Aldo Aldini è un prestigiatore molto noto grazie alla sua partecipazione ad Italia’s got Talent nel 2011 dove ha raggiunto la finale. Essendo ternano non può non conoscere Civiltà Laica, dopo esserci dati spesso appuntamento per collaborazioni che non si sono mai realizzate per impegni di entrambi abbiamo deciso di iniziare la “collaborazione” con un intervista.
Nel nostro progetto avevamo tante domande da rivolgere ad Aldo, ma lui ha dimostrato che il titolo di “mentalista” è più che meritato visto che nelle risposte ha anticipato quasi tutte le domande che gli volevamo rivolgere, semplificandoci di molto il lavoro.
Un prestigiatore e mentalista che accetta di rilasciare un intervista a un’associazione che persegue l’applicazione del metodo scientifico… verrebbe quasi da dire chi è che sta sbagliando? Insomma è possibile subire il fascino della magia e allo stesso tempo accettare il metodo scientifico?
La magia in generale, intesa come illusionismo e forma d’arte, ed ancora di più il mentalismo (che è quella branca dell’illusionismo nella quale al posto di classici metodi da prestigiatore si usano tecniche psicologiche), richiedono un grandissimo e duro studio per ottenere dei buoni risultati. Questo studio è assolutamente razionale e non ha nulla di metafisico.
Una delle migliori definizioni di ‘mentalista’ è quella che dice che “il Mentalista è colui che usa in modo così sapiente i propri normali cinque sensi per dare l’impressione che ne possegga un sesto”; per mettere in atto i miei esperimenti di lettura del pensiero e di condizionamento psicologico e fisico, ho studiato a fondo i meccanismi che vengono usati da santoni, guaritori, cartomanti ed altre figure di questo tipo (sicuramente in modo più approfondito di quanto loro stessi abbiano mai fatto), ma al contrario di quanto usano fare tali personaggi, il mio pubblico è ben cosciente che ciò che faccio è una rappresentazione scenica e che, ad esempio, quello che può sembrare telepatia non è altro che lettura del linguaggio non verbale…anche quando metto in scena degli effetti di spiritismo sono sempre ben attento a sottolineare che, nonostante sembri tutto estremamente reale e genuino, quello a cui il pubblico sta assistendo è eseguito da una persona che non ha e non crede nell’esistenza di alcuna dote sovrannaturale, senza però mai svelare i miei metodi.
Proprio per il lavoro che faccio, conosco molto bene cosa c’è dietro a certi fenomeni ed i meccanismi attraverso i quali la mente umana li elabora e sviluppa la credenza e la fiducia nelle superstizioni; non credo ci sia una contraddizione nel fare un tipo di spettacolo dove sembra che io abbia doti paranormali ed essere allo stesso tempo uno scettico ed un razionale.
Hai citato “santoni, guaritori e cartomanti”, contro i quali le associazioni come la nostra fanno una battaglia culturale e a volte anche legale quando possono. E’ il caso ovviamente del Cicap, associazione che non a caso collabora con molti illusionisti per smascherare chi “ci marcia”. Secondo te è un modo giusto di affrontare il problema o c’è una via migliore?
Personalmente ritengo che il Cicap sia partito bene, che abbia delle giuste finalità, ma che si sia perso lungo il percorso.
Ad esempio non ha più nessun senso oggi cercare di smascherare Uri Geller, Sai Baba o spiegare come avvengono in realtà le “operazioni chirurgiche” rese famose dai filippini. Questi sono fenomeni che quasi non esistono più e che soprattutto non hanno più la portata che avevano vent’anni fa, il mercato dei “santoni” si è spostato verso le consulenze telefoniche a pagamento o pubblicazioni che parlano di angeli custodi.
Il mio astio verso il Cicap deriva soprattutto dal fatto che, per una questione di “vendibilità”, ultimamente si sono concentrati quasi esclusivamente ad invadere senza averne le competenze necessarie, e di conseguenza sminuire, il settore della prestigiazione mettendo sul loro sito una sezione in cui vendono giochi di prestigio e creando un meeting che è basato sulla magia (intesa come prestigiazione), addirittura nello stesso posto e periodo in cui si svolge il congresso annuale del CMI (Club Magico Italiano), mettendosi inutilmente in concorrenza con le istituzioni che si occupano seriamente di quest’arte da sempre. Questo non ha nessun senso e non porta nessun giovamento alla loro causa, sminuisce un’Arte tra le più antiche ed importanti (non ci dimentichiamo che per molti è un lavoro grazie al quale si sostenano centinaia di famiglie) trattando il prestigiatore come fosse un guaritore e contribuendo all’idea che la magia sia il trucco o l’attrezzo truccato…cosa assolutamente falsa: la magia è ben altro, ad esempio nei miei spettacoli non utilizzo nessun tipo di attrezzo o di trucco.
Inoltre credo sia sbagliato e totalmente inutile il dimostrare che persone normali e senza nessun tipo di potere possano riprodurre gli stessi ‘miracoli’ operati da santoni e veggenti…chi vuole credere in certi fenomeni non cambierà idea con dimostrazioni di questo tipo e penserà sempre che se il Cicap ha usato un trucco per ottenere un dato risultato non significa necessariamente che lo stesso metodo venga utilizzato dal ‘paragnosta’ di turno…è come se svelando al grande pubblico che esistono delle basi musicali e che esiste un modo facile di fare musica si volesse far passare il messaggio che non esistono dei veri musicisti.
Mi chiedi se c’è una via migliore…credo di si. È quella di riuscire a formare un popolo che sia più colto e critico e che abbia gli strumenti per poter analizzare in autonomia gli eventi e le idee da diversi punti di vista.
Un popolo colto ed informato sarebbe la soluzione non solo per quanto riguarda superstizioni e religione, ma anche per cose più importanti…ci sono delle realtà come Civiltà Laica che si muovono con questo scopo, ma si sa che un popolo ignorante fa comodo a troppe persone, e purtroppo ritengo improbabile che arrivi qualcuno che si ponga l’obiettivo di educare su larga scala.
Però permettimi di fare una precisazione; in Usa ci sono decine di santoni che vanno in giro a predicare negli show millantando poteri che sono solo dovuti agli stessi studi che hai fatto tu (e a volte anche a trucchetti banali) mentre da noi per ora vanno più in voga le veggenti mistiche di Medjugorje che sostengono di vedere tutti i lunedì a una data ora la Madonna. Sono indubbiamente realtà diverse, e penso che nella realtà Americana James Randi e i suoi fidi collaboratori facciano bene a fare quello che fanno. Ma su una cosa sono pienamente d’accordo, il problema è culturale e di educazione che al di là dei facili proclami è sempre contrastata. Però una domanda provocatoria voglio fartela avendo visto i tuoi spettacoli: è difficile rimanere onesti sapendo di essere in grado di “giocare” con la realtà e le menti altrui?
Ciò che ci differenzia dagli Stati Uniti è che la storia dell’Europa, ed in particolare quella italiana è stata sempre fortemente influenzata dalla vicinanza con il Vaticano, ed anche oggi continuiamo a subire le ingerenze di un’istituzione che vuole (e riesce) ad imporre le proprie regole morali anche a chi non si riconosce in quella religione.
Dall’altra parte dell’oceano sono più diretti: chiese e predicatori televisivi chiedono (ed ottengono) soldi ai loro fedeli perché questo è il modello che funziona con la mentalità americana.
In Europa la chiesa ha invece bisogno di costruire santuari come Medjugorje, Lourdes, il santuario di Padre Pio per vendere il proprio “prodotto” ed incassare cifre astronomiche o, peggio ancora, usa il suo potere per ottenere leggi a suo favore come l’esenzione dall’IMU, l’8×1000, o gli stipendi degli insegnanti di religione scelti e gestiti dal Vaticano, ma pagati dallo Stato.
Da noi il “modello americano” non funzionerebbe, così come non puó funzionare un CICAP basato sul modello di Randi.
Per tornare alla tua domanda, non è affatto difficile essere onesti facendo il mio lavoro. E fondamentalmente nemmeno mi pongo troppo il problema: sono un artista…esattamente come un pittore od un musicista. Nessun pittore ha mai sentito il bisogno di spiegare che quelli nei suoi quadri non sono veri paesaggi o persone in carne ed ossa, ma un sapiente miscuglio di colori e pennellate che lo rappresentano. Nessun musicista ha mai dovuto spiegare al suo pubblico che la melodia che esce dal suo strumento è in realtà qualcosa che ha più ha che fare in la matematica che con il sogno.
Se poi qualcuno che dovesse trovarsi di fronte alla Pietà di Michelangelo volesse credere che sta osservando delle persone vive e reali, e non un pezzo di marmo che ne rappresenta le fattezze, il problema è di chi la osserva e sicuramente non dello scultore.
Nei miei spettacoli, e fuori, dico chiaramente che non ho nessun potere…ma spesso dopo lo show più di una persona mi dice che secondo loro ho dei veri poteri e che per qualche motivo voglio tenerli nascosti. Cosa dovrei farci? Spiegare i miei metodi? Mai!
Lo prendo come un complimento, vuol dire che quello che ho rappresentato in scena è fatto talmente bene da risultare credibile e vero.
Nel mio piccolo riesco anche a fare un po’ di bene: ricevo decine e decine di email da persone che hanno ogni sorta di problemi e che vorrebbero da me una soluzione; ne ho una intera collezione, mi scrivono persone che subiscono pene d’amore e persone che hanno veri e seri problemi di salute, genitori che vorrebbero che li aiutassi a guarire i loro figli, gente che vuole un aiuto per ritrovare persone scomparse o che vogliono mettersi in contatto con i loro cari che sono morti.
In quei casi rispondo cercando di far capire come avrei potuto tranquillamente e facilmente approfittare della loro situazione e spiego che il prossimo che contatteranno sicuramente lo farà. Consiglio di rivolgersi ad un medico, alle forze dell’ordine o a chiunque possa dare una mano concreta nel caso specifico.
Credo che in questo sia la mia onestà, più che sul palco.
intervista a cura di Alessandro Chiometti