Non è obbligatorio essere cattolici

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In questi giorni di polemiche roventi, fra i funerali di Casamonica svoltosi con sfarzo nella chiesa che negò i funerali di Piergiorgio Welby e Bagnasco che ripropone la sua troglodita idea della famiglia chiudendo la porta in faccia per l’ennesima volta a presunti cambiamenti della chiesa che rimangono solo nella mente di chi si fa abbindolare dalle frasi estemporanee di Papa Francesco I, ci sentiamo in dovere di ricordare a tante persone un concetto molto semplice per quanto rivoluzionario.

Non è obbligatorio essere cattolici.

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Lo so che a qualcuno sembrerà strano ma è proprio così.

Insomma cari amici omosessuali credenti che scoprite che la chiesa è omofoba e cari credenti dall’anima illibata che vi meravigliate che i funerali di un presunto boss della malavita si svolgono in chiesa, dove eravate in questi ultimi 2000 anni?

Insomma, a noi farebbe piacere che dentro la Chiesa prendano forza i vari movimenti libertari e solidali, ma insomma, non ve lo obbliga nessuno a restare nella chiesa.

Non dovete diventare atei, ci sono tante confessioni religiose non omofobe e non colluse a strani movimenti di denaro… pensate che molte di quelle non necessitano neanche di avere una banca propria.

C’è un atto che si chiama sbattezzo che rende legalmente impossibile alla CCAR continuare a considerarvi cattolici.

Lo potete tranquillamente fare.

Ci sembra che i tempi in cui la Chiesa era riformabile dall’interno sono passati da un pezzo, forse è arrivato il momento di lasciarla perdere e far restare Bagnasco a parlare a Forza Nuova e ai boss che vogliono la musica del padrino al funerale.

Continuare a star dentro la Chiesa Cattolica e lamentarsi di questa, con tutto quello di cui siamo a conoscenza su di essa, comincia ad essere abbastanza ridicolo.

Alessandro Chiometti

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