Visto che nessuno ha il coraggio di prendere il toro per il corna, ci assumiamo noi il compito ingrato, ma ineludibile, di proporre le pene adeguate per l’attore Rezza Antonio, reo di aver pronunciato una bestemmia nel corso del suo spettacolo, nonché per l’Assessore Guerra Simone, ugualmente reo, perché dilapida il denaro della comunità, per finanziare siffatte oscenità.
Pertanto, esigiamo che si torni ai “bei tempi antichi”, mandando al rogo l’ignobile guitto/attore da strapazzo; suggeriamo altresì che la pira, al tramonto, venga accesa nel luogo simbolo di Terni: Piazza Tacito, in modo da sfruttare il contrasto, estetico e simbolico, tra i giochi d’acqua della Fontana e le fiamme, che arderanno il corpo del colpevole.
Il supplizio, infine, non solo sarà ripreso dalle telecamere, onde venderlo in esclusiva al miglior offerente, per ristorare le esangui finanze comunali, ma prevederà anche che il Rezza inizialmente canti:
“Stride la vampa! – la folla indomita
Corre a quel fuoco – lieta in sembianza;
Urli di gioia – d’intorno echeggiano …
Cinto di sgherri – guitto s’avanza!
Sinistra splende – su’ volti orribili
La tetra fiamma che s’alza al ciel!
Stride la vampa! – giunge la vittima
Nero-vestita – discinta e scalza!
Grido feroce – di morte levasi;
L’eco il ripete – di balza in balza!”