Lo scandalo pedofilia nella Chiesa Cattolica è ben lontano dall'essere risolto. Anzi, ora si cominciano a presentare i veri conti per le gerarchie ecclesiastiche.
Iniziamo con il dire che è questo libro di Augusto Cavadi (ed. Falzea) è un utile pamphlet per tenere a bada le truppe dei “più papisti del papa”, sempre abbondanti in questo paese, che finanche mentre Ratzinger chiede scusa per le colpe della Chiesa d'Irlanda (mai per le colpe della Chiesa di Roma) arrivano a dire che le scuse non sono affatto necessarie.
Fulgido esempio di costoro è il sempre attivo sociologo Massimo Introvigne che onnipresente sui mass media è sempre pronto, non solo a giustificare, ma anche a sostenere che altri comportamenti, diversi da quelli tenuti dalla gerarchia ecclesiastica in relazione allo scandalo sono teologicamente impossibili.
Nel libro il sociologo che rappresenta la voce più alta del movimento “Alleanza Cattolica” è abbastanza ridicolizzato semplicemente presentando i documenti ufficiali della chiesa come l'oramai famigerata “Crimen Sollicitationis”.
Tuttavia quello che sorprende di più del lavoro di Cavadi è il riportare degli attacchi feroci alla Chiesa Cattolica, o per meglio dire alla sua gerarchia, che non vengono fatti dagli atei o dagli anticlericali in genere, ma dai cattolici cosiddetti “dissidenti”.
Per fare un esempio basta riportare quanto sostenuto da Don Enzo Mazzi (e riportato puntualmente da Cavadi): “Il Compendio del Catechismo pubblicato recentemente dal Vaticano, a domande e risposte preconfezionate, da cui non emerge nemmeno un minimo, non è esso stesso un invito all'indottrinamento? Come una madre possessiva , sembra che Madre Chiesa voglia mantenere in una perenne condizione infantile i suoi figli, tanto li ama. Se non rischiasse di essere male interpretato, verrebbe voglia di chiamare tutto questo 'pedofilia strutturale' della Chiesa, nel senso appunto di amore verso gli uomini e donne perennemente bambini”
Tuttavia per quanto forti queste parole non sono niente se paragonate alla potenza devastante dell'introduzione al libro stesso firmata da Vito Mancuso.
Citando testualmente: “Ma com'è possibile che nella Chiesa tanti crimini siano stati occultati e che all'interesse delle vittime sia stato preferito quello dei loro aguzzini? La risposta a mio avviso va cercata […]nella teologia elaborata lungo i secoli che ha condotto una vera e propria idolatria della struttura politica della Chiesa, a una sorta di sequestro dell'intelligenza da parte della struttura per affermare se stessa sopra ogni cosa.[…]il cattolico è anzitutto colui che obbedisce al papa e ai vescovi. Se non obbedisci non sei cattolico. Dante non lo sarebbe più; neppure San Paolo che ebbe l'ardire di opporsi pubblicamente a Pietro, potrebbe far parte di questa Chiesa.[…]Su un piatto della bilancia ci sono le vite di migliaia di bambini, ragazzi e giovani irrimediabilmente deturpate da uomini di Chiesa. Sull'altro cosa mette la Chiesa? Oggi è costretta a mettere i nomi dei colpevoli e tantissimi soldi. Ma si ferma qui, e non basta. Essa infatti deve aggiungere se stessa, la struttura di potere che l'ha fatta precipitare in questo abisso. Solo a questa condizione i due piatti possono tornare in equilibrio e generare la vera giustizia, quella che Gesù diceva di cercare sopra ogni altra cosa.”
E di fronte a tanta veemenza contro la gerarchia Cattolica un anticlericale come me, alza le mani e ammette di non aver mai sperato tanto da un cattolico.
J. Mnemonic