Per chi ancora non lo sapesse, la Curia di Terni ha convocato un convegno sul destino della città per sabato e domenica 14 e 15 Giugno. Dato che ci siamo letteralmente autoinvitati a questo convegno e ci hanno concesso di intervenire, pubblico per il lettori del blog, in anteprima come consuetudine, il mio intervento che dovrebbe essere già messo agli atti del suddetto convegno.
Pur ringraziando gli organizzatori dell’incontro per lo spazio che ci hanno messo a disposizione, il mio sarà un intervento molto critico.
So che non è simpatico fare il “bastian contrario”, tuttavia ritengo necessario chel’assemblea qui convocata venga a conoscenza del nostro punto di vista.
Come potete immaginare dal suo stesso nome, L’Associazione Culturale Civiltà Laica ha come suo obiettivo primario quello di difendere la laicità dello Stato, operando prevalentemente su basi culturali.
Cominciamo quindi con il dire che, a mio giudizio, non c’è ingerenza da parte della Curia nel convocare un convegno di tutte le realtà operanti sul territorio per interrogarsi sul destino di questo.
In tal senso il convegno è del tutto legittimo. Come del resto è legittimo per i laici interrogarsi sul futuro di una Chiesa Cattolica che a livello nazionale è ormai politicamente compromessa dato che si è schierata apertamente con una sola parte politica. Ma questi sono altri discorsi che non starò qui a fare oggi.
Dicevo che il convegno promosso dalla Curia locale è del tutto legittimo, tuttavia ciò non può esimerci dal notare che la convocazione di questo convegno avviene in un momento molto particolare della vita della nostra città, ovvero in prossimità di una scadenza elettorale. Coincidenza che porta inevitabilmente ad interrogarsi sulla questione cruciale: questa è una mossa realmente disinteressata o politicamente scorretta?
Viene infatti da chiedersi se il dinamico Mons. Paglia, che è innegabilmente legato in modo molto forte all’attuale governo cittadino, non abbia annusato l’aria che tira in città ravvisando i segnali di un clamoroso, quanto possibile, cambio di maggioranza. E voglia, di conseguenza, adoperarsi per mettere i piedi su due staffe, organizzando questo convegno parlando di una “città in declino” con il vero obiettivo di ingraziarsi la parte politica attualmente all’opposizione.
Spiace farlo notare ma è quanto meno inelegante parlare di “declino” di una città dopo che in questi otto anni si è condiviso, e anche fortemente influenzato, quasi tutte le scelte amministrative della città stessa.
Del resto occorre se non altro intendersi di quale presunto “declino” si vuole parlare.
Se si parla di declino economico, è pressoché inevitabile che Terni navighi in cattive acque, visto che sta pagando sulla propria pelle le scelte industriali che sfruttando la globalizzazione portano la mano d’opera in paesi dove costa molto di meno.
Ritengo che sia quasi inutile convocare un convegno di questo tipo e di questa portata su una questione cosi ampiamente già trattata e sviscerata in molteplici occasioni.
Se invece si parla di declino culturale e sociale, lasciatemi dire che a mio giudizio Terni non può ritenersi in declino. Non starò ad elencare tutte gli eventi che a Terni sono nati e si sono sviluppati nell’ultimo decennio, per dimostrare questa mia affermazione, semplicemente perché non ce n’è il tempo. Ripeto solo che, a mio giudizio, pur rimanendo aperta l’annosa questione dell’Università (in cui comunque rispetto a tempo fa sono stati fatti passi avanti, anche se non sufficienti), non ritengo ne’ giusto ne’ obiettivo definire in declino Terni, culturalmente e socialmente parlando.
Ma è proprio questo che mi porta a fare delle dolorose riflessioni.
Mi è davvero difficile capire come sia possibile che i nostri amministratori non abbiano difeso con forza le loro scelte e il loro operato, di fronte ad una offensiva che dà un giudizio così duro su di loro.
Parliamoci chiaro, fosse stata la parte politica avversa a convocare un convegno su “Terni città in declino” si sarebbero levate voci alte ed arrabbiate in difesa dell’operato delle due giunte Raffaelli.
Invece dato che è stata la Curia a convocarlo si sentono solo mormorii balbettanti a mezza bocca (a parte alcune lodevoli, quanto isolate, eccezioni dell’ultima ora).
Questo ci lascia profondamente perplessi cari amministratori, insomma voi ritenete di aver lavorato bene oppure no? Se la risposta, come penso, è positiva perché non vi difendete con veemenza dalle accuse a voi rivolte?
Insomma, ritenete anche voi che Terni sia una città in declino culturale e sociale?
E permettetemi un ultimo rilievo ancora a voi rivolto, amministratori di questa città.
Sarebbe bene non lasciare alla curia cittadina il compito di organizzare convegni e giornate di lavoro sul futuro della città.
Ma non perché loro non abbiano il diritto di farlo, ce l’hanno, lo ribadisco; ma perché dovreste essere voi i primi a farlo.
Quando questi convegni sono convocati solo da una parte della città (ovvero la Curia, che per sua natura non può rappresentare tutti, non deve rappresentare tutti e non deve essere ritenuta in grado di rappresentare tutti) questi convegni nascono monchi.
Sono difatti state ignorate nell’organizzazione di questo convegno tutta una serie di realtà culturali e sociali che meriterebbero senz’altro di essere qui a dire la loro.
Faccio un esempio che vale per tutti, l’Officina Sociale “La Siviera”, al cui interno c’è anche chi gestisce tutto il mercato equo e solidale a Terni.
E altro dir non voglio.
Ma non è colpa della Curia, ripeto. Sono le amministrazioni civili, laiche e democraticamente elette che hanno il compito di rappresentare tutti e anche quello di cercare di conoscere la realtà della situazione cittadina; magari anche convocando periodicamente giornate di studio e convegni.
Quindi concludendo è agli amministratori della città che Civiltà Laica si rivolge, dicendo: non fatevi rubare il mestiere dagli altri.
Abbiate il coraggio di difendere le vostre scelte, di spiegarle e di combattere per esse.
Altrimenti quando si tornerà a votare non meravigliatevi se la gente non crederà più in voi, quando siete stati voi i primi a rimanere in silenzio mentre qualcuno definiva Terni una città in declino.
Alessandro Chiometti
Presidente Ass. Cult. Civiltà Laica