“Il mio nome è Legione perché siamo in molti”, rispose “egli” (il demone) a Gesù Cristo durante l'esorcismo di un uomo di Gerasa. Tralasciando la discutibile grammatica dei Vangeli (si sa che la religione cattolica non ha un buon rapporto con l'uso del singolare/plurale), la prima domanda che ci si pone una volta arrivati alla fine di questo polpettone apocalittico di serie B è “ma perché hanno usato il nome del demone biblico per questo film”?
Mistero destinato a rimanere irrisolto a meno che non si voglia correre ad Hollywood a chiederne conto al regista Scott Stewart, ma pensandoci bene è meglio dedicare il proprio tempo libero a altre cose.
Il film come dicevo, nonostante la presenza di Dennis Quaid nel cast, vuoi per la trama alquanto scontata (solito dio collerico, solito apocalisse imminente, solito messia “tanaliberatutti” in arrivo) vuoi per l'ambientazione abusata fino alla noia di un manipolo di eroi assediati da un orda di nemici (che siano zombie, vampiri, demoni, angeli della morte poco, anzi nulla, cambia) non è certo destinato ad entrare nell'elenco di quelli che fanno la storia del cinema. Neanche di quello horror. Neanche di quello dell'horror di serie B.
Tuttavia nella sua inconsistenza solleva una questione degna di nota.
Le orde angeliche che dichiarano guerra all'umanità dovrebbero essere guidate dagli arcangeli Michele e Gabriele, tuttavia il primo riceve un ordine divino così tremendo da non poter essere eseguito. Ovvero quello di impedire la nascita del nuovo messia che salverebbe l'umanità (o di ucciderlo appena nato… la cosa non è chiara). L'Arcangelo Michele si rifiuta di eseguire quest'ordine ed anzi scende sulla terra per aiutare gli umani a far nascere e a proteggere il neonato prodigioso.
Come dicevo non indaghiamo sulla coerenza di una storia che vuole un dio onnipotente che deve sterminare l'umanità, però concede l'avvento del nuovo messia epperò contemporaneamente lo vuole uccidere appena nato. Del resto ne abbiamo sentite di peggio, biblicamente parlando.
La domanda interessante è quella che si pongono gli arcangeli Gabriele e Michele quando discutono dell'ordine divino. Gabriele essendo fedele a dio non ha esitazioni a eseguirlo, Michele come detto si ribella e si schiera al fianco degli uomini e prima di “cadere” chiede a Gabriele “dobbiamo dare a dio quello che ci chiede o quello di cui ha bisogno?”.
Interessante questione, di non facile soluzione a qualsiasi livello gerarchico si pone. Se un nostro superiore ci da un ordine che sappiamo sbagliato e contrario all'etica dobbiamo rispettare la gerarchia o l'etica?
Insomma, sappiamo tutti come si difesero i nazisti a Norimberga, però in questo caso la domanda si sposta anche sul piano divino. E le conseguenze logiche sono (a mio avviso) devastanti.
L'equazione è semplice: dio ci dà l'intelletto da cui deriva l'etica, se avesse voluto che non si usi l'etica ovvero l'intelligenza non ce l'avrebbe fornita, quindi se dio da un ordine contrario all'etica umana quest'ordine non va eseguito, ergo l'etica umana è superiore al volere di dio.Filosofia da bar periferici malfrequentati? Può darsi, quel che è certo è che Legion rimane un perdibile film di serie B, tuttavia a volte basta mettere una buona domanda nel corso di un dialogo fra i protagonisti per non far rimpiangere (tutti) i soldi del biglietto.
J.Mnemonic