È usanza fra i fan del cinema horror organizzare le cosiddette maratone tematiche, così in un pomeriggio/sera/notte di una giornata uggiosa ci si può rivedere tutti i film della serie di Alien, un altro quelli de La Mosca, un altro ancora tutti quelli ispirati da Stephen King (beh, per questo occorrerebbero due settimane di proiezioni) e così via. La consuetudine vuole che sia il padrone di casa a scegliere il tema e quindi i film del giorno. Grazie a questa consuetudine, ospiti di un nostro amico che aveva scelto il tema del “mockumentary” abbiamo avuto l’indubbio piacere di colmare una lacuna imperdonabile per un amante del genere, quella dei due “Paranormal Activity” che avevamo accuratamente evitato alle sale cinematografiche in quanto puzzavano di bufala lontano un miglio.
A proposito di paranormale dopo averli visionati dobbiamo aumentare l’autostima derivante dal nostro sesto senso cinematografico, perché in effetti di bufale colossali si trattano.
Cominciamo con il dire che il titolo adatto sarebbe Paranoial Activity dato che per il 90% del tempo si tratta di riprese in cui non succede nulla. Ma proprio nulla. Nel primo capitolo una coppia si rende conto di vivere in una casa infestata e decide di riprendere tutto con la telecamera (geniale, nevvero?)…. dopo dieci minuti di inquadratura fissa su due persone che dormono si muove la porta o il lenzuolo, dopo venti inquadrano un grosso ragno, dopo trenta si accende la luce durante la notte, dopo quaranta si sente un tonfo misterioso… dopo oltre un ora di film il regista israeliano Oren Peli si decide a mostrare qualche scena che consente di definire il lungometraggio un horror.
Niente di che, una tavola Ouja (quella con cui si contattano gli spiriti) che prende fuoco e la moglie che viene sollevata e trascinata da forze oscure in giro per la stanza, roba che neanche all’oratorio spaventa più insomma. Il film finisce con un idea suggerita da sua maestà Steven Spielberg in persona a quanto si dice: la moglie indemoniata uccide il marito e non si sa che fine fa. Il regista di Indiana Jones ed ET dicono sia stato così tanto impressionato dal lavoro inviatogli da Peli da voler intervenire direttamente per migliorarlo e promuoverlo.
Dicevamo che la protagonista dopo aver ucciso il marito scompare, il suo destino si scopre nel secondo capitolo che è un prequel ma anche un sequel… Peli incastra la storia di due sorelle che avevano avuto esperienze paranormale da piccole, in cui una ovviamente è la protagonista del primo film che consiglia l’altra su come comportarsi con la sua casa infestata. Dopo varie peripezie raccontate sempre con la tecnica del: 10′ di nulla poi si muove la coda del cane, 20′ minuti di nulla poi si accende un giocattolo eccetera eccetera fino a quando appare ovvia la fine della pazienza degli spettatori epoi… colpo di scena! Si scopre che l’entità vuole il figlio maschio della coppia che vive in casa (originale no? Non più di trecento film hanno raccontato una cosa del genere).
L’entità prova a prenderlo, fughe sfocate, fotografie bruciate e ta-dah per motivi noti solo al regista l’entità si sposta nella casa dell’altra sorella e fa vedere la prima scena del primo capitolo… dissovenza in nero… ritorno nella casa dove qualche mese dopo gli eventi narrati dove appare colei che non si sapeva che fine aveva fatto nel primo film che uccide tutti e si prende il figlio maschio. E almeno il lieto fine se lo siamo risparmiato, viene da dire. Per ora… perché il terzo capitolo purtroppo è in uscita.
Consiglio per i disoccupati: mangiate pesante, montate una telecamera fissa che vi riprende mentre tentate di dormire e mandatela a qualche nome famoso di Hollywood. Può darsi che ha fatto uso di roba buona e vi faccia tanta di quella pubblicità da farvi incassare duecento milioni di dollari. Vale la pena tentare.
J. Mnemonic