Il professor Alberto Carpinteri, noto per essere stato nominato, in quota An, alla presidenza dell’Inrim (Istituto nazionale di ricerca metrologica) dall’ex ministro Gelmini, è tornato alla ribalta per un articolo scientifico sulla Sindone di Torino nel quale intende dimostrare l’autenticità della reliquia. Come superare il problema che da tutte le misurazioni fatte con il carbonio 14 il telo di lino risulta risalire al 1300, e contemporaneamente ovviare all’impossibilità di provare l’origine “naturale” delle immagini in esso contenute? Nulla di più facile, basta prendere delle fonti attendibili. In questo caso le fonti sono: Matteo 27:54 e 28:2-4; la narrazione apocrifa di Giuseppe d’Arimatea, capitolo 5; Dante Alighieri, Inferno, XXI canto, 106-114. Da queste fonti storico-scientifiche Carpinteri deduce che a Gerusalemme, il 3 aprile del 33 dopo Cristo è avvenuto un terremoto del nono grado della scala Richter.
Questo terremoto ha prodotto, tramite le reazioni piezonucleari note solo al professor Carpinteri, un flusso enorme di neutroni che hanno creato l’immagine sulla Sindone. Non solo, ma il famoso pietrone che chiudeva l’ingresso al santo sepolcro è stato fatto rotolare per 15 minuti da un angelo. Questo rotolamento ha causato un ulteriore flusso di neutroni che, interagendo con il carbonio 14 della sindone, lo ha “ringiovanito” facendolo sembrare del 1300. Questo è quanto scrive Carpinteri nell’articolo “Neutroni piezonucleari da terremoti quale ipotesi per la formazione dell’immagine e la datazione con radiocarbonio della Sindone di Torino”.
Certo che questo fatto del terremoto è strano: tanto per dare un’idea, il terremoto dell’Aquila era circa del settimo grado. Il terremoto avvenuto a Gerusalemme sarebbe dovuto essere 100 volte più potente, quindi magari qualche danno ce lo si poteva aspettare. Gerusalemme è rimasta tutta in piedi; ma quando c’è di mezzo il soprannaturale non ci si possono porre troppe domande. E anche il flusso di neutroni è imponente: per decenni Usa ed Urss hanno sviluppato la bomba al neutrone, la cui caratteristica è di uccidere qualunque essere vivente, ma sembra che quel giorno, a parte due ladroni ed un povero Cristo, non ci siano stati molti morti a Gerusalemme.
A queste bazzecole si può pure passare sopra, la scienza in fondo non può spiegare tutto. Ma la storia dell’angelo che ci mette un quarto d’ora a spostare la pietra no! Questa non può essere accettata, qualunque angelo che si rispetti ci metterebbe molto meno di 15 minuti per spostare una pietra, sennò che angelo sarebbe? Quindi la teoria è fasulla. Gli angeli sono angeli e non si scherza.
Carlo Cosmelli – Cronache Laiche