Fummo facili profeti, quando scrivemmo:
“Comunque, essendo l'Arcivescovo De Paolis entrato effettivamente in carica solo nel mese di Luglio, come andrà lo scontro tra Lui e Garza Medina lo scopriremo solo vivendo, a Dio piacendo” [1].
1) Scrive, infatti, Sandro Magister:
“… se è vero che i pieni poteri nel governo della Legione appartengono oggi al solo delegato papale, l'arcivescovo Velasio De Paolis, resta il fatto che i capi di ieri sono tuttora al loro posto e mantengono sulla gran parte dei religiosi un ascendente fortissimo, che deriva dalla totale comunanza di vita che essi ebbero con il fondatore.
Dei comportamenti indegni di Maciel essi continuano ad affermare di essere stati sempre all'oscuro, fino a dopo la sua morte” [2].
Per comprendere di qual tempra morale e, soprattutto, di quale perspicacia/lungimiranza siano dotati gli attuali capi della Legione, offriamo una sintesi di ciò di cui furono all'oscuro, mentre Maciel fu in vita:
“… Maciel aveva la sfrontatezza di passare i fine settimana con le sue amanti e i figli in Spagna e in Messico, a spese della Legione.
Di tenere vicino a sé le amanti -spacciate come benefattrici- nella casa di vacanza sulla costiera amalfitana.
Di portare i figli in udienza dall'ignaro Giovanni Paolo II” [3].
Se, effettivamente, Maciel fosse riuscito a fare solo la metà di tutto questo all'insaputa di coloro che ebbero con Lui “totale comunanza di vita”, persino il ruolo di capo della CIA sarebbe stato ben poca cosa!
2)Comunque la si pensi in merito, la testimonianza dell'Irlandese P. Peter F. Byrne illustra concretamente quale sia, ancor oggi, l'atmosfera all'interno dell'Organizzazione.
Byrne, sacerdote della Legione in una parrocchia di Cancun, Messico, il 27 Luglio 2010 ha scritto una lettera al Direttore generale della Legione, Alvaro Corcuela:
“… Mi rivolgo di nuovo a Lei con dolore e vergogna.
Il dolore aumenta col sapere che inviarle questa lettera sarà di nuovo uno sforzo inutile, come sono state altre lettere e altri suggerimenti a lei e ad altri superiori” [4].
Dopo un così promettente inizio, Byrne viene al sodo:
“In questi giorni ho avuto l'onore di far visite ad alcune case dei legionari …
Ho constatato con i miei occhi che nella maggior parte di esse si trovano ancora delle foto del villaggio di Cotija (luogo di nascita di Maciel; NdA), della casa di Cotija e, incredibilmente, in tre luoghi … vi sono delle foto di padre Maciel circondato dai primi seguaci o dai primi gruppi di legionari.
… Che messaggio stiamo dando alle vittime di Padre Maciel?
E' questo il modo di accogliere il comunicato [vaticano] del 1 Maggio 2010?
… la supplico di dare ordine che tutti i ritiri spirituali a Cotija si facciano in un tono di riparazione, che il corpo di padre Maciel sia trasferito dall'altare centrale a una delle cripte laterali nelle quali riposano altri legionari (affinché solo Cristo sia al centro)” [5].
Padre Byrne, non essendo un signore, tocca, poi, il più dolente dei tasti:
“Ho anche constatato che in Messico si continuano a tenere le riunioni tra i capi con gli infami elenchi che dividono le persone e le famiglie in tripla A, doppia A, eccetera, e indicano i nomi dei sacerdoti incaricati di “coltivare” queste famiglie e poi spillar loro denaro.
… Come può un sacerdote utilizzare i sacramenti, l'amicizia e la direzione spirituale con una seconda finalità?
Questa è una metodologia che è stata istituzionalizzata dal defunto fondatore, che condusse una vita senza scrupoli.
Come possiamo riformare le costituzioni, quando neppure siamo capaci di abbandonare pratiche così vistosamente immorali?” [6].
Padre Byrne, magari a Sua insaputa, è un seguace di Rilke, il grande poeta austriaco, che scrisse:
“ Avevamo superato l'età delle disillusioni”.
Pertanto, il prete irlandese conclude:
“In realtà, padre, non mi aspetto [da lei] nessuna azione.
Non è cambiato nulla al nostro interno, durante tutto il periodo della crisi.
… Tutto va avanti come prima … per ricordarci che le strutture di potere imposte da padre Maciel rimangono in vigore ancor oggi” [7].
Concordando completamente con il sacerdote, siamo sicuri che sentiremo ancora parlare, e non bene, degli ineffabili Legionari di Cristo.
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