È passato oltre un anno dall’inizio della pandemia dovuta al Sars-Cov-2, abbiamo oggi una imbarazzante abbondanza di dati che ci dicono che sì, quello che sapevamo sui virus e sulle epidemie da essi dovute era corretto. E nonostante questo chi ci governa, in Italia e in Europa ha sbagliato tutto o quasi.
1. Distanziamento fisico e restrizioni: il modello delle chiusure non funziona mai.
Lo riscriviamo per l’ennesima volta con le parole che il Dott. Salvo Di Grazia (una delle persone più lontane da ogni forma di negazionismo e complottismo sul virus) scriveva il 3 Marzo 2020 sul suo sito MedBunker.it per trarre le conclusioni sul cosa dobbiamo fare con il CoronaVirus: “A conti fatti il distanziamento sociale, una delle armi più diffuse (e tra le poche) per contrastare epidemie di malattie infettive ha una bassa efficacia ma sembra avere comunque un certo impatto nel ridurre l’entità e la gravità di una epidemia. Per questo, in mancanza di altre soluzioni e soprattutto in caso di urgenza di intervento, i vari mezzi di distacco sociale possono essere presi in esame. Punto fondamentale di tutte queste misure è che vanno applicate appena possibile, subito. Un ritardo può renderle meno efficaci o completamente inutili.
Dagli studi effettuati sembra che la chiusura delle scuole per il minor tempo possibile (una settimana rinnovabile secondo le esigenze), il telelavoro per ridurre il numero di persone presenti in uno stesso luogo di lavoro e l’isolamento volontario, rappresentino i mezzi più praticabili e efficaci di distacco sociale.
C’è solo da chiedersi come sia possibile che questa considerazione, nota a chiunque abbia sostenuto esami di virologia o patologia o microbiologia, possa in qualche modo coesistere con la follia attuale.
Chi prende dei provvedimenti ogni tanto dovrebbe verificare se questi stiano funzionando o meno. Ma dato che questo non è mai andato di moda lo facciamo noi per loro. Ed anche gratis, pensate un po’.
Se l’Europa ha adottato in modo acritico la politica del continuare con le chiusure invece di sfruttare il tempo del primo lockdown per mettere a punto un sistema di TTT (Testing, Tracing, Therapy) che funzionasse davvero, altrove si è scelto di fare altrimenti. Chiudere il meno possibile e affidarsi ai mezzi scientifici e tecnologici del TTT. Fra questi paesi ci sono Giappone e S. Korea, quindi confrontiamo i loro risultati con quelli europei e… che strano.. il modello europeo è perdente. Ma di molto. Incredibile nevvero?
Oggi è passato un anno e bisogna prenderne atto che quasi nessun paese d’Europa, per lo meno quelli più grandi è stato in grado di allestire un sistema di test-tracciamento-terapia che sia stato efficace. Tralasciamo per pietà di parlare di “immuni” che altrimenti andiamo sul comico.
Gli Stati europei sono stati solo capaci di chiedere sacrifici assurdi ai loro cittadini per tempi enormemente prolungati quando il distanziamento fisico (fischiate sonoramente chiunque ancora usi la parola sociale) può servire solo all’inizio per dare tempo ai SSN di prepararsi, ma proporlo come soluzione in attesa dei vaccini è una follia.
Il sistema delle “chiusure” ha infatti perso ovunque, chi dice il contrario fa un ragionamento fideistico e capzioso (“se non ci fossero state quelle chiusure i morti sarebbero stati molti di più”). Un modo di pensare totalmente a-scientifico e smentito dai dati.
Oggi l’efficacia delle chiusure può essere invece valutata con buona approssimazione grazie all’indice elaborato dall’università di Oxford.
Prendiamo ad esempio due paesi molto simili con politiche diverse sulle chiusure.
Svizzera (8,5 mln di abitanti densità 205 ab/kmq) e Austria (8,9 mln di abitanti, densità 106 ab/kmq).
I dati, non le ipotesi, dicono che, di fronte a un indice di chiusura molto alto come quello dell’Austria e uno medio-basso come quello della Svizzera, c’è una differenza in termini percentuali di meno del 20% nella diffusione totale del contagio. E questo senza neanche considerare che la Svizzera ha una densità di abitanti doppia rispetto ai vicini.
Ancora. Parliamo della tanto vituperata Svezia. Vi ricordate la favola che la Svezia non usava misure restrittive rispetto ai paesi nordici vicini? Una favola per l’appunto, o per meglio dire un fake; questi gli indici delle restrizioni nei paesi nordici.
La Svezia è quindi il paese nordico che ha adottato le maggiori misure restrittive rispetto ai suoi vicini. Se vi sono arrivate notizie diverse prendetevela con i media su cui vi informate.
A fronte di questo, ecco i risultati della diffusione del contagio. Anche qui non ci mettiamo a valutare le differenze (piccole fra Svezia Norvegia e Finlandia) nella densità degli abitanti… ma attenzione la Danimarca ha un valore di questa sei volte quello della Svezia. Lo specifichiamo per prevenire risibili obiezioni.
Qualcuno davvero cattivo potrebbe pensare che i governi europei, ormai totalmente succubi dalla logica economica di banche e banchieri abbiano tentato di gestire la pandemia a costo zero; costringendo a sacrifici enormi i loro cittadini piuttosto che rinunciare a qualche F35 o a qualche Tav. Perché è ovvio che costruire un sistema TTT efficace costa. Ma suvvia, sarebbe come a dire che nel frattempo si fossero fatti fregare tutti i vaccini da Inghilterra, Arabia, Usa e Israele per trattare come pezzenti su questioni di 10-15 euro a dose vaccinale. Ma non scherziamo, dai! Chi può essere così malizioso da pensare una cosa del genere?
O forse a questo punto, ci sarebbe non “da credere” ma da auspicare che ci sia davvero il classico complotto per fini alieni – rettiliani – grandi antichi a noi sconosciuti. Perché l’alternativa significa ipotizzare che al governo degli Stati Europei e della UE ci siano le versioni tonte di Homer Simpson, a cui viene mostrato un grafico e loro rispondono “avete tutta la nostra attenzione” per poi far partire nella loro mente il video delle scimmiette danzanti.
Ad ogni modo, è bene sottolineare che in questa debacle europea l’Italia riesce a distinguersi: infatti siamo al primo posto nell’Europa Occidentale per tasso di letalità (morti/contagiati fonte: https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/) valore che da sempre una buona idea dell’efficacia dei vari SSN.
Alla faccia dei disfattisti che ci mettono sempre agli ultimi posti.
Alessandro Chiometti