OPUS DEI: CONFERENZA- DIBATTITO A TERNI

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Sabato, 20 Novembre 2010, a Terni, nella sala comunale di via Aminale, organizzata da Civiltà Laica, con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune, si è tenuta una Conferenza-dibattito con Emanuela Provera sul libro da lei scritto: ”Dentro l'Opus Dei”, edito da Chiarelettere.

1) L'autrice, entrata in contatto con l'O.D. a 17 anni, divenuta Numeraria nel 1986, uscita dall'Organizzazione nel 2000, ha, in primo luogo, chiarito che è rimasta cattolica.

Ha, poi, illustrato come abbia funzionato nei suoi confronti il “piano inclinato”, ovvero la complessa e sapiente tecnica con cui l'O.D. si avvicina alle/agli adolescenti, che non sanno di avere a che fare con dei membri dell'Organizzazione, per reclutarle/i.

Ha, successivamente, descritto sia come trascorrono le giornate le Numerarie, sia i disturbi fisici e psicologici, che, a lungo andare, le assalgono, sia il lavoro gratuito che svolgono all'interno dell'O.D., sia, infine, il testamento che fanno a favore dell'Organizzazione.

La sua preziosa testimonianza, perché resa da una persona, che ha sperimentato direttamente i “benefici” fisici e spirituali dell'Opera di Dio, partorita dall'inquietante mente di Escrivà de Balaguer, è stata corroborata da quella di Tommaso Dell'Era, anch'egli per nove anni membro dell'O.D., diventato non credente dopo l'uscita dalla stessa.

Egli, oltre a dare il giusto risalto a come la prassi del non retribuire coloro che lavorano nell'Organizzazione confligga, tra l'altro, con lo Statuto dei Lavoratori, ha narrato le sue personali vicissitudini all'interno dell'O.D., mostrando anche al pubblico, presente in sala, sia il cilicio che la disciplina, cioè la frusta, con cui coloro che fanno parte dell'Organizzazione sono tenute/i a mortificare se stesse/i.

Così, questi due strumenti, il cui uso era stato negato da qualche “ anima bella”, persino dopo l'uscita del “Codice da Vinci”, si sono materializzati davanti agli occhi, comunque sbalorditi, delle/i partecipanti.

2) Infatti, all'incontro, iniziato alle 16,45, hanno preso parte oltre cinquanta persone di tutte le età e delle più diverse concezioni del mondo, come i numerosi interventi, iniziati alle 17,50 e protrattisi fino alle 19,30, hanno testimoniato.

Le domande, rivolte all'autrice ed al correlatore, hanno spaziato dalle baby vocazioni al possibile plagio di minori, dalla profonda diversità esistente nella valutazione della famiglia da parte delle Gerarchie Ecclesiastiche e dell'O.D. al culto della personalità del Fondatore, dall'ossessione per la segretezza propria dell'Organizzazione alla sessuofobia che la caratterizza, dal maschilismo connaturato all'O.D. al potere economico e politico di cui dispone.

Le risposte di Provera e di D'Ellera sono state giudicate senz'altro esaurienti da parte del pubblico, che, peraltro, anche perché abbastanza sconvolto dalle due testimonianze, avrebbe prolungato l'”interrogatorio”, se l'orario di chiusura della sala l'avesse consentito; è persino superfluo aggiungere che il dibattito si è svolto nel clima di serena tranquillità, che contraddistingue tutte le iniziative di Civiltà Laica.

3) Pertanto, è stato un vero peccato che nessuna delle persone, che, nelle settimane precedenti l'iniziativa, avevano amabilmente polemizzato con Civiltà Laica su Terni in rete, abbia preso parte a questo incontro, in modo da avanzare personalmente le obiezioni e le critiche alla diretta interessata.

Tuttavia, onde dar voce, sia pur indirettamente, al dissenso, che è del tutto legittimo e fisiologico nei confronti di qualsiasi atto compiuto da un essere limitato come è quello umano, trascriviamo uno degli interventi, sia perché l'autore dello stesso non è potuto venire per motivi di lavoro, sia perché è quello che più ci ha colpito e ci ha indotto ad una riflessione così approfondita che ancor non siamo riusciti a portarla a compimento:

“Peccato che sabato 20 lavoro, sennò venivo per farmi quattro risate.

Per chi non lo sapesse le numerarie dell'Opus Dei sono come delle suore che hanno fatto voto di castità e povertà.

Solo che, invece che nei conventi, vivono in case e residenze insieme ad altre numerarie.

È come se un prete, una volta spretato, scrivesse un libro in cui si lamenta perché non poteva fare sesso, doveva pregare, non poteva avere figli.

Ho letto pezzi di altri libri, come quello di Pinotti.

Roba da sbellicarsi dalle risate.

C'è quello che si lamentava perché doveva confessare le pugnette e, siccome non riusciva a non farsele, era più forte di lui, decideva di dormire coi jeans.

Ma non c'era niente da fare: anche coi jeans si doveva fare le pugnette e – cosa inaudita – doveva confessarle. Uno strazio.

L'autore, particolarmente coinvolto dal problemone delle pugnette e di altri drammi analoghi dell'ex numerario, calca sui drammi dei numerari: pregare, recitare i rosari, sono riti satanici!!!!

Ahahahaha.

Grande civiltà laica, state ridotti bene!!!

Certo che la destra sta ridotta alla frutta ma comunisti e radicali stanno all'ammazzacaffé!” [1].

Alle/ai lettrici/lettori ” l'ardua sentenza”.

Valerio Bruschini

 

NOTE

[1] giovpasq, in: forum di terninrete, commento inserito il 10/11/2010: 16:15:10.

Naturalmente, come è costume di La Terra di Nessuno (il sito dell'autore ndr), chiunque sia giovpasq ha diritto di replica, senza limitazione alcuna di spazio; il testo verrà pubblicato, assicurandogli la stessa visibilità riservata a tutti gli altri.

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