Lo sappiamo, viviamo in tempi di grave crisi economica e bisogna tirare la cinghia.
Non fanno eccezione le amministrazioni locali che a causa delle insensate politiche economiche del governo nazionale (che mentre millanta federalismi strangola invece gli enti locali) si vedono costrette a tagliare senza pietà ogni tipo di finanziamento elargito negli anni precedenti.
Anche la nostra piccola associazione, ha visto scomparire quella miseria di contributo comunale che aiutava a tirar avanti e a proporre iniziative per la città.
Finora non ci siamo lamentati perché pensavamo che i sacrifici imposti fossero uguali per tutte le realtà territoriali.
Oggi invece scopriamo che le cose non stanno così.
C’è qualcuno che a Terni, nonostante tutto, ha visto confermare tutti i contributi comunali degli anni precedenti. Di chi stiamo parlando? ma è ovvio: parliamo di chi si occupa di glorificare il Santo della nostra città tramite i cosiddetti Eventi Valentiniani.
Come denunciato da un comunicato stampa interassociativo nei giorni scorsi infatti, l’Assessorato comunale ad essi interamente dedicato (sic) non vede infatti diminuire il suo budget; viceversa tutto ciò che dovrebbe rientrare nelle voci di spesa dell’Assessorato alla Cultura se gli va bene vede dimezzato il finanziamento precedente, se gli va male (come nel nostro caso) lo vede totalmente annullato. Per di più qualcuno mormora insistentemente che nei prossimi anni, le uniche spese per la "cultura" nella nostra città saranno appunto quelle dedicate agli Eventi.
Questo, oltre a costringere alla chiusura tante realtà che si sono date da fare per sollevare il livello culturale della nostra città negli anni precedenti, è eticamente vergognoso visto che per sua dichiarata natura il festeggiamento di un santo cattolico non può essere certo una festa “per tutti”. Non voglio neanche entrare nel merito dei clamorosi, nonché numerosi, flop riscontrati dagli Eventi Valentiniani nell’ultima stagione; del resto come insegna l’esperienza di Terni in Jazz il fatto che le sale siano piene e gli eventi di ottima qualità nella nostra città non conta niente nella valutazione dell’iniziativa.
Il discorso da fare invece è il solito: nel nostro paese, e Terni non fa eccezione, per racimolare finanziamenti cospicui o si parla di Chiesa (quella Cattolica ovviamente) e di santi o si rimane a bocca asciutta.
Diventa sempre più urgente a questo punto portare alla luce l’entità dei finanziamenti pubblici (comunali) elargiti alle filiali locali della multinazionale “Vaticano S.p.A.”; in tal senso stiamo lavorando, noi di Civiltà Laica, per tirar fuori un dossier con dati attendibili e aggiornati delle somme versate dal Comune di Terni alle parrocchie negli ultimi cinque anni. Non avete da dubitare che ne sentirete, ancora, delle belle.
Alessandro Chiometti