Chiedete ad un cattolico di recitare i comandamenti che Dio dettò a
Mosè sul Monte Sinai e, se vi sarete imbattuti in una persona con una
buona memoria, vi sentirete rispondere con il seguente elenco:
1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.
Chiedetegli poi se questi comandamenti hanno valore per la sua fede e
vi risponderà affermativamente, in quanto la religione cristiana
riconosce la validità dell'Antico Testamento e considera i comandamenti
realmente dettati da Dio.
A questo punto, se non volete contrariare il vostro interlocutore, congedatelo evitando di dirgli quanto segue.
L'elenco riportato sopra non coincide affatto con il testo biblico, ma è solo una versione sintetica usata nel catechismo per facilitarne la memorizzazione. Non solo, ma i comandamenti non sono nemmeno dieci, in quanto anche questa è solo una suddivisione redazionale fatta a posteriori per organizzare un testo originale che non riporta né numerazioni né punteggiatura.
Leggendo il testo biblico della vicenda (presente in versioni lievemente differenti nell'Esodo e nel Deuteronomio) si scoprono cose incredibili, capaci di far vacillare la fede del più tenace credente. Ecco il testo presente nell'Esodo (senza suddividerlo in versetti e con grassetto mio):
Io sono il Signore, tuo Dio, non avrai altri dei all'infuori di me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Non pronunzierai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare. Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.
Ho volontariamente evidenziato alcune frasi caratteristiche, dalle quali si deduce quanto segue:
1. Dio chiede chiaramente che non vengano fatte immagini, eppure le chiese sono piene di immagini di Dio e santi vari. In particolare non ci si dovrebbe prostrare nemmeno davanti ai santi, una pratica che la comunità cattolica segue moltissimo.
2. Dio si dichiara "geloso", tanto da punire chi adora altre immagini fino alla quarta generazione (se siete figli o nipoti di chi si è prostrato davanti ai santi può essere un problema…)
3. Dio dice esplicitamente che il sabato è il giorno sacro, quello del riposo (perché mai allora si festeggia la domenica?). Tra l'altro Dio non parla di altre feste da santificare…
4. Dio chiede che di sabato nessuno lavori, nemmeno gli schiavi (ho capito bene, ha detto SCHIAVI? Forse Mosé ha capito male)
5. Dio chiede di non commettere adulterio (ma chi se li è inventati i fantomatici "atti impuri"?)
6. Dio chiede di non desiderare le cose degli altri, in generale. Qualcuno, nella versione mnemonica, ha deciso di mettere in evidenza "la donna d'altri", con un comandamento tutto suo, ma al tempo stesso ha deciso di omettere il riferimento agli SCHIAVI (di nuovo, ma allora Mosè ha proprio capito bene!)
Insomma, dagli originali comandamenti biblici si evince che la pratica cristiana, e cattolica in particolare, non li rispetta affatto. Ma cosa ancor più grave (a mio modesto avviso) è che il Dio cristiano (già, perché è sempre quello, no?) legittima la schiavitù.
Strano, da un vero Dio mi sarei aspettato l'opposto, magari un comandamento in più che recitasse proprio "Non avrai schiavi, perché tutti gli uomini sono uguali davanti a me". E poco vale accampare giustificazioni che tentino di inserire i comandamenti nel periodo storico in cui sono stati scritti, in quanto se sono stati ispirati veramente da Dio il periodo storico non conta.
A meno che il testo non suggerisca chiaramente che quelle parole siano state scritte da un essere che poco aveva di divino, ma che, per dirla alla Nietzsche, molto aveva di umano… troppo umano.