Grazie ai nostri mass media unificati abbiamo avuto modo di conoscere i seguenti fatti di importanza planetaria nonché universale.
Papa Francesco ha affrontato la scalinata che lo portava all’aereo per il Brasile portando il bagaglio a mano da solo.
Ben quaranta parmigiani (intesi come abitanti di Parma e non come forme del pregiato formaggio) sono andati a Rio come il Papa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.
Alcuni bagnanti brasiliani hanno fatto una scultura di sabbia raffigurante Papa Francesco.
L’aereo del Papa è atterrato con ben 17 minuti di anticipo sull’orario previsto a Rio.
Papa Francesco ha “fatto la battuta” in aereo dicendo “Dio è brasiliano, volevate anche il Papa?”.
Tutte queste notizie hanno avuto più o meno (sicuramente più) lo spazio riservato alle vere notizie sul fatto che ci sono stati molti scontri tra polizia e indignados brasiliani e che (anche) in Sudamerica sono sempre più numerose le proteste per l’atteggiamento di chiusura verso gli omosessuali tenuto dalla Chiesa Cattolica.
Quasi nullo invece lo spazio riservato alle statistiche ufficiali che raccontano di come negli ultimi 40 anni (1970-2010) gli appartenenti alla Chiesa Cattolica in Brasile siano passati dal 92 al 65% a favore delle chiese protestanti salite dal 5 al 22% e anche degli odiatissimi atei passati dall’1 all’8%.
Non c’è male per quello che era considerato un bacino “di sicurezza” per la Chiesa Cattolica che si trova sempre più in difficoltà di fronte alla secolarizzazione dell’Europa e all’indifferenza dell’Asia nei suoi confronti.
Insomma a ben guardare ci sarebbero interessantissimi spunti per analizzare il viaggio del Papa in Brasile e la sua scelta di iniziare la sua opera di evangelizzazione proprio da lì, tuttavia i nostri mass media unificati di questo non parlano, del resto non dobbiamo mai dimenticare di essere un paese “parzialmente libero” per ciò che riguarda l’informazione (fonte: freedomhouse.org).
Alessandro Chiometti