Merita un analisi accurata riga per riga l’ultimo sforzo di Bruno Volpe sul suo pontifex.roma.it perché la produzione è di altissimo interesse.
L’attacco è di quelli duri: «Proseguiamo nella nostra analisi su quel fenomeno che i soliti tromboni di giornali e Tv chiamano “femminicidio”.» e rimpiangiamo già di aver perso le puntate precedenti di un’analisi che resterà nella storia della psichiatria, ci ripromettiamo di perdere anche le seguenti per proteggere il nostro esofago dai conati vomito.
«Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi?» Aborti, sig. Volpe, sono aborti, cosa che capita in natura spontaneamente circa al 33 percento del totale delle gravidanze senza che il suo dio faccia niente. Del resto anche San Tommaso e Sant’Agostino sostenevano che l’anima entrava nel corpo solo dopo che l’embrione avesse assunto forma umana.
«Notoriamente, l’aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi. » Scarsetto in giurisprudenza il nostro Volpe, l’aborto in Italia è un diritto della donna, quanto all’infantile uso del “sono molti di più” data l’assenza di citazioni statistiche rimaniamo laicamente nel dubbio. Anche perché sappiamo bene quante siano le violenze sulle donne non denunciate.
Ma veniamo al primo capolavoro lessicale del Volpe: «Una stampa fanatica e deviata, attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza. In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera. Tuttavia, non è serio che qualche psichiatra esprima giudizi, a priori e dalla Tv, senza aver esaminato personalmente i soggetti interessati. Non sarebbe il caso di analizzare episodio per episodio, senza generalizzare e seriamente, anche per evitare l’odio nei confronti dei mariti e degli uomini?» Allora la stampa fanatica e deviata dice cose che in alcuni casi sono vere (parole testuali del Volpe), il che fa presumere che altre volte invece siano false, cosa che in realtà il Volpe si guarda bene dal dire. Ma il bello è senz’altro l’invito a “qualche psichiatra” di esaminare i casi episodio per episodio… evidentemente il Volpe l’ha fatto perché deve sapere qualcosa che i psichiatri non sanno per contestare le loro affermazioni. Proseguiamo la lettura, chissà che Pontifex non ci illumini la conoscenza.
«Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti.»
Quindi non è l’uomo ad impazzire, anzi, se una moglie “si crede autosufficiente” è giusto che venga picchiata e malmenata, e invece di sporgere denuncia è meglio che stia zitta perché è lei che ha esasperato l’uomo. Non ci stiamo inventando niente, è il sig. Bruno Volpe che scrive cose che erano assurde anche per il codice di Hammurabi.
«Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera… Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise.» E seguendo questo ragionamento la donna che vede il marito giocarsi ai videopoker i soldi dell’università del figlio, o spendere la pensione per qualche massaggio thailandese che cosa dovrebbe fare? La scritta in maiuscolo non salva minimamente il Volpe, anzi lo colpevolizza perché evidenzia che il tale è consapevole di stare scrivendo assurdità e se aggiunge la frase in maiuscolo è solo per evitarsi qualche noia legale.
«Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?» E quindi? Se la masturbazione non gli basta l’egregio Volpe può sempre farsi castrare chimicamente se non vuole essere rinchiuso in galera per molestie sessuali.
«Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?
Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: “forse questo ce lo siamo cercate anche noi”?»
Gli esami di coscienza dovrebbe farseli chi fa tanto il moralista e poi giustifica violenze, stupri e finanche femminicidi, e (lo ribadiamo) non basta aggiungere fra parentesi piccole precisazioni per camuffare una vergognosa giustificazione delle violenze sulle donne.
«Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l’immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano.»
Ecco, gli uomini, a volte, esagerano. Esagerano: non picchiano, violentano, uccidono. Esagerano, questo è il problema.
Alessandro Chiometti