Grazie, ma anche no!

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6 marzo 2022, una qualsiasi città d’Italia

“Pronto?”

“Si ciao Daniela, sono Ludovica. Ti chiamo perché ci è arrivata una mail dall’Assessora Comunale ai Servizi Sociali per fare un intervento durante il consiglio comunale aperto dell’8 marzo. Che faccio? Accetto?”

“Eh…che ti dico. Sono quegli eventi di rito a cui ogni tanto bisogna partecipare, anche se non l’abbiamo mai vista ad un solo evento della nostra Casa delle Donne, non ci riceve per parlare della convenzione e considera azioni ridicole le nostre proteste di piazza per la legge 194, i nostri dibattiti sulla parità salariale e il flash-mob contro la violenza sulle donne. Ricordi quando disse che noi pensiamo di fare la rivoluzione con i corsi di pittura? E quando all’incontro con le scuole se ne uscì con quel commento sulle adolescenti di oggi che vestono come prostitute?”

“Non me lo ricordare, altrimenti rispondo alla mail in maniera molto poco diplomatica, lo sai. Ad ogni modo, che faccio? Le dico che andiamo?”

“Ma si, dai. E’ un modo per far emergere le contraddizioni, per prenderci lo spazio che ci spetta, è importante comunque”

8 marzo 2022, sala del consiglio comunale di una qualsiasi città d’Italia:

Assessora Pincopalla: “Buonasera a tutti i consiglieri presenti, al Sindaco ed ai colleghi Assessori. Come sapete oggi è la festa della donna e siamo qui per parlare di una piaga che affligge la nostra società, ovvero la violenza contro le donne. Ci sono donne che purtroppo ancora oggi non riescono a riconoscere la violenza, che vengono da situazioni di disagio e si trovano a subire maltrattamenti da parte di uomini che non sanno trattarle come meritano, con rispetto e devozione. Perché sono le madri dei loro figli, perché sono quelle che pensano alla casa, che si prendono cura della famiglia. Ecco, siamo qui oggi perché troppe donne vengono uccise per colpa di un amore malato, di uomini malati di mente, spesso drogati ed ubriachi, a volte depressi a causa della crisi che ha colpito la nostra società, altre volte perché seguaci di una religione che permette tutto questo. Dobbiamo ritrovare il senso della comunità, i valori della famiglia, la sacralità della vita. Ed insegnare alle donne a difendersi. Per questo abbiamo patrocinato e finanziato il corso sull’uso dello spray al peperoncino e sull’autodifesa per le donne. Ed è per questo che abbiamo attivato un o sportello di mediazione familiare che aiuti le famiglie a superare i conflitti insieme prima che sopraggiunga la violenza”

Ludovica cercò mantenere un’espressione facciale neutra per tutto il tempo, cercando di mantenere l’attenzione sui quattro gatti presenti in aula. Sì, perché la maggior parte dei consiglieri era fuori a fumare, parlare ad alta voce mentre erano presenti le quattro consigliere del consiglio comunale; tra i loro colleghi rimasti in sala, uno leggeva il Corriere dello Sport, uno registrava un vocale per i suoi amici di whatsapp, in tre avevano fatto un capannello per guardare delle foto, ed infine un ben noto maschio alfa la fissava ammiccando quando per caso i loro sguardi si incontravano.

Le espressioni facciali neutre non erano il pezzo forte di Ludovica e si accorse che aveva assunto uno sguardo tra il pietrificato e lo schifato proprio mentre stava per prendere la parola. Si schiarì la voce, accese il suo microfono e cercando di utilizzare un tono conciliante, iniziò a parlare:

“A nome di tutte le donne della Casa, ringrazio l’Assessora Pincopalla per averci invitate…”

Assessore! Mi perdoni.”

“Non ho capito mi scusi…”

“Preferisco essere chiamata Assessore… sa, questa storpiatura della lingua italiana proprio non mi va giù, è una forzatura di cui non ho bisogno per distinguermi. Può chiamarmi Assessore, grazie”

“Ah bene, come vuole lei. Ringrazio per averci invitate in occasione della giornata internazionale della donna…”

Il consigliere, maschio alfa, la interruppe: “Lei è sempre la benvenuta, se non fossi già sposato…”

Se non fosse già sposato sarebbe celibe! Dicevo: le giornate internazionali – non feste- sono occasioni per sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni importanti, per mobilitare governi ed istituzioni affinché utilizzino risorse per affrontare i problemi globali e per celebrare e rafforzare le conquiste dell’umanità”

L’Assessora Pincopalla annuiva senza sosta mentre fissava lo smartphone, se Ludovica avesse pronunciato senza cambiare tono di voce la frase “ho appena scoreggiato ma avevo mangiato i fagioli” non avrebbe avuto reazioni diverse. La tentazione fu forte, ma continuò sui retti binari: “Se oggi siamo ancora qui a celebrare l’8 marzo, vuol dire che non abbiamo raggiunto l’uguaglianza di genere, e ciò è sotto gli occhi di tutti e di tutte: la violenza contro le donne, i femminicidi sono atti estremi e finali di un sistema di potere che storicamente le donne subiscono. E di questo sistema intriso di cultura patriarcale e misoginia fanno parte molti aspetti del nostro vivere quotidiano: il linguaggio, gli stereotipi di genere, la disparità salariale…”

“E c’è da dire che la minore occupazione delle donne ha ridotto di molto il tasso di natalità in Italia eh…ha sentito Papa Francesco?” la interruppe l’assessora.

“Ehm…no. Ma non crede che le donne possano anche scegliere di non avere figli al di là della condizione lavorativa?”

“Beh..si …ma una grande minoranza di donne eh…ora possiamo dire tutto, ma noi nasciamo madri. Altrimenti non avremmo un utero, no?

E senza attendere una risposta si rimise a leggere certamente qualcosa di più interessante sullo smartphone.

Ludovica non nascose il suo sospiro, che accentuò passandosi una mano sulla fronte, poi continuò: “Questi ultimi due anni sono stati segnati da una pandemia che le donne hanno pagato a caro prezzo: sono infatti aumentate le violenze domestiche durante il lockdown, le donne si sono ritrovate in casa con i loro maltrattanti, in presenza dei figli, e senza la possibilità di richiedere sostegno. Per non parlare della crisi economica, che storicamente le donne hanno sempre pagato a caro prezzo. Nel poco tempo che ho a disposizione non posso mostrare capillarmente i dati e le difficoltà che i centri antiviolenza hanno dovuto superare per non lasciare sole le donne durante la pandemia. Dopo il ritorno dei talebani in Afghanistan, ci troviamo ora di fronte ad una nuova crisi umanitaria, con la guerra in Ukraina. Non dobbiamo lasciare sole le donne nei territori di guerra, perché di loro si parla poco, ma sono le prime a subire e…”

“Mi scusi ma sta andando fuori tema, della guerra parliamo domani, che abbiamo organizzato la fiaccolata, altrimenti ci confondiamo!” si affrettò a riprenderla l’Assessora.

“Ma…”

“Eh mi scusi ma qui le cose sono tante, la guerra la subiscono tutti, le donne almeno vengono allontanate, a combattere restano gli uomini!”

“E le donne vengono stuprate, Assessora”

“Assessore”

“Ma sì, sì… direi che vi ringrazio e non vi faccio perdere altro tempo. Sottolineo solo che le Nazioni Unite per questo otto marzo hanno lanciato il tema Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile, perché la crisi climatica amplifica l’uguaglianza di genere. Ma credo che anche questo sia fuori tema, magari dopodomani c’è la giornata in cui piantate gli alberi. Arrivederci, i consiglieri fuori possono rientrare”.

Ludovica si accorse che in piedi in fondo alla sala, a parlare con un giornalista, c’era anche il Sindaco Tiziocaio, che interruppe la conversazione per rivolgersi a lei: “Scusi, prima di andare le devo chiedere di fare una foto con me e L’Assessore Pincopalla sulla panchina rossa che abbiamo messo qui fuori all’ingresso, tenendo il mazzo di mimose che vorrei donarle.”

Ludovica in quel momento avrebbe voluto rispondere con un rutto di almeno una decina di secondi “Ehm…va bene, vado un attimo in bagno e…”

“Eh no scusi, dobbiamo fare subito che poi chiudono il magazzino. Abbia pazienza, ci mettiamo solo un attimo!” Disse con un sorriso che forse lui e i pochi presenti consideravano accattivante.

“Il magazzino?” Chiese Ludovica “Ma che c’entra il mag… vabbè, andiamo va…”

Uscirono di fuori, dove era stata allestito il set: panchina rossa, alberello di mimosa, la foto di una donna con un occhio nero, un cartello con scritto “mai più violenza” ed un paio di scarpe rosse per terra. Ludovica si sedette, accanto a lei l’Assessora Pincopalla e dietro in piedi ma proteso in mezzo a loro con il sorriso buono per la foto con i parenti della sposa, il Sindaco Tizicaio.

“Forza, un bel sorriso e stasera tutti buoni con le mogli! Dite cheeese….” sproloquiò il fotografo ridendo e spernacchiando con il naso.

Ludovica non fece in tempo a dire “Ma che cazz…” che la foto era fatta. Il Sindaco le strinse la mano “Grazie, grazie mille per la sua partecipazione, le auguro una buona serata, ora mi scusi ma… Gaetanoooooo… Gaetanooooo…  forza” Carica sta panchina e portala in magazzino che altrimenti chiudono!”

Buon Lottomarzo, a noi tutte che non smettiamo di guardare indietro per andare avanti, sempre e nonostante tutto.

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Silvia Menecali

 

6 Marzo 2022   |   articoli, attualità   |   Tags: , , , ,