Da sempre carente di salute fin dalla sua nascita, messa duramente alla prova da decenni di garofani e scudi crociati, ferita dal sistema maggioritario, ha lottato contro l’inestirpabile cancro del populismo ma, già ferita a morte dalla mancanza di divisioni fra i poteri legislativo esecutivo e giudiziario e per giunta colpita al cuore dall’assenza della rappresentanza dei cittadini in parlamento, nonostante tutti i suoi sforzi si è spenta oggi la Democrazia Italiana con la decisione della Corte Costituzionale di respingere con futili nonché ridicoli motivi la richiesta 1.239.423 italiani di indire un referendum sull’annosa questione dell’eutanasia, da quarant’anni bloccata in parlamento.
Niente fiori né opere di bene, ma pomodori e uova marce a chi vi chiederà voti, grazie.
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No, nonostante il nostro innato pessimismo non ce l’aspettavamo che si potesse arrivare a tal punto di indecenza.
No, ovviamente non finisce qui.
Alessandro Chiometti