Dove sei stato mio allievo dai baffi lunghi?
Dimmi dove sei stato, mio caro cercatore?
Mi sono arrampicato sulle dodici montagne del pensiero.
Ho percorso strisciando le facili autostrade dell’ignoranza.
Mi sono perso navigando nei sette mari della paura.
Mi sono quindi trovato in un oceano di pregiudizi.
Ho percorso diecimila miglia per parlare alla gente che non prestava orecchio.
Ho quindi trovato chi era in silenzio e mi sono fermato ad ascoltare.
Allora ho visto che il sangue del mondo era tutto dello stesso colore.
E’ stata dura. Molto dura. E ancora sapevo di non sapere.
E cosa hai visto mio allievo dai baffi lunghi?
Dimmi cosa hai visto, mio caro cercatore?
Ho visto Jan bruciare due volte nella stessa città.
Ho visto compagni con tre piedi volare dalla finestra.
Ho visto far esplodere Sergio ottantacinque volte per mantenere la pace.
Ho visto stanze piene di uomini vestiti in nero brindare a champagne.
Ho visto conclavi di preti vestiti di bianco grondanti sangue.
Ho visto che c’è ancora chi crede al bianco e al nero.
Ho visto che il colore che fa più paura è il rosso del conto in banca.
È stata dura. È stata molto dura, oh uomo più saggio. E peggiorerà.
E cosa hai sentito mio allievo dai baffi lunghi?
Dimmi cosa hai sentito, mio caro cercatore?
Ho sentito ancora risuonare l’eco di una folle esplosione in Giappone.
Ho sentito che ce ne sono altri centomila di folli ordigni pronti ad esplodere.
Ho sentito il nostro pianeta tremare per la paura.
Ho sentito la televisione dire che va tutto bene.
Ho sentito dire che va tutto bene a quelli che guardano la televisione.
Ho sentito tanti parlare in nome di un dio.
Ho sentito il silenzio di qualunque dio.
È stata dura. Ed è ancora più dura restare non violenti.
E chi hai incontrato mio allievo dai baffi lunghi?
Dimmi chi hai incontrato, mio caro cercatore?
Ho incontrato donne che volevano l’amore.
Ho incontrato uomini che volevano darmi un po’ di potere.
Ho incontrato animali che ci amano senza capirci.
Ho incontrato dei preti e ancora devo capire a cosa servano.
Ho incontrato mostrine su divise contenenti letame.
Ho incontrato studenti che mi hanno insegnato ad insegnare.
Ho incontrato l’amore per la sapienza e non l’ho più lasciato.
È stata dura. E nessuno è pronto per ciò che verrà.
E cosa farai ora mio allievo dai baffi lunghi?
Dimmi cosa farai ora, mio caro cercatore?
Parlerò di nuovo a chi si ostina a non sentire.
Avviserò tutti che le regole non sono mai esistite.
Schiaffeggerò ancora l’ignoranza, giorno e notte, senza tregua.
Darò quello che ho, come del resto ho detto sempre tutto ciò che so.
Piangerò per gioia e dolore, perché nessuna emozione mi è mai stata estranea.
Vivrò in migliaia di paesi, insieme a tutti quelli che mi hanno ascoltato e mi ascolteranno.
E infine ti dirò Socrate, che di cicute ne esistono tante ma di antidoti nessuno.
È stata dura e peggiorerà prima di migliorare; si chiama vivere.
Il disegno è di Andrea Camic il resto un mio personale omaggio a Marcello Ricci (socio fondatore di Civiltà Laica) per i suoi 80 anni raccolto nel libro curato da Francesco Pullia per l’occasione.
Anima anarchica, laica e inafferrabile della konka ternana, non ho avuto la fortuna di averlo come professore a scuola ma ho il privilegio di averlo come amico.
Alessandro Chiometti