Quello che segue è il racconto del presidente dell'Associazione Culturale Civiltà Laica di un incontro-dibattito in cui ha fatto da contraddittorio per il "comitato per il si" contro il comitato "scienza e vita".
L'incontro è stato organizzato dal parroco di Attigliano, Don Carlo, e oltre a me, c'erano il prof. V. (ginecologo di Stroncone) del movimento per la vita, l'avvocato L.L. che avrebbe dovuto presentare la legge in modo imparziale, e Don Gianni in rappresentanza della diocesi di Terni-Narni-Amelia, a spiegare le ragioni dei cattolici, mentre Don Carlo avrebbe dovuto fare da moderatore.
Tavolo molto sbilanciato, dunque… ma anche se l'avessi saputo non avrei mai rinunciato all'occasione di dire la nostra in parrocchia.
Nelle intenzioni di Don Carlo l'avv. L.L. avrebbe dovuto aprire il dibattito parlando imparzialmente della legge e dei quesiti referendari, invece il prof. V. ha preteso di parlare per primo, sostenendo che "..se non sappiamo di cosa si parla è inutile parlare"… e quindi ha cominciato la sua sciorinazione di slide con foto e disegni di embrioni e ha portato la prova provata (per lui) di quando inizia la vita (ovvero l'aumento della concentrazione dello ione Calcio intracellulare nell'ovulo dopo la penetrazione dello spermatozoo), il tutto condito dal riportare opinioni diverse di scienziati che sostenevano che la vita inizia dopo il 14° giorno dicendo "… questa può essere solo malafede perchè come abbiamo visto la prova scientifica che la vita inizia subito io ve l'ho portata".
Io ho mantenuto la calma e per me avrebbe potuto finire tranquillamente la sua presentazione, ma, purtroppo per lui, è stato interrotto da una vecchietta in prima fila che gli ha detto "scusi professore, ma con tutta la buona volontà io non ci capisco niente, e non penso che tutta questa roba c'entri niente con il referendum"… di fronte all'approvazione della platea e al suo perseverare nel mostrare slide, Don Carlo è intervenuto togliendogli la parola e dicendo che non avevamo il tempo di fare un ora di lezione su questo argomento in un dibattito.
A questo punto però ho preteso la parola per diritto di replica, e brevemente ho fatto notare che le sue erano opinioni a titolo personale e che se c'erano decine di scienziati che dicevano cose diverse avrebbe dovuto concederci il benificio del dubbio, che il momento dell'inizio della vita non è una cosa pertinente al referendum e avremmo dovuto impostare la questione in una maniera diversa ad esempio sul momento in cui si forma il sistema nervoso (ho fatto l'esempio della donazione degli organi), ed infine ho sottolineato che la pretesa di stabilire QUANDO inizia la vita è una mera speculazione filosofica e che nessuno è concorde su questo momento.. ne in biologia, ne in filosofia ne in teologia… quando ho nominato la parola teologia il Don Gianni mi ha interrotto dicendo di raccontare favolette, io gli ho replicato che eventualmente stavo riportando le favolette di San Tommaso d'Aquino e non ha fiatato più per una buona mezz'ora.
Dopodichè la parola è andata all "imparziale" L.L. … che tanto per dimostrare la sua imparzialità ha esordito dicendo che non faceva parte di nessun movimento e nessun partito (quando conoscendolo personalmente so che è un forte simpatizzante di AN) e che avrebbe affrontato la cosa da un punto di vista laico… quindi ha cominciato la sua presentazione della legge e dei referendum parlando per dieci minuti (!) della leggitimità dell'astensione.
A questo punto Don Carlo ha evidentemente perso la pazienza e si è assunto lui il compito di presentare la legge e i quesiti referendari.
Dopo la lettura del primo quesito, in cui l'imparziale L.L. aveva provato a dire che se vincevano i si sarebbe stata possibile la clonazione umana (prima figuraccia), e la contrapposizione fra il Prof. V. che provava in ogni modo a convincerci che tutti gli stati avevano tagliato i fondi alla ricerca sulle embrionali e un ospite della platea che era molto impegnato a darmi manforte (giuro che non me l'ero portato da casa), don Carlo è passato al secondo e terzo quesito dove io ho cominciato a illustare tutte le torture che la donna è costretta a subire a causa di questa legge e quindi sono passato all'evidente anomalia giuridica dei diritti del feto.
Quando ho sollevato tale incompatibilità, ricordando che i diritti della persona giuridica si assumono alla nascita e fino ad allora c'è solo una tutela, l'imparziale L.L. si è prodigato a sciorinare le sentenze della corte costituzionale che garantivano i diritti all'embrione, non ho avuto bisogno di controbattere in quanto dalla platea un signore anziano gli ha fatto notare che stava dicendo una cavolata, visto che si parlava solo di tutela in quelle sentenze e che la persona giuridica esisteva con la nascita del bambino VIVO. (seconda figuraccia).
Dalla platea intanto erano sorte alcune obiezioni diverse, una persona si chiedeva perchè "come cattolici ci preoccupiamo tanto dell'embrione e non di chi muore in guerra" e ne è sorta una disputa fra Don Carlo che sosteneva che la chiesa non fa abbastanza contro la guerra e il prof. V. che lo invitava a ripassarsi quello che aveva deto Woitla.
A questo punto ha preso la parola Don Gianni e ha fatto il suo intervento incentrandosi sulla leggitimità dell'astensione di fronte a ciò che non si può comprendere appieno, citando tanti laici non cattolici (Fallaci ed altri) che si esprimevano contro il referendum, ed ha ricordato che in passato altri si erano schierati per l'astensione da Fassino a Craxi allo stesso Pannella e non vedeva cosa c'era di scandaloso.
Ho dovuto replicare, ovviamente, dicendo che:
– non è che se in passato qualcuno si è comportato male allora tutti sono leggitimati a comportarsi male
– che non si mette in dubbio la possibilità della chiesa a dare consigli ai cattolici su temi etici, ma scegliere l'astensione è come ammettere di essere in minoranza affidandosi a quelli che a votare non ci vanno mai
– se io dovevo citare i nomi di tutti i cattolici che si sono espressi a favore del si avremmo dovuto restare li fino alla mattina dopo
– è vero che è legittima l'astensione ma non è legittimo l'INVITO all'astensione da parte di chi riveste funzioni pubbliche o è un ministro di culto, citando l'art. 98 del t.u. dlla legge elettorale
A questa mia ultima affermazione, l'imparziale L.L. si è affrettato a correggermi dicendo che non era vero, perchè era comunque il g.i.p.a decidere se il fatto costituiva reato… (ma che discorso, anche se ammazzo una persona il g.i.p. deve decidere se è un reato.. ) ma a domanda precisa della platea "scusi, ma ci dice per favore se il signore al suo fianco ha detto una cavolata oppure c'è una legge che dice questo?" ha dovuto ammettere che si esiste, però è vecchia. (terza e ultima figuraccia).
L'incontro è stato concluso (non c'è stato tempo di parlare del 4°quesito, erano già le 21 e 30) da Don Carlo che sosteneva che secondo lui, la forma migliore per esprimere il proprio dissenso ad un referendum troppo complicato era quella di votare scheda bianca, rispettando cosi l'istituzione referendaria e dando comunque un chiaro segnale politico, tuttavia il prof. V. non poteva esimersi da dare un chiaro segnale contro l'aborto (!) e ha preso la parola interrompendo Don Carlo e dicendo che se la chiesa si fosse impegnata tanto contro l'aborto quanto si è impegnata contro la guerra non ci sarebbero stati più aborti…. potevo stare in silenzio? no… gli ho chiesto:
"scusi, professore, ma secondo lei gli aborti con la 194 sono diminuiti o sono aumentati?"
e lui.. "sono aumentati!" a quel punto mi sono alzato in piedi e gli ho detto "ma mi faccia il piacere mi faccia" e me ne sono andato… mentre provava a corregersi "…sono rimasti uguali… cioè sono diminuiti ma non abbastanza…"
E l'incontro si è concluso cosi.
Ci siamo salutati con Don Carlo in modo molto cordiale, lui mi ha ringraziato per la civiltà dimostrata nonostante le provocazioni e io gli ho detto che pur essendo un non credente ero felice che nella chiesa ci sono anche persone come lui.
Ognuno tragga le sue conseguenze… devo dire che sono sempre stato un sostenitore del dibattito.. ma di fronte a gente che pretende di spacciare falsità per verità scientifiche o giuridiche… sto cambiando idea.