Questo l’unico commento possibile all’ennesimo “lapsus” del sindaco di Terni Leonardo Latini.
Dopo aver aspettato a lungo prima di togliere il suo tag dalla ormai celebre foto “tre omofobi a terni” pubblicata dal consigliere comunale David Meggiora si giustifica peggiorando la situazione tirando in ballo i diritti dei bambini.
Che c’entrano i bambini? Si chiede giustamente il giornalista come hanno fatto in consiglio comunale Gentiletti e De Luca dall’opposizione.
C’entrano eccome e per chi non avesse chiare le idee ci pensa lo stesso sindaco Latini a togliere ogni dubbio come si legge nell’articolo. “Volevo specificare che si viene tacciati di omofobia anche quando si vogliono tutelare i diritti dei minori, è successo in altre parti: non c’è alcuna correlazione tra le due cose, ripeto, è fuori da ogni mia minima immaginazione”
Il problema però è che per la Lega nord (partito del sindaco) e per altre forze che lo appoggiano (vedi popolo della famiglia) tutelare i diritti dei bambini significa impedire con ogni mezzo che gli omosessuali possano averne. Come? Bloccando la stepchild adoption ad esempio, impedendo la trascrizione di atti di nascita di bambini avuti all’estero con la fecondazione eterologa come ha fatto Romizi a Perugia per farne un altro. O per uscire dalla nostra provincia magari cerchi di togliere i bambini agli omosessuali come i suoi colleghi di partito stanno facendo in Lombardia (https://gayburg.blogspot.com/…/mozione-della-lega-bisogna-t…)
Se il sindaco Leonardo Latini non è omofobo, come afferma di non essere, cominci con il sottoscrivere il protocollo regionale sulla legge contro il bullismo, chiarisca come si comporterebbe in una situazione analoga a quella di Joan avvenuta a Perugia, e si dissoci dagli atti omofobi del suo partito.
In mancanza di questo resta il valida la saggia lezione di lezione di Forrest Gump: Omofobo è chi omofobo fa’.
Alessandro Chiometti