Ci eravamo ripromessi di aspettare lo svolgimento dei funerali dei due poveri ragazzi ternani prima di sottolineare (di nuovo) alcuni aspetti della questione “droga”. Aspetti che continuano ad essere evitati per ragioni di comodo.
Non è stato facile restare in silenzio fino ad oggi. Anzi, possiamo dire che non è mai stato così difficile.
Sarà il segno dei tempi che corrono ma mai come oggi le parole “Un bel tacer non fu mai scritto” suonano adatte alla situazione.
Ha cominciato il Vescovo della nostra città, che nelle ore immediatamente seguenti alla tragedia ha ben pensato di dimostrare cosa significhi “ingerenza politica” criticando le leggi che prevedono “l’uso personale” delle droghe e finanche il ripristino del concetto di “modica quantità”. Evidentemente non è stato informato su quante vite, giovani e non solo, sono state rovinate dall’assurda legge Fini-Giovanardi che ha mandato in carcere ragazzi per pochi grammi di cannabis. O forse quelle non contano per il prelato.
Ha continuato poi la Commissaria Speciale della Lega Saltamartini che, in perenne campagna elettorale, ha ben pensato di unire il presunto (ricordiamo ai tanti forcaioli che, loro malgrado, viviamo ancora in uno stato di diritto) “pusher” alla sua attività di rapper e della sua supposta frequentazione dei centri sociali della città e quindi alla sinistra. Non sappiamo se nelle sue esternazioni abbia chiamato in causa le foibe, i gulag e i crimini dei partigiani perché non è che si può leggere fino in fondo ogni delirio pubblicato dalla stampa.
Si è infine toccato il fondo con la pubblicazione su alcune testate on line di miserabili articoli in cui si sfruttava l’occasione, fra l’altro, per attaccare la legge 194 sull’aborto. Segno che oramai, per qualche click di visibilità mediatica in più, si è disposti veramente a tutto; sia da parte dei giornalisti che degli editori.
Siamo rimasti in silenzio con grande fatica fino allo svolgimento dei funerali. Questo una volta era considerato il minimo sindacale della decenza e del rispetto del dolore di due famiglie distrutte da un dramma che, per chi non ha mai vissuto nulla del genere, è semplicemente inimmaginabile.
Ora però perdonateci non ce la facciamo qui a riproporvi argomenti scientifici e dati di fatto che spieghino, di nuovo, cosa è una droga, quali sono i pericoli connessi all’uso di queste, che spesso e volentieri sono le droghe legali ad essere pericolose (vedi metadone o codeina per l’appunto) più di quelle illegali, di come le politiche del “minor danno” facciano calare l’uso di droghe in molti Stati e di quanto sia ridicolo continuare un’ottusa guerra proibizionista che non ha mai portato nessun risultato se non quello dello sperpero di fondi pubblici e di continuare a garantire guadagni facili alle mafie internazionali.
Non ce la facciamo perché siamo stanchi e soverchiati dallo schifo dovuto allo sdoganamento di ogni sciacallaggio mediatico pur davanti ad un dramma del genere.
Ne parleremo ancora della questione “droga”. Lo faremo con chi ha voglia di ascoltare la voce della ragione e non quella dei dogmi di persone ottuse e politicamente spregiudicate.
Lo faremo ancora ma non oggi.
Oggi prendiamo semplicemente nota che neanche un dramma come questo riesce a smuovere certi individui dal loro atteggiamento presuntuoso, arrogante, dogmatico e che dimostra solo la loro profonda ignoranza della questione.
Che continuino pure, prima o poi tornerà di moda anche la ragione.
Alessandro Chiometti