Il sensitivo sa tutto di te, soprattutto se sei su facebook

Pubblicato da

Lo spot diffuso in questi giorni in Belgio sembra aver causato uno shock, l’uso dei social network (in particolare facebook) può consentire praticamente a chiunque di sapere i nostri affari privati.

Bella scoperta verrebbe da dire, in pratica il segreto di pulcinella.

Lo spot mostra dei passanti apparentemente presi a caso in strada che vengono portati in un tendone al cospetto di un presunto sensitivo chiamato Dave. Costui inizia a “leggere” la loro mente, indovinando in men che non si dica, fidanzati, spese mediche, spese per l’acquisto della casa, scappatelle e tresche sentimentali, malattie.

I passanti confusi e meravigliati sono praticamente convinti di avere a che fare con un uomo dotato di poteri paranormali e quando sono cotti a puntino arriva il vero shock: crolla il telo di separazione con la stanza a fianco e gli viene mostrata la loro pagina facebook su maxischermo.

Occhi sgranati, balbettii, poi la frase con cui termina lo spot: «la vostra vita si trova interamente on line e potrebbe essere usata contro di voi. Siate vigili.»

Iniziativa lodevole e meritoria che dovrebbe portare tutti a noi a dare uno sguardo, oltre che alle impostazioni della privacy, alle centinaia di presunti amici che abbiamo sul social network e domandarci quanti di loro conosciamo realmente.

Sembrano sciocchezze, ma in realtà i pericoli sono molti di più di quello che un’analisi superficiale rivelerebbe.

Mettere on line la notizia di un lieto evento è cosa gratificante, ci permette di condividere la nostra gioia con i nostri amici, tuttavia è bene farlo solo se siamo sicuri al cento per cento delle persone con cui la stiamo condividendo.

Tanto per fare degli esempi concreti: comunicare al mondo intero che dal primo al venti del mese sarete alle Hawaii è il modo migliore per dire ai malintenzionati “prego accomodatevi, in casa non c’è nessuno”. Postare la foto di una bolletta vincente del lotto è il modo migliore per indicare che domani la vostra borsetta sarà piena di soldi. Una volta i sedicenti sensitivi si dovevano fare in quattro per conoscere i nostri segreti, oggi basta avere un profilo facebook seducente o individuare chi non ha ben nascosto la sua privacy. La scena dello spot belga con il finto sensitivo Dave è quindi tutt’altro che fuori dalla realtà, chiunque può cadere in queste trappole.

Qualcuno dirà: “ma io ho solo amici fidati su facebook”. Se è così (una volta verificate le impostazioni della privacy e ricordando sempre che gli hacker violano i siti dei governi figuriamoci la nostra pagina del social network) siamo contenti per voi; ma quanti sono che controllano effettivamente tutte le richieste di amicizia che giungono da amici di amici o da persone semplicemente appartenenti ad uno stesso gruppo tematico o che hanno in comune la pagina del cantante preferito?

In realtà le regole da seguire sono semplici. Primo: impostare adeguatamente le regole della nostra privacy in modo che venga raggiunto dalla nostro status, dalla nostra foto, dalla nostra nota, solo chi vogliamo che venga effettivamente raggiunto.

Secondo: controllare la nostra lista di amici e scremare coloro di cui non siamo sicuri al cento per cento o che non vogliamo vedano gli affari nostri. Meglio risultare antipatici a qualcuno che conosciamo poco che simpaticissimi a chi si vuole approfittare di noi.

Terzo: condividere solo ciò che effettivamente vogliamo condividere, sembra banale ma, tanto per chiarire le cose, se avete subito un’umiliazione, un torto, una delusione d’amore è molto meglio chiamare un amico e confidarsi a quattro occhi davanti una birra che spargere dati “sensibili” in giro per il mondo.

Il social network è un mezzo che la tecnologia ci ha messo a disposizione, sta a noi non metterlo a disposizione anche dei malintenzionati.

 

Alessandro Chiometti

6 Dicembre 2012   |   articoli, attualità   |   Tags: , ,