In occasione della barzelletta sessista con bestemmia raccontata dal capo del Governo, il presidente del Pontificio Consiglio per la Rievangelizzazione dell’Occidente, Rino Fisichella, ha dichiarato che la bestemmia di Berlusconi va “contestualizzata”.
Contestualizzare la bestemmia…
A chiarimento, nella sua rubrica sul settimanale Oggi (41/2010), Fisichella ha spiegato: “Perché la bestemmia sia peccato, è necessario vi sia anche il deliberato consenso di voler offendere Dio e la piena avvertenza di quanto si sta facendo”. Quindi “non sempre la persona che bestemmia pecca. Ciò non significa indulgere, ma comprendere… il contesto… Eludere questa condizione equivale a essere giudici spietati, privi di…comprensione e misericordia” per il peccatore (1). E poi, ha chiesto Fisichella polemicamente alla Bindi, che lo aveva criticato: “È peggio dire un’insulsa barzelletta condita da un’imprecazione, o presentare una legge contro la famiglia e pro nozze gay? Salvare la vita di Eluana o preferire l’eutanasia? Migliorare la legge sull’aborto o favorire la Ru486? Da vescovo sono turbato se vedo le pecorelle smarrirsi nei meandri dell’interesse politico, ignorando l’abc della morale cattolica.”
…e Fisichella
Queste tre domande permettono di “contestualizzare” anche Fisichella che, a differenza delle sue pecorelle, non si smarrisce ma si muove a suo bell’agio nei “meandri dell’interesse politico”.
Non per caso, prima di concedere a Berlusconi la deroga dal secondo comandamento, lo aveva autorizzato a derogare dalla scomunica che colpisce i divorziati, affermando che il divorzio era “cancellato” da quando il Caimano aveva lasciato la moglie “illegittima” per andare a escort. In cambio, ovviamente, Berlusconi si era impegnato a imporre il testamento biologico voluto dal Vaticano e a bloccare ogni legge sulle coppie di fatto.
Contemporaneamente Fisichella ha rilasciato un attestato di piena sintonia del leghismo con la dottrina morale cattolica. Anche il razzismo, lasciava capire Fisichella, va contestualizzato perché la Chiesa “non potrà mai non andare incontro a una richiesta di legalità” specie se in cambio la Lega blocca la commercializzazione della RU486 nelle regioni dove governa.
Ciò mostra come Fisichella, diversamente da certe sue pecorelle, sappia padroneggiare l’abc della morale cattolica, che consiste appunto nell’essere “comprensivi e misericordiosi” verso quei potenti che aiutano la Chiesa a rafforzare il suo potere e i suoi privilegi. Del resto, non è stato Fisichella a dire nel 2000 che a Roma si doveva vietare il gay pride perché offende la maggioranza cattolica e “uno stato laico ha il dovere di salvaguardare i diritti della maggioranza”. Con una tale concezione della laicità, e della morale, non sorprende che si profili per Fisichella una rapida ascesa fra le più alte cariche vaticane.
(1) Non sembra per verità che san Pio V facesse gli accertamenti raccomandati da Fisichella prima di “forare” la lingua ai bestemmiatori, in base alle leggi per niente misericordiose da lui introdotte nello stato della Chiesa. Vero è che tali pene riguardavano gli “uomini del popolo” che non potevano pagare la multa. Non è il caso di Berlusconi…