Nel famoso “ Discorso della Montagna” Gesù sostiene un pacifismo radicale e una aperta non-violenza :” Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori perché siete figli del Padre celeste che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni…” ( Matteo 5, 38.44). Il concetto viene ribadito più volte nei vangeli: “Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” –
“ Rimetti la spada nel fodero perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada “( Matteo 5.9).
La Chiesa primitiva era pacifista ad oltranza. In nessun passo di tutta la letteratura cristiana dell’epoca precostantiniana si consente la partecipazione alla guerra: Giustino, nella metà del II secolo afferma :“ Noi cristiani abbiamo trasformato le spade in aratri e le lance in attrezzi agricoli” (1) e Tertulliano definisce l’amore per il nemico come il principale comandamento: ( Se ci è comandato l’amore per i nemici chi dovremmo odiare? Chi può patire ingiustizia da parte nostra? Cristo, nel disarmare Pietro, sciolse la cintura di tutti i soldati” (2). Origene , nel III sec., afferma: “ Noi cristiani non poniamo mano alla spada e non insegniamo più l’arte della guerra giacché siamo diventati figli della pace per opera di Gesù che è il nostro capo” – “ Noi non prenderemo le armi per combattere sotto le insegne dell’imperatore anche se a ciò ci costringesse ma combattiamo innalzando a Dio fervide preghiere..” (3). Secondo il Dottore della Chiesa Ireneo al cristiano è proibita anche la legittima difesa (4) . In un regolamento ecclesiastico del III sec. il vescovo romano Ippolito proibisce anche il semplice arruolamento nell’ esercito : “ Se un catecumeno o un battezzato vuol diventare soldato dev’essere allontanato: infatti egli ha in spregio Dio!” (5). Cipriano, Padre della Chiesa, nel III sec. , esclude che possa essere ammesso l’omicidio, anche in guerra: “ Tutta la terra gronda del sangue versato e se un singolo commette omicidio allora si tratta di delitto, se l’uccisione avviene a nome dello Stato allora viene definito atto di valore” (6). Al principio del IV secolo brilla la figura del Padre della Chiesa Lattanzio: costui non si discosta dalla linea dei suoi predecessori :” Dio proibisce di uccidere non solo i briganti, come ammette la legge, ma anche la partecipazione alla guerra non è mai legittima per un uomo giusto” (7).
Ma arriva Costantino che garantisce ai cristiani una piena libertà religiosa, riversa sui vescovi fiumi di oro e di privilegi, edifica nuovi templi utilizzando i fondi dell’erario statale e permettendo la distruzione dei templi pagani : il mondo cristiano cambia radicalmente orientamento con una deriva di 180 gradi per cui lo stesso Lattanzio, nel giro di due anni, in un compendio della sua opera precedente, cancella tutte le sue precedenti frasi antimilitariste ma esalta addirittura la morte per la patria!| E appena due anni dopo la battaglia di Ponte Milvio il Concilio di Arles , nel 314, decreta: “ Tutti coloro che lasciano l’esercito saranno scomunicati” (8). Gli studi teologici evidenziano che il mutamento di portata storica dal Paganesimo al Cristianesimo si compì in primo luogo nell’esercito e che i Padri della Chiesa furono felicissimi di adeguarsi al nuovo corso trasformandosi da pacifisti cristiani in cappellani militari: era più comodo dare la benedizione alle truppe imperiali che opporsi ad esse. L’insegna militare con le iniziali di Cristo ( labarum) guidava i soldati del primo imperatore cristiano.
La Chiesa abbandonò il pacifismo da un giorno all’altro: lo storiografo ecclesiastico Eusebio, che prima si era sdegnato contro i soldati pagani per “migliaia di assassinii” ora, pieno di giubilo, esaltava “La prima Maestà Cristiana che ha combattuto e soggiogato più popoli di tutti gli altri imperatori” (9)
Il Dottore della Chiesa Atanasio, seconda metà del IV sec., non solo consente l’omicidio in guerra ma addirittura lo esalta : “ L’assassinio non è consentito ma in guerra è legittimo nonché lodevole uccidere un avversario”(10).
Gregorio Nazianzeno , seconda metà del IV sec, non ha più dubbi: “ Dove la malvagità è manifesta è meglio procedere con fuoco e spada” (11) ed altrettanto deciso è il vescovo di Milano, Ambrogio, : “ Mosè non ebbe paura di intraprendere guerra terribili per amore del suo popolo, non ebbe paura delle armi di re più potenti”. Ancora più deciso appare Agostino: “ La guerra che si intraprende sotto l’autorità di Dio non è lecito dubitare che sia intrapresa giustamente…Osare rimproverare Dio stesso che comandò tali cose o non credere che il Dio giusto e buono abbia potuto ordinarle è da uomini incapaci di pensare!” (12). Ed è proprio Agostino colui che introduce il concetto di “guerra santa”: per provare che, malgrado l’atteggiamento pacifista di Gesù e malgrado il Vangelo Dio è favorevole alla guerra e all’assassinio egli si rifà all’Antico Testamento nel quale le guerre dichiarate a nome e per conto di Dio sono innumerevoli. La dottrina della guerra giusta e la sua successiva evoluzione in guerra santa si fonda e riceve legittimità dalla prima guerra santa: quella del popolo di Israele, così come è narrata nella Sacra Bibbia: “ Ma che cosa avete contro la guerra? Forse che vi muoiano degli uomini che prima o poi devono pur morire?”(13)
Sulla sua scia anche un altro santo, di poco posteriore, Cirillo di Alessandria, si rifà all’Antico Testamento: “Si racconta che l’angelo del Signore si levò in volo e sterminò 185.000 uomini nell’accampamento degli Assiri: questi sono i frutti della devozione al Signore”. (14).
Eraldo Giulianelli
1) Giustino: ( Apologia )
2) Tertulliano ( Apologeticum)
3) Origene : ( Contra Celsum )
4) Ireneo: ( Adversus haereticos 4, 24)
5) Ippolito : ( Regolamento)
6) Cipriano : ( Ad Donatum, 6,10)
7) Lattanzio : ( Divinae Institutiones)
8) Concilio di Arles : ( Canone 3)
9) Eusebio: ( Vita Constantini 1, 46)
10) Atanasio: ( Epistola circolare )
11) Gregorio N.: ( Orazioni, 6, 20)
12) Agostino: ( Contro Fausto Manicheo XXII, 74,79)
13) Agostino: (Epistola ad Bonifacium)
14) Deschner: ( Storia Criminale del Cristianesimo, vol. III)