Capiamo benissimo che il Mons. Piemontese vescovo di Terni approfitti della messa del Santo Natale e/o della Vigilia di questo per rivolgersi ai suoi fedeli, visto che nel resto delle domeniche le messe vanno sempre vuote o quasi come del resto succede in tutta Italia[1] ma l’ingerenza non è lecita neanche sotto le feste.
Se il richiamo alla mancata approvazione dell Ius Soli è al limite comprensibile visto che la CCAR in tempi recenti si è dichiarata sempre a favore dell’accoglienza, comunque non è giustificabile perché chi vorrebbe una legge nello stato altrui dovrebbe farla prima in casa sua, Ma in Vaticano, come ben sappiamo lo Ius Soli è assente.
Completamente ingiustificate sono invece le lamentale del Vescovo Piemontese per le altri due leggi che anche loro parlano di inclusione e tolleranza; ovvero le Unioni Civili e il Biotestamento.
Al di là del fatto che le due leggi suddette sono condivise dalla maggior parte dei cattolici Italiani, altrimenti non si potrebbero raggiungere percentuali di agreement anche superiori al 70 percento come nel caso del biotestamento, dà veramente fastidio vedere che il Vescovo usi nell’omelia natalizia tutte quelle argomentazioni delle frange più estremiste ed integraliste dei cattolici. Dire che la legge Cirinnà apra le porte alla maternità surrogata o che il biotestamento spalanchi le porte all’eutanasia, significa semplicemente non avere neanche lettole leggi in questione ed aver prestato orecchio solo ai fanatici integralisti.
O forse quello di Piemontese è il classico cerchiobottismo cattolico che per far digerire la richiesta dello Ius Soli deve parlar male degli altri Diritti altrimenti gli integralisti cattolici se ne andrebbero prima della mezzanotte dagli scranni del Duomo e lo attaccherebbero come fa Socci con Papa Francesco I. Può darsi, ma in entrambi i casi il Vescovo ternano è un perfetto emblema della situazione odierna del cattolicesimo allo sbando.
Parla di Diritti quando gli fa comodo e li nega quando deve difendere la dottrina.
Predica la misericordia ma vuole torturare le persone imponendogli cure e terapie contro la loro volontà.
Siamo tutti uguali di fronte al suo Dio ma gli omosessuali sono meno uguali degli altri.
E soprattutto si permette di dare lezioni di “buon governo” quando dopo anni nessuno ci ha fatto sapere che fine hanno fatto 25 milioni di euro spariti dalle casse della diocesi ternana. Non esattamente quisquilie in una realtà depressa, ma chissà com’è che di questo non parla più nessuno. Né a livello locale né a livello nazionale.
Che questo silenzio attorno ai 25 milioni di Euro spariti sia il miracolo di diversi Santi Natali messi assieme?
Alessandro Chiometti
[1] fonti: Marco Marzano “Quel che resta dei cattolici” (2012 ed. Feltrinelli) e Daniele Marini “La Stampa” del 22/12/2017