Preliminar

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Dialogo tra Schloime, il matto del villaggio, e il Rabbino.
‘SCHL. Dio esiste.. dio non esiste.. che importanza ha? Vi siete mai chiesti se l’uomo esiste? Dio creò l’uomo a sua immagine.. eh.. è bello! Schloime a immagine di dio. Ma chi l’ha scritta questa frase nella Torah? L’uomo, non dio.. l’uomo l’ha scritta.. senza modestia, paragonandosi a dio. Dio forse ha creato l’uomo, ma l’uomo, l’uomo, il figlio di dio, ha creato dio, solo per inventare sé stesso. RABB. Vuoi.. ripetere? SCHL. L’uomo ha scritto la bibbia per paura di essere dimenticato, infischiandosene di dio. RABB. Schloime, abbiamo già abbastanza guai così!.. SCHL. Rabbino, noi non amiamo e non preghiamo dio, ma lo supplichiamo perché ci aiuti a tirare avanti. Che cosa ci importa di dio per com’è? Ci preoccupiamo solo di noi stessi. Allora la questione non è solo sapere se dio esiste, ma se noi esistiamo. DUE DEI PRESENTI. UNO Ci hai capito niente tu? L’ALTRO, CONSULTANDO LA TORAH Si, tutto! Dio non sa se l’uomo esiste o no..’ Dal film ‘Train de vie’ di Radu Mihaileanu.

Proprio in gamba il buon Schloime.. Chiamalo m’şwg’! (in yiddish: matto. Pron.: mescigh)
Parole semplici, chiare ed essenziali: tutto il contrario di quanto continua ad accadere nella dimensione extracinematografica, cioè nella vita di tutti i giorni, dove ci si avvita in bizantinismi poco utili e tutto si riduce ad un mortificante bla-bla-bla. E non solo. Troppi discorsi che dovrebbero essere PRELIMINARI a tutti gli altri, quando si affrontano certi temi, non vengono neanche lontanamente accennati, e questo a causa, come denuncia giustamente il filosofo prof. Orlando Franceschelli (v. in web), di quel ‘complesso di inferiorità’ che ancora troppi laici nutrono nei confronti della componente confessionale e della sua SICUMERA, a dispetto anche-pensa un po’!-del lento ma inesorabile declino (e non c’è Papa Francesco che tenga) di questa: “.. i laici.. spesso favoriscono questo atteggiamento cattolico. Assumono nei suoi confronti una “posizione di modestia critica”(cita Guido Calogero ndr.) che invece occorre “correggere radicalmente”, giacchè è proprio solo il principio della laicità a possedere “quella compiuta universalità e assolutezza” che le fedi pretendono di ascrivere ognuna a sé stessa”(1). Si può considerare come ottimo esempio la prestigiosa iniziativa del cardinal Gianfri Ravasi(2), ‘Il cortile dei Gentili’, che si chiuderà, sembra, proprio in questo giugno 2013, ma di cui si continuerà a parlare a lungo. In una delle puntate più celebri, e più pertinacemente ritrasmesse in TV, dove il geniale porporato invita una schiera di eminenti personalità laiche a ragionare sul ‘dio sconosciuto’(sconosciuto?!.. NO COMMENT!), il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky affermò: “Deponiamo le nostre certezze e riconosciamo che viviamo tutti nell’età del dubbio, che impone però di non smettere di cercare la verità anche se non la troveremo mai”. Ora, ma ve lo immaginate, poniamo.. Gianfri, che ‘depone le sue certezze’? Il suo interiore torcersi dalle risate nell’ascoltare l’Emerito sarà stato a stento coperto dall’addestramento ieratico a solennità ed impassibilità. Un cristiano che continuasse a ritenersi tale, semplicemente, NON PUÓ! Glie lo vieta quella cosa sulla quale costruisce il suo mondo, la FEDE, che nel cristianesimo è: ‘una delle tre virtù teologali, consistente nell’assenso della ragione o nell’adesione della volontà, mossa da dio a mezzo della Grazia, alle verità da dio rivelate, che devono essere accettate per l’autorità di chi le rivela’(diz. Zingarelli). Un credente che.. ‘deponesse’, si porrebbe DI FATTO, fuori. A chi potrebbe essere dunque diretta l’esortazione del laico Zag.? Egli consapevole o no. Ma per forza ai laici, ai quali si consiglia di continuare a conformarsi al perbenismo stratificato che ci avvolge. Quella dichiarazione stessa è espressione del ‘complesso’ di cui sopra.
E poi.. che esagerazione è mai ‘dio sconosciuto’? Qualcosa se ne sa, e non c’è niente di meglio che ripercorrerne le vicende. Le vicende di un deuzzo qualunque, di una mitologia religiosa qualunque, basata su testi che più manipolati e falsificati di così non si potrebbe (questo punto merita un approfondimento, più avanti), che i suoi inventori e/o sviluppatori vollero, iracondo, gelosetto, sadico, guerrafondaio, istigatore allo sterminio di massa, misogino, omofobo, etnocentrista, con conseguente etnofobia (in odor di razzismo), che, pochi lo sanno, se ne sarebbe dovuto andare una volta.. ‘sistemato’ il suo popolo (eletto), e che invece fu preso ed elevato ai massimi gradi grazie ad una concomitanza di eventi che può essere definita solo PAZZESCA. Tutto cominciò quando decise di diventare buonino e di farlo annunciare nientemeno che da suo figlio. Unico. Non bastava il solito angelo (àngelos = annunciatore, messaggero). Giosuè figlio di Giuseppe (padre putativo, ovviamente), detto poi Gesù a causa di un errore di traslitterazione aramaico-greco. Un tipo ameno la cui principale occupazione pare esser quella di sparigliare le carte inducendo una.. ‘confusione creativa’, per così dire. Un esempio per tutti: esordisce assicurando di non esser venuto ad abolire l’antica Legge ammannita a suo tempo dal.. babbo, ma di fatto la riduce ad un guscio vuoto (una sorta di CONFLITTO EDIPICO a livello divino? Mah!). Nel SOLO Vangelo di Marco, il primo e presumibilmente il meno inattendibile, ho rilevato OTTO violazioni gravi della Legge Mosaica. E ben OSTENTATE. Confusioni a parte, è però evidente il suo adoperarsi per far ‘aprire al mondo’ la chiusissima comunità giudaica, e non posso fare a meno di chiedermi chi, all’epoca dei fatti in questione, stesse attuando “..una politica dell’integrazione che non trova riscontri di uguale entità nell’intera storia universale..”(Andrea Giardina, Il Messaggero 220912). Mah.. ai posteri! Caduto poi che fu il suo messaggio in mani più che impure (un nome non a caso: Saulo di Tarso, in arte san Paolo) le cose andarono come ben si sa, con l’incomprensibile rassegnazione del BABBO, il quale, dopo questa cura a dosi massicce, perpetrata da lui stesso su sé stesso, allo scopo di migliorarsi e migliorare il mondo da lui creato, ottenne risultati discutibili, specialmente per quanto riguarda l’etnofobia, che risultò semplicemente invertita di circa centottanta gradi: “Infatti voi, fratelli, siete divenuti imitatori delle Chiese di Dio in Gesù Cristo, che sono nella Giudea, perché avete sofferto anche voi da parte dei vostri connazionali come loro da parte dei Giudei, i quali hanno perfino messo a morte il Signore Gesù e i profeti, e hanno perseguitato anche noi; essi non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini”(Paolo, Tessalonicesi I, 2,14-15). Bingo!
Per inciso: SOLO Marco, perché a differenza di quanto fanno i nostri pii amici, qui non si è applicato il CRITERIO CUMULATIVO. Fanno una marmellata indistinta dei quattro testi, spesso in conflitto l’un con l’altro, riducendoli ad uno solo e scelgono, di volta in volta, ciò che torna più utile(cfr. (3)). In un pianeta serio, chi così facesse, in qualsivoglia occasione, sarebbe invitato gentilmente ad accomodarsi fuori; qui invece.. eccoli lì, serviti e riveriti. C’è da credere che il nostro pianeta sia un po’.. ‘l’Italia’ della galassia. Ecco il motivo, forse, per cui gli alieni disdegnano il contatto con noi(4).
Resterebbe da stabilire come mai tutta questa ciofeca abbia potuto prosperare per tanto tempo.. e qui ci vorrebbe tutta un’enciclopedia.. ma.. sopra l’altare della cappella regia, nella Cattedrale di Siviglia, la terza più grande del mondo, dopo S. Pietro a Roma e S. Paolo a Londra, campeggia, a caratteri cubitali, una frase rivelatrice: “PER ME REGES REGNANT”(attraverso me, i re, regnano). Capita l’antifona?.. Per chi non sopporta eccezioni, quale miglior appoggio di una teologia dove termini impegnativi come INFINITO ed ETERNO vengono proposti e usati con una disinvoltura inquietante, sì da sollevare-incredibile a dirsi!-qualche piccola perplessità, qua e là. Tanto è che ora, sembra che alcuni autorevoli teologi ebrei (i discendenti dei suoi inventori!) stiano elaborando dei criteri correttivi che comportino una RESTRIZIONE di dio. Questo processo, che ha il simpatico nome di Tzim-Tzum, e che si rende necessario dopo la Shoah ed altre dèfaillances, ha il compito di liberare la divina natura della pletora di ‘onni-‘ di cui è stata impudentemente (ed imprudentemente) caricata (-potente, -sciente, -presente, e così via). Potente, sì, ma con qualche caduta del numero dei giri, ogni tanto. Sapiente, certo, ma con qualche lacuna cognitiva.. come tutti! Presente.. quando può! Poi dice che Totò e Alberto Sordi facevano ridere!.. Sono curioso di vedere come risponderanno, se lo faranno, i teologo cristiani. Con un’ESTENSIONE? Ma più di quanto già.. eppure qualcosa mi dice che ne sarebbero capaci. Ma già!.. dimenticavo.. Il dio sconosciuto!.. Estremamente versatile..
Ma eccoci all’approfondimento annunciato sopra. Ammesso anche, per pura ipotesi di lavoro, che le Scritture siano state in origine la Parola di Dio, la massa di falsificazioni in cui esse sono incappate, e tale da rendere praticamente impossibile risalire all’originale, ci garantisce che quella parola, NON L’ABBIAMO. E qui s’innestano le considerazioni che fa il prof. Bart D. Ehrman, uno dei massimi biblisti mondiali. “Che senso ha sostenere che Dio ha ispirato ogni singola parola delle Sacre Scritture dal momento che non le abbiamo? .. È un po’ difficile conoscere il significato delle parole della Bibbia se non sappiamo neppure quali esse siano! .. per Dio, salvaguardare le scritture non sarebbe stato più difficile che averle ispirate. Se avesse voluto che il popolo avesse le sue parole, senza dubbio gliele avrebbe date (e magari in una lingua che tutti potessero comprendere, invece che in greco o in ebraico). .. E se non aveva compiuto tale miracolo, sembra non esservi motivo di pensare che prima avesse compiuto il miracolo di ispirarle”(3). Ma come?!.. Tu, dio-mica uno qualunque!-che pretendi che io conosca la tua parola, sennò peggio per me, te la fai manomettere dal primo che passa, e senza muovere neanche una paglia?! A voler tirare le somme di quanto detto, anche il più fervido sostenitore del ‘dio sconosciuto’, che a prima vista dovrebbe goderne come pochi (più sconosciuto di così!..) non può non rimanere interdetto davanti alle prestazioni di questo tizio squinternato e praticare con diligenza l’arte in cui i religiosi sono insuperabili; quella di fare il ‘pesce in barile’. Fanno finta di non aver capito, sorridono, e proseguono nel loro monologo.
Dovrebbe ora esserci abbastanza materiale per poter sperare che noi laici ci si possa finalmente emendare da quella colpevole ‘modestia critica’ nominata sopra, e niente di meglio per questo che affrontare un nodo assolutamente fondamentale come il discorso su dio, che tendiamo inspiegabilmente ad evitare. Si tende a dimenticare (tanta è la.. STRIZZA!) che il discorso su dio ha una sua ben precisa connotazione filosofica-e perciò LAICA. È pur vero che la DISTRAZIONE DI MASSA imperante è tale che come si dice ‘dio’.. zac!.. QUELLO!.. ma basta fare un po’ di ‘mente locale’ per poter affermare con tutta serenità d’animo che qualsiasi cosa si possa intendere con esso termine, da zero a più infinito, a volerla buttare in matematica, il dio cristiano (ebraico, islamico) è da escludere IN VIA PRELIMINARE. Vado più in là; è soggetto da evitare accuratamente. E non c’è Tzim-Tzum che tenga. Certo, le difficoltà non mancheranno ed il successo non è assicurato, e questo non per le nostre eventuali cattiva volontà ed imperizia, ma perché, come dicono gli ebrei devoti col loro humor monotematico e squaglia-nondicocosaperdecenza (niente a che vedere con Mel Brooks o Woody Allen!): “l’uomo fa progetti e dio ride”. “Da restarci, magari..”(humor personale).

Alessandro Petrucci

(1) “Alla faccia del relativismo!”, direbbe qualcuno.
(2) Non l’hanno fatto Papa!.. Puntavo su di lui..
(3) ‘Gesù non l’ha mai detto-millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei Vangeli’ Ed. Mondadori.
(4) A proposito di contatti alieni, eccovi una storiella di cui devo rendere a parole la parte grafica (è una vignetta). Lo stesso ho fatto, via SMS, con un mio amico belga, peraltro nostro associato. Gliela ho dovuta poi spiegare. A me è piaciuta.
Un alieno sceso da un disco volante, da cui fa capolino un altro alieno, si avvicina ad un omino con cagnolino a guinzaglio e, perplesso, gli chiede: “ho saputo che avete sospeso le missioni Shuttle: è per qualcosa che abbiamo detto?”.

23 Giugno 2013   |   articoli, riflessioni   |