Il richiamo del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, alla «dimensione etica della vita personale e sociale» e la sua denuncia «del sottosviluppo morale alla radice di tanti mali e di tante povertà», ha richiamato l'attenzione su un tema piuttosto trascurato, soprattutto dai politici, che più di chiunque altro dovrebbero domandarsi cosa sta succedendo in questo Paese che sembra diventato un mondo alla rovescia, dove la corruzione sembra travolgere tutto e tutti, a partire da chi dovrebbe prevenirla e combatterla.
Nessuna formula politica, nessuna intesa partitica né nuove o vecchie alleanze potranno risolvere il problema di uno Stato in totale decadenza, se non si comprendono le cause dello sfacelo morale italiano. I problemi non saranno mai risolti finché ci si illude di trovare soluzioni basate su formule politiche vecchie o nuove.
C'è un problema di fondo che va compreso e se possibile risolto, ovvero quello giustamente sottolineato da Bagnasco: il sottosviluppo morale dove tutti sembrano dedicarsi ad ottenere tutto ciò che possono, senza limiti, con ogni mezzo, con ogni furbizia, con ogni intrigo, con ogni falsificazione.
I politici sono lontani anni luce dal comprendere le cause di fondo legate alla moralità individuale, perchè ogni parte politica pensa di avere la ricetta giusta per riordinare lo Stato, risolvere i problemi, riformare, migliorare. Con questo livello di moralità, invece, non andremo da nessuna parte. Inutile nascondere i sintomi, per guarire bisogna curare la malattia.
Peccato però che Bagnasco non abbia fatto ipotesi per tentare di capire come mai in Italia abbiamo un livello morale così basso, nonostante le massicce dosi di insegnamento religioso a cui ogni italiano viene sottoposto dalla culla alla tomba. Non un minimo di autocritica per spiegare perché questo popolo super-cattolico sia così deviante, perverso, ladro, profittatore, mafioso, opportunista e furbetto.
Tra l'altro l'Italia spende almeno 5 miliardi di euro l'anno per far sì che gli italiani siano bravi e devoti cattolici, no? Che fine fanno questi soldi? Che almeno il Vaticano sia responsabile di questi catastrofici risultati morali, dato che pretende di educare moralmente gli italiani.
Certamente Bagnasco non poteva avventurarsi in una analisi sociologica più approfondita, altrimenti dovrebbe ammettere realtà (per lui) imbarazzanti: è proprio la cultura cattolica che produce la forma mentis dell'assenza di ogni coscienza individuale. Cosa ci aspettiamo da un popolo educato da secoli a sopprimere la voce della propria coscienza per sostituirla con la passiva adesione a dogmi preconfezionati? Quale moralità può avere un popolo educato sin dall'infanza non alla responsabilità, non all'autodeterminazione consapevole, ma a rituali condoni settimanali dove ogni ruberia, pirateria, omicidio, truffa, danno, delitto e crimine sono magicamente cancellati con la formuletta "ego te absolvo"?
Gli italiani, è chiaro, hanno senz'altro distorto la dottrina cattolica, trasformandola in un comodo alibi fai-da-te, ma è chiaro che la Chiesa, interessata solo a mantenere il consenso, è stata fin troppo compiacente sul piano dei requisiti morali, sia propri che dei propri fedeli, proprio per il timore di perdere potere e privilegi.
Abbiamo poi degli esempi catastrofici: una Chiesa che scomunica i divorziati ma non i trafficanti di droga e di armi, non i mafiosi, non coloro che veramente sono nocivi per la società. Una Chiesa per molti anni compiacente persino con i preti pedofili, ma intollerante con le povere donne desiderose di una fecondazione assistita per avere figli che non possono avere con i metodi naturali. Una Chiesa che condanna le coppie di fatto ma che al tempo stesso celebra il Family Day insieme ai politici della destra che hanno due o tre mogli….. tutte queste contraddizioni e ipocrisie SI PAGANO, perché la gente comune non studia filosofia ma molto più semplicemente segue i modelli di comportamento proposti dalla società e da chi pretende di rappresentarla.
Se i modelli sono negativi o contraddittori, i risultati non possono che essere devastanti. E le conseguenze si vedono.
Luigi M Nicolai