Per la serie "al peggio non c’è mai fine" sapete cosa è successo durante la visita del Papa in Sicilia? No, non lo potete sapere se non siete lettori di "Micromega" o de "il Fatto".
A Palermo durante i controlli pre-visita sono stati sequestrati dalla DIGOS e quindi rimossi dalla pubblica vista due striscioni che potevano urtare la sensibilità del pontefice.
Sia ben chiaro, come ricorda P.Flores D’Arcais nell’articolo su MM, lo striscione sarebbe stato LEGITTIMO anche se sopra ci fosse stato scritto "abbasso Ratzinger". Questo perchè, IN LINEA PURAMENTE TEORICA, siamo in una democrazia in cui la libertà di espressione è garantita dalla Carta Costituzionale.
Ma qui veniamo alle comiche: nel primo striscione della libreria palermitana "Altroquando" c’era scritta l’incredibile minaccia "I LOVE MILINGO"… difficile pensare che questo possa essere un insulto… ma tant’è che non c’è mai limite al ridicolo di chi vuol essere più papista del papa e quindi veniamo al secondo striscione rimosso e sequestrato, dove c’era scritta la tremenda frase: "La mia casa è casa di preghiera ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri".
Cos’è vi suona familiare? Beh, normale è puro VANGELO! Matteo 21,13 per la precisione.
Il tutto sotto il silenzio assordante dei cosidetti "mezzi di informazione" (eccezione fatta per il già ricordato quotidiano di Padellaro e Travaglio).
Stiamo assistendo a uno scempio quotidiano della nostra costituzione per la sudditanza nei confronti del Vaticano delle forze politiche che controllano quelle di sicurezza.
Cosa possiamo fare? Intanto firmiamo l’appello di MicroMega… per il resto…. "non può piovere per sempre".
Alessandro Chiometti