La Costituzione Italiana nomina in totale la parola “matrimonio” quattro volte. E precisamente nei suoi articoli 29 e 30 che riportiamo testualmente: «Art. 29: La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.»
«Art. 30: È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.»
Anche con l’ausilio dell’immaginazione più fervida non riusciamo a capire come si possa affermare che la Costituzione Italiana vieti il matrimonio omosessuale.
Eppure Rosy Bindi, attuale presidente del Partito Democratico ed ex ministro della Repubblica, lo sta ripetendo in modo ininterrotto da mesi; praticamente ogni qualvolta deve sostenere un confronto con i movimenti per i diritti degli omosessuali ripete come un disco rotto la stessa manfrina.
Non crediamo che il Partito Democratico possa permettersi che il suo presidente faccia figuracce a ripetizione, eppure ci sentiamo in dovere di chiedere lumi all’esponente teo dem che dopo la fuoriuscita della Binetti ha preso le redini dell’ala cattolcia del Pd. Ci potrebbe indicare esattamente quali passaggi costituzionali vietano il matrimonio gay?
Goebbels diceva che bastava ripetere una bugia costantemente per farla diventare una realtà; non vogliamo credere che il presidente di un partito “democratico” metta in pratica gli insegnamenti nazisti, quindi le concediamo il dubbio, peraltro non essendo noi costituzionalisti.
Ad ogni modo se si dimostrasse che la Costituzione non vieta i matrimoni gay, cosa che reputiamo abbastanza facile da fare, Rosy Bindi e il suo Pd avrebbero molti motivi di imbarazzo… forse organizzare nelle loro scuole di partito corsi di “studio della Costituzione” eviterebbe in futuro nuove fuoriuscite che potrebbero risultare inappropriate.
Alessandro Chiometti