Roberto Calvi si è suicidato a Londra sotto il ponte dei frati neri, impiccandosi e mettendosi due mattoni in tasca per andare a fondo perchè in quel momento l'alta marea del Tamigi non avrebbe consentito di andare a fondo e di strangolarsi con la corda.
Questa è la "verità" desunta dalle approfondite valutazioni di Scotland Yard dopo che il cadavere del banchiere dello IOR indagato per il crack del Banco Ambrosiano è stato rinvenuto.
Ovviamente in Italia ci sono poi i soliti complottisti e dietrologi che vedono il mistero in ogni fatto di cronaca, non credono alle spiegazioni semplici e non si rassegnano al fatto che il destino e le sue coincidenze (o le misteriose vie del signore che dir si voglia) hanno portato due finanzieri dello IOR a morire a distanza di poco tempo l'uno dall'altro.
Questo è un film che parla di complotti e di segreti, di richieste di aiuto a volte concesse e a volte ignorate, di collusioni tra politici e Vaticano e di soldi di risparmiatori italiani regalati al sindacato polacco Solidarnosc per l'eterna lotta contro il comunismo.
Buone le interpretazioni di Antonutti nei panni di Calvi e Hauer in quelli di Marcinkus, più forzate le altre, in particolar modo quelle dei politici; ma questo è probabilmente dovuto all'esigenza di inscenare dialoghi desunti da inchieste giudiziarie.
Siete avvisati: se credete alla befana state alla larga da questo film.