Negli ultimi anni il passaggio in pellicola dei supereroi di carta è stata cosa sempre più frequente con risultati altalenanti. Vogliamo qui raccogliere in un breve riepilogo quelli che ci è capitato di vedere, divisi in tre universi: Marvel, DC e altri.
Universo DC
Batman e Batman Returns di Tim Burton: [voto globale 5,0/10] a nostro giudizio, un tentativo goffo e imbarazzante di portare sullo schermo uno degli eroi più famosi di tutti i tempi, Michael Keaton impresentabile in un ruolo in cui il fisico ha una importanza imprescindibile, gli unici punti a favore del film li segnano i villains come Jack Nicholson nei panni del Jocker e Danny De Vito in quelli del Pinguino e, ovviamente, una Michelle Pfeiffer strepitosa nei panni di Catwoman. Per il resto, trame ridicole e deludenti. Dei due seguiti successivi girati da Joel Schumacher non vogliamo neanche parlare per carità di patria.
Batman: la trilogia del cavaliere oscuro di Cristopher Nolan: [voto globale 8,3/10] finalmente una trasposizione all’altezza del personaggio, Cristian Bale nei panni del cavaliere oscuro è appropriato e credibile, ottime le partecipazioni di Michael Caine nei panni del fido maggiordomo Alfred, di Morgan Freeman di Gary Oldman e di Liam Neeson. Citazione a parte per Heath Ledger che nel suo ultimo ruolo prima della morte ci regala un Jocker inimitabile che oscura per sempre quello di Jack Nicholson. Trame superbe, riflessioni filosofiche sul bene e sul male, sulla giustizia pubblica e su quella privata; da come può venire il bene da un azione moralmente sbagliata e di come può venire il male da un’azione moralmente giusta. Superbo, una delle trilogie meglio riuscite dell’interno cosmo dei supereroi.
Superman interpretato da Cristopher Reeve
: [voto globale 6.0/10] una sufficienza che gli assegniamo più per simpatia che per l’effettiva qualità dei film, ci sono spunti carini nel corso dei quattro film impersonati dal simpatico attore newyorchese ma un Gene Hackman troppo “cattivo da fumetto” per dargli una reale credibilità. La nota commovente che vogliamo riportare è che l’attore che per tutti ormai era il volto di Superman quando la DC comics fece uscire il fumetto in cui moriva Superman sulla carta si ruppe la schiena in una rovinosa caduta da cavallo. Una coincidenza terribile, che ha costretto il povero Reeve su una sedia a rotelle fino alla sua morte nel 2004.
Superman returns di Bryan Singer: [voto 4,0/10] un’operazione di cui sinceramente non siamo riusciti a capire il senso, ci dicono che il film si riallacci al Superman II interpretato da Reeve ma dopo tutti quegli anni la cosa è quanto meno ridicola e pretestuosa. Fatto sta che questo Brandon Routh ha l’espressività di un pupazzo dei muppet e non basta certo Kevin Spacey nei panni del cattivo per risollevare il film, che peraltro ha un trama che ha più buchi di un colapasta. Strano perché Bryan Singer ci ha abituato a ben altro.
Spider Man, trilogia di Sam Raimi: [voto globale 7,8/10]: l’operazione Spider Man è stata quella che ha lanciato all’inizio degli anni 2000 il nuovo filone dei film tratti da supereroi. Con i nuovi effetti speciali a disposizione dei registi l’unico limite è la propria immaginazione e Sam Raimi ha dimostrato di averne a sufficienza per intrattenere gli spettatori almeno per due film, il terzo diciamolo chiaramente è stato un po’ sotto le attese, anche se sappiamo che chiudere una storia non è mai facile. Ottimo Toby McGuire nei panni dell’amichevole uomo ragno di quartiere, bellissima Kirsten Dust in quelli di Mary Jane Watson, l’eterna fidanzata di Peter Parker. Ottimi anche William Dafoe e James Franco. Un operazione più che riuscita.
The Amazing Spider Man I e II: [voto globale 4,6/10] ecco di questo reboot dell’uomo ragno non ne sentivamo proprio il bisogno. se Sam Raimi gli aveva saputo infondere credibilità e maturità Marc Webb gli toglie tutto lasciando un polpettone per adolescenti con gli ormoni impazziti che possono solo apprezzare le grazie di Andrew Garfield ed Emma Stone. Se appena appena passabile era il primo villain, ovvero un Lizard abbastanza inquietante in alcune scene mentre assolutamente non credibile in altre, Electro interpretato da Jamie Foxx è totalmente da buttare nel cesso. Per non parlare dell’inserimento forzato nel secondo capitolo della figura di Harry Osborne/Goblin totalmente aliena alla trama del film e funzionale solo ai prevedibili sequel che giungeranno. Li lasciamo ai suddetti adolescenti, noi pensiamo di meritarci altro.
Daredevil, l’uomo senza paura: [voto 6,8/10] ci sono film che hanno tutto per piacere e nonostante questo non piacciono, prendiamo questo film di Marc Steven Johnson con Ben Affleck nei panni di un supereroe famosissimo e amatissimo nei fumetti (forse in Italia meno che altrove), e Jennifer Gardner in quelli di Elektra (che poi avrà uno spinoff tutto suo che effettivamente può restare nel dimenticatoio). Nei panni dei villains ci sono Colin Farrel come Bullseye e Michael Clarke Duncan in quelli di Kingpin. La trama è carina e ben fatta, l’interpretazione è convincente, eppure niente, il film non è piaciuto e non ha avuto ne’ seguiti ne’ successivi inserimenti nelle trame dei film Marvel. 5,4/10 il suo voto su IMDB 2,4/5 su mymovies, un insuccesso per noi inspiegabile.
Hulk di Ang Lee: [voto 7,1/10] anche in questo caso la trasposizione cinematografica di uno dei supereroi più amati non riscuote il successo sperato e, aggiungiamo noi, meritato. Il film di Ang Lee ha forse l’unico difetto di non essere molto attinente con le storie di carta ma sicuramente è quello che è riuscito a trasportare meglio la psicologia del gigante verde dei fumetti sul grande schermo. Anche Eric Bana ci sembrava l’interprete più adeguato, molto più di Edward Norton nel seguente reboot del 2008 firmato da Louis Leterrier [voto: 6,2/10]. Il nuovo film è di certo più spettacolare ma che qualcosa non andava lo devono aver capito anche ai piani alti della marvel/disney visto che nella successiva apparizione di Hulk nel film The Avengers è stato scelto Mark Ruffalo per interpretare il golia verde.
Iron man I, II e III: [voto globale 7,4/10] lo confessiamo, l’ipertecnologico supereroe con quegli infiniti accessori è probabilmente il nostro preferito di tutto l’universo marvel. Forse perché a dispetto della sua armatura è quello più umano. Robert Downey Jr. è forse l’attore che è meglio di tutti si è saputo calare nella parte del supereroe. La trilogia presenta una piccola flessione nel secondo capitolo, che è di certo l’anello più debole dei tre (peccato perché non capita sempre di avere Mickey Rourke come villain).
Thor I e II: [voto globale 7,0/10] di certo Chris Hemsworth nel ruolo del figlio di Odino è appropriato, lo si può capire dai gemiti delle fanciulle in sala non appena arriva sullo schermo. Se si aggiunge che il primo dei due film è firmato da Kenneth Branagh e che il secondo arriva dopo il successo strepitoso di The Avengers il quadro è completo. Ad impreziosire il tutto, Natalie Portman nei panni dell’umana amata dal figlio di Asgard. La figura di Loki lanciata nel primo film è centrale per tutto l’universo marvel sia al cinema che sulla carta.
Capitan America I e II: [voto globale 8,0] Quando uno si avvicina al mondo dei fumetti e sente parlare di Capitan America pensa”ma può esistere un supereroe con il nome più sputttanato?” effettivamente no, non può. Però la cosa è in realtà ribaltata perché l’eroe si rende sempre conto del marcio che c’è in ogni struttura governativa e lo combatte. Questo è reso al cinema sia nel primo bellissimo “il primo vendicatore” che nel riuscitissimo seguito “the winter soldier” il tema del tradimento e del doppio gioco è al centro della trama. Nel secondo capitolo poi c’è uno splendido omaggio di Samuel L. Jackson al film che lo lanciò (Pulp Fiction) che vale da solo il prezzo del biglietto.
The Avengers [voto7,9/10] l’ambizioso progetto di portare al cinema il gruppo degli eroi più potenti del mondo ha sdoganato definitivamente il genere supereroi, l’ottima realizzazione della storia e gli effetti speciali hanno fatto fare il salto di qualità al genere. La definitiva entrata in scena di Samuel L. Jackson nei panni di Nick Fury (fino ad allora presente solo come cameo nei titoli di coda degli altri film) è stato quel tocco di classe che fa la differenza. Un film da vedere e rivedere per grandi e bambini come fosse Guerre Stellari.
X-Men: il gruppo che ha rilanciato i fumetti negli anni ’90 è stato anche il primo a sbarcare sullo schermo nel 2000, due anni prima dell’uomo ragno di Sam Raimi, il giudizio non può essere globale data la molteplicità di autori che hanno contribuito alla sua realizzazione.
Cominciamo con i primi due diretti da Bryan Singer [voto 8.1/10 per entrambi] che ha costruito benissimo la storia e ha caratterizzato magistralmente i personaggi. In particolare quello di Wolverine con uno Hugh Jackman strepitoso che fin dalle prime scene fa amare il film. Il terzo, Conflitto finale diretto da Bratt Retner non è certo al livello dei primi due [voto 6,3/10] anche se non ci fa lasciare la sala con l’amaro in bocca. Belle le figure di Patrick Stewart nei panni del Prof. Xavier, di Ian Mc Kellen come Magneto, e di Famke Jenssen nei panni di Jean Grey, la rossa che fa impazzire sia Wolverine che Ciclope.
Sul film che rappresenta il prequel di questo ovvero X-Men L’inizio di Matthew Vaughn [voto 8,3/10] possiamo solo dire che è il migliore di tutta la serie e assolutamente imperdibile. Menzione speciale per Michael Fassbender nei panni del giovane Magneto, da applausi.
I due film in solitaria di Wolverine, Le origini e L’immortale, [voto 7,1 per entrambi] sono degli ottimi spin-off.
Aspettiamo in trepidazione l’uscita nei prossimi giorni di “Giorni di un futuro passato” che rappresenta il ritorno di Bryan Singer alla regia del gruppo di supereroi mutanti, la storia a fumetti è stata probabilmente una delle più belle di tutta la produzione marvel, se il film riesce a trasportarne sullo schermo la metà sarà il più bel film di supereroi della storia.
Altri supereroi indipendenti
Watchmen [voto 8,4/10] non capita tutti i giorni che un fumetto, anzi per meglio dire una graphic novel arrivi nella lista dei 100 migliori romanzi della storia. Ci è riuscito Alan Moore con i suoi Watchmen. Filosofico all’ennesima potenza, di impatto emozionale altissimo, Watchmen (sia il film che il fumetto) indaga negli abissi dell’animo umano e tira fuori le nostre paure più recondite e inenarrabili. Da non perdere in alcun modo, ne’ film ne’ fumetto.
V for Vendetta [voto 7,7/10] ancora Alan Moore e ancora una graphic novel da brividi, un Inghilterra dove il potere assoluto ha la meglio sulla vita privata dei cittadini, un fascismo allucinante di una società perversa e malata. A svelarne gli inganni ci pensa V (ci dicono che l’attore sia Hugo Weaving ma non compare mai senza maschera, maschera che fra l’altro è diventata recentemente il simbolo per tutti i partiti populisti d’Europa, segno che non c’è mai fine all’ironia della sorte) che apre gli occhi ad una giovane ragazza che senza di lui sarebbe finita male.
Ottimo film, ottima regia, ottima interpretazione degli attori, se proprio dobbiamo trovare un difetto forse l’approfondimento dialettico di alcune scene è eccessivo e confonde lo spetattore.
Sin City [voto 8,0/10] supereroi? Non proprio. Eroi neanche. Tutti antieroi, con coscienze sporche da far paura i personaggi dell’universo di Sin City firmato Frank Miller. La presenza di personaggi con caratteristiche ai limiti del “super” li fa entrare in questa nostra rassegna. Il film girato dallo stesso Miller con la collaborazione di Robert Rodriguez e Quentin Tarantino rende il fumetto al cento per cento o quasi. Bruce Willis, Mickey Rourke, Jessica Alba, Rutger Hauer, Benicio del Toro, Rosario Dawson, Clive Owen, Elajah Wood. Un cast stellare per un film riservato a stomaci forti e decisamente sconsigliato ai benpensanti.
Il Corvo [voto 8,1/10] chiudiamo questa rassegna con un mito degli anni ’90, l’interpretazione che è costata la vita a Brandon Lee morto sul set esattamente come suo padre Bruce. Si può pensare che il successo sia dovuto solo alla morte dell’attore e alla grancassa mediatica che ne è seguita. Ma Il Corvo è invece un vero capolavoro con tutti i limiti di scene che non sono state potute rigirare causa morte del protagonista. Dei sequel non parliamo invece, perché non vogliamo diventare scurrili.
J. Mnemonic