Voto 4.0/10
[attenzione: spoiler inside]
Esercizio zen: inspirare ed espirare lentamente durante la visione di “Jupiter” e ripetersi costantemente “questo è un film dei Wachowski adesso migliora, questo è un film dei Wachowski adesso migliora, questo è un film dei fratelli Wachowski DEVE migliorare!”.
Ripetuto l’esercizio per 127 minuti alzatevi, uscite dal cinema rinunciando a chiedere il rimborso del biglietto, andate a casa e strappate dalla vostra camera i poster di Matrix e Cloud Atlas come rappresaglia per i soldi buttati via.
Siamo troppo cattivi? Non lo crediamo, siamo entrati in sala con le migliore intenzioni dopo aver aspettato golosamente il ritorno alla regia dei Wachowski, eppure per questo film non è possibile usare eufemismi è proprio brutto. Dall’inizio alla fine.
Si, ovviamente gli effetti speciali sono buoni (ma oggi quale film non ha effetti speciali buoni?), alcune trovate possono essere anche interessanti ma l’insieme è scialbo, non credibile e a tratti imbarazzante.
Una trama del tutto inconsistente scopiazzata anche dai film propri (il pianeta Terra in realtà è un campo di umani coltivati, stavolta non dalle macchine come su Matrix ma dagli alieni… capirai che sforzo di creatività narrativa), con una regina della razza padrona dell’universo che si reincarna in una inconsapevole cittadina terrestre. Gli eredi della regina che la vogliono far fuori ma non ci riescono perché l’agente incaricato di recuperarla e portarla da loro si innamora di lei e la protegge. In due parole un romanzo harmony con l’aggiunta delle battaglie laser fra i grattacieli che piacciono tanto agli americani.
Inutile dire che l’eroe salverà la bella all’ultimo momento e di conseguenza la Terra, può un film brutto non essere anche banale?
Insomma questa volta i fratelli Wachowski hanno proprio toppato mostrandoci sicuramente il loro film peggiore. Una fantascienza piatta, banale e stereotipata ben diversa dai cult a cui ci avevano abituato.
C’è da chiedersi come facciano alcuni film ad arrivare a vedere “la luce” nonostante siano così brutti e banali, ma tant’è… evidentemente basta la fama per far produrre qualunque cosa
J. Mnemonic