Un vecchio proverbio popolare dice: “Il momento del fesso capita a tutti”.
E noi potremmo aggiungere: “Anche alle nazioni !”.
Ogni nazione ha i suoi “momenti del fesso” e per alcune nazioni (tra le quali ai primi posti si può posizionare l’Italia) è meglio non cominciare a contarli perché potremmo non finire mai, e questo ci ha portati spesso (nel caso del nostro paese) ad esercitare su noi stessi una autoironia cronica che fa ormai parte del nostro DNA, eppure anche le grandi nazioni che si sono contraddistinte per senso dello stato, coerenza politica e ampiezza di vedute, rispetto al nostro paese che è schierabile “in seconda fila” in quanto a credibilità politica e rispetto die diritti umani fondamentali, hanno i loro scheletri nell’armadio.
In questo ambito, se dobbiamo metterci a contare quelli della “Perfida Albione” che sono passati alla storia, non commetteremmo apprezzabile errore se iniziassimo ad elencare i seguenti più eclatanti: Jalalabad, Balaklava, Isandlwana, la spedizione polare di Scott, Gallipoli, Dunkerque, L’operazione Market Garden, i Komet, il Thatcherismo e la Brexit.
Jalalabad é un episodio dimenticato avvenuto nel 1842 quando gli inglesi tentarono l’invasione dell’Afhganistan: si tratta di una delle sconfitte più umilianti subite dall’esercito dell’Impero Britannico.
Le paranoie inglesi per la lenta influenza dell’Impero zarista nell’area avevano spinto l’allora Lord Auckland ad invadere l’Afghanistan per poi lasciarvi poche truppe di presidio credendo di aver completato l’operazione.
Di quelle poche truppe (9000 uomini al comando di Lord Elphinstone) solo il Dott. Brydon arrivò vivo e stremato a Fort Jalalabad.
Balaklava (1856) fu un episodio della Guerra di Crimea (altro conflitto scatenato per arginare le mire espansionistiche dell’Impero zarista) fu una inutile carica frontale contro una batteria di cannoni partita (si dice) per un ordine sbagliato o male interpretato e che portò all’annientamento della brigata leggera di cavalleria di Lord Cardigan, in onore del quale nella stessa occasione fu creato l’omonimo maglione (é davvero singolare intitolare un capo di abbigliamento al protagonista di uno dei più famosi disastri militari) – v. film I 600 DI BALACLAVA (The Chargé of the light brigade)
Isandlwana (1879) é un’altra bruciante sconfitta per le “giacche rosse” da parte di un esercito indigeno.
Lord Chelmsford aveva invaso lo zululand a seguito del rifiuto del re degli zulu Chetswayo di smobilitare il proprio esercito.
L’esercito zulu armato di lance e scudi, facendo leva sulla propria elevatissima mobilità, colpí la retroguardia inglese in una battaglia di annientamento (stile Canne) massacrando 2500 soldati inglesi (piú relativi ausiliari) armati di fucili rigati e artiglieria (V. Film ZULU DAWN).
Abbandonando per un po’ le questioni militari, troviamo nel 1902 la sfortunata spedizione antartica di Scott che fini in tragedia con la morte di tutti i membri a causa di errori di pianificazione e di logistica dopo essere stata battuta in velocità da Roald Amundsen.
In teoria questo episodio non dovrebbe essere portato come un fallimento nazionale, ma è anche vero che la gara che Scott aveva ingaggiato con il suo rivale norvegese aveva assunto i connotati di un derby Anglo-nordico.
Torniamo sui campi di battaglia e questa volta siamo a Gallipoli (1915) dove per volere di Wiston Churchill 350.000 uomini furono sbarcati sui promontori dei Dardanelli per cercare di raggiungere Costantinopoli e ri-aprire le comunicazioni con la Russia che dopo l’entrata in guerra della Turchia era rimasta tagliata fuori dall’intesa. La complicatissima operazione anfibia si tramutò in uno stallo che costo la perdita di 200.000 effettivi e si chiuse con una decisiva sconfitta degli Inglesi – v. Film GLI ANNI SPEZZATI
Dunkerque (1940) é un po’ passata alla storia come Caporetto. Fu un disastro congiunto anglo-francese che dopo il cedimento del fronte a Sedan portò all’accerchiamento da parte della Werhmacht dell’intero corpo britannico e di consistenti forze francesi e che si tradusse nel crollo della Francia.
Ancora oggi si suppone che il disastro finale sia stato evitato dal fatto che Hitler avesse voluto salvare l’esercito inglese sperando in una pace separa – v. Film DUNKERQUE
L’operazione Market Garden (1944) era un piano abbastanza ambizioso con cui il maresciallo Montgomery intendeva aggirare la linea Sigfrido paracadutando 3 divisionii aerotrasportate per occupare i ponti dell’Olanda su cui sarebbe dovuto transitare il XXX corpo. L’aver ignorato la presenza di carri armati pesanti che comparivano in due foto della ricognizione fece si che la prima divisione inglese del Gen. Urquart (i “Red Devils”) si ritrovasse circondata ad Arnhem da due divisioni corazzate delle SS venendo completamente annientata – v. Film QUELL’ULTIMO PONTE
Finiscono le guerre e cominciano le stupidate di pace.
Subito dopo l’ultimo conflitto mondiale inizia l’epoca del trasporto aereo a reazione in merito al quale USA e UK (in qualità di vincitori della Seconda Guerra Mondiale) si erano accaparrati una pole position invidiabile in fatto di brevetti e privative industriali, qui l’episodio Comet fece da protagonista: la scarsa conoscenza della resistenza a fatica dei materiali unita ad alcuni errori di progettazione provocarono la perdita di diversi veivoli con la morte degli equipaggi e di decine di passeggeri nonché la credibilità dell’industria aeronautica inglese.
Il Thatcherismo è stato un periodo non breve della storia inglese: diventato famoso per aver costruito quella visione conservatrice e liberista che, pur aprendo una nuova stagione in materia di politica economica nei tempi derecenti, ha distrutto le conquiste dei precedenti decenni in materia di diritti dei levoratori, ha minato dagli inizi l’unità della UE portando l’euro scetticismo alla base della politica britannica e consolidandone la posizione filoatlantica, fino a diventare (insieme al reaganismo con cui era consociato) un modello da esportazione.
In teoria è anche difficile definire il Thatcherismo come una stupidata (in quanto orientamento politico deliberatamente e legittimamente istituito) se non con il senno di poi a seguito degli effetti che ha prodotto.
Questo abbrivio politico ha infatti costruito quella sudditanza dagli Stati Uniti che (oltre a coinvolgere un paese dell’UE nel programma Echelon) ha messo l’Inghilterra nella posizione di diventare l’alleato numero uno della Casa Bianca nell’operazione Desert Storm 2: quell’operazione che ha rovesciato il regime di Saddam Hussein gettando le basi di quel califfato che ha generato la grande migrazione dal Medio Oriente per la quale poi la stessa destra inglese che ha voluto oggi l’uscita dalla UE ha cavalcato l’onda (per la serie: ieri facciamo un casino in Medio Oriente e oggi ci danno fastidio gli effetti di quel casino per cui ce ne andiamo dalla casa comune).
Arriviamo così al disastro politico di pochi giorni fa che passerà alla storia come la “Brexit”.
Il premier Cameron, dopo aver basato la sua campagna elettorale su una uscita del suo paese dalla UE, si trova per coerenza costretto a dover fare qualcosa per tenere fede ai propri impegni e favorisce un referendum per sottoporre alla volontà popolare la permanenza nell’Unione sperando magari che questa si esprima in modo meno radicale delle velleità della destra estrema della propria corrente.
E invece un elettorato di persone over 65 con nessun titolo di studio e senza passaporto, che si é fatto abbindolare dalla campagna politica più squallida della storia britannica nella quale si lamentavano gli effetti dell’immigrazione (provocata, lo ricordiamo, dalle conseguenze della politica inglese filo-Bush) e nella quale gli obiettivi dell’UE sono stati paragonati ad Hitler, ha ipotecato il futuro dei piú giovani creando un danno per il paese e per la sua credibilitá di gran lunga superiore a quello di tutti gli altri episodi messi insieme che abbiamo elencato in questa sede, pur non essendo un’azione di guerra né un’esplorazione in territori inospitali, ma una semplice scelta democratica di popolo.
Non ci si aspettava che un popolo come quello britannico, molto meno umorale e viscerale di quello italiano, potesse arrivare ad optare per una soluzione del genere.
Si può capire il sentimento popolare ad un certo livello, nonché determinate condizioni contingenti, ma non si riesce a concepire come si possa arrivare a determinate scelte senza considerare tutte le possibili conseguenze e soprattutto le tensioni sociali che nel futuro potrebbero innescarsi.
Lo scontro generazionale rischierà di lievitare mentre lo stesso Regno Unito rischia di sparire ora che l’Ulster e la Scozia (la quale, lo ricordiamo, meno dì due anni fa aveva optato per una scelta saggia a consapevole su una questione infinitamente meno pesante come la propria uscita dall’UK restando nell’UE) vogliono legittimamente restare nell’Unione Europea.
In uno scenario di “crescendo politico” in cui noi stiamo alla finestra a guardare, potrebbe addirittura accadere che questo episodio determini il ricongiungimento delle due Irlande, il tutto mentre:
1 – Cameron (dopo aver fatto la frittata e dato le dimissioni) è sembrato intenzionato a NON chiedere la Brexit all’UE e lasciare le castagne da levare dal fuoco al suo successore e con uno dei suoi fedelissimi che inizia a manifestare segni di “voler fare marcia indietro” se l’UE da garanzie sull’immigrazione (e mentre il meccanismo di uscita é già in atto)
2 – Si sta organizzando in Gran Bretagna un contro-referendum per restare nell’UE per il quale (da quel che si dice qui) avrebbero già raccolto tre milioni di firme
Quindi:
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abbiamo dei capi di stato che dopo aver fatto fare un referendum per i loro capricci elettorali (e su cui si sono giocati la faccia) lo ignorano completamente
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abbiamo dei cittadini (alcuni dei quali, dalle interviste, sembra che non avessero capito per cosa stessero votando o pensavano fosse un sondaggio) che ora stanno organizzando un contro-referendum per annullare il primo
Sembra proprio che l’Inghilterra ci tenga tanto ad assomigliare all’Italia in fatto di credibilità e coerenza politica (in teoria a questo punto gli mancherebbe solo un bel concordato con la CCAR per completare l’opera).
Quest’ultimo particolare è la conferma che l’entropia dell’universo è crescente e come osserva la stessa legge di Murphy: “se aggiungi un bicchiere di vino ad un barile di mondezza ottieni mondezza, se aggiungi un bicchiere di mondezza ad un barile di vino ottieni sempre mondezza”
Francesco Saverio Paoletti