Tremate! tremate! Le streghe son tornate! E purtroppo anche Dario Argento.
Dopo le recenti delusioni dei thriller più "normali" Dario Argento torna all'horror puro, completando la trilogia delle streghe che aveva lasciato in sospeso.
Il film pur regalando qualche buon brivido (la mano del regista di una
volta si riesce a intravedere ancora, sebbene molto di rado) nel
complesso non convince quasi per nulla.
La storia, fotocopiata da centinaia di film sul tema (il ritrovamento
di un'urna misteriosa che cela potenti talismani oscuri e blah blah
blah) è tenuta insieme con un serie di toppe che fanno rimpiangere i
possibili buchi della sceneggiatura.
Il cast, compresa la presunta professionista Asia Argento, è da
produzione amatoriale e certamente non all'altezza della situazione;
alcuni scambi di battute sono assolutamente risibili.
Tuttavia il film nelle sue scene splatter riesce in qualche modo a
recuperare un po', regalando qualche emozione agli amanti del genere ed
è carina l'idea di rappresentare l'invasione di streghe a Roma quasi
come una sfilata fashion di belle ragazze un po' troppo emancipate.
In un alternanza di dialoghi improponibili, scene splatter, sbadigli
dello spettatore e un poco di nudi femminili abbastanza gratuiti si
arriva alla scontata e ridicola fine del film in cui la protagonista
Asia Argento prorompe in una risata involontariamente ma
necessariamente autoironica, quasi a dire "ma che ciofeca di film
abbiamo girato?".
Se lo chiedono anche gli ostinati (come me) fan di Dario Argento che
continuano a subire delusioni su delusioni in nome dei passati fasti
del regista. Chissà per quanto tempo l'autore di capolavori come
"Profondo Rosso" o "Il gatto a nove code" continuerà ad abusare della
pazienza dei suoi fan invece di ritirarsi constatando di non essere più
in grado di girare un film degno di tal nome?