destituzione e allontanamento dello sconsiderato rappresentante, nonchè presumibilmente alla sua incriminazione per vilipendio alla bandiera, nonché al suo isolamento politico.
Sarebbe ovvio, in un paese normale, aspettarsi una reazione simile per chi offende la memoria di quei militari italiani che il XX Settembre 1870 realizzarono il compimento dei sogni risorgimentali mettendo fine al potere temporale del Papa (il più aguerrito nemico dell’unità d’Italia) e consegnando alla nazione la sua capitale naturale, cioè Roma.
Ma questo, come ormai ampiamente appurato, non è un paese normale.
E’ anzi un paese in cui l’offensiva revisionista clericalista sta raggiungendo il suo apice in tutti i campi; che si parli di storia, di scienza, di cultura è ormai una continua propaganda cattointegralista volta a far tornare il nostro paese indietro di (almeno) cent’anni, in termini di diritti civili, laicità, libertà di espressione e quant’altro possa dar fastidio ai palazzi vaticani.
E’ cosi che un incaricato del sindaco (oramai internazionalmente considerato neofascista) Alemanno, in sua degna rappresentanza, può permettersi di insultare impunemente i Bersaglieri che nel 1870 fecero la “Breccia di porta pia” ricordando e onorando i loro nemici Zouavi, durante la commemorazione italiana (e voglio sottolineare ITALIANA) del XX Settembre.
Imbarazzante per non dire altro, l’assordante silenzio del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. Un perdurare di questo silenzio non potrà che essere inteso come complicità e assenso a questo vergognoso insulto alla nostra bandiera, ai nostri militari e alla nostra memoria.
Cosa occorrerà ancora per dare una scossa a quei “laici ma non laicisti” o “laici ma non anticlericali” o più semplicemente “laici ma troppo attaccati al potere per dar fastidio alle gerarchie vaticane” per smuoverli dal loro torpore e farli rendere conto che siamo su una china antilibertaria pericolosissima, in cui il neofascismo sta pericolosamente prendendo sottobraccio il fanatismo religioso più becero per riportare indietro il nostro paese di decenni? Un mio amico, rivolgendosi ai cosiddetti riformisti che vogliono dialogare con tutti sempre e comunque, una volta disse “ma è possibile che riconoscete un fascista solo dopo che vi ha tirato una manganellata in faccia?” parafrasandolo dico, ma è mai possibile che dovete riconoscere un fondamentalista religioso solo dopo che vi ha bruciato sul rogo? Svegliatevi!
Alessandro Chiometti