Piccola citazione presa dall’articolo di Telmo Pievani che apre l’almanacco della scienza 2017 di MicroMega, di cui Civiltà Laica consiglia, non da oggi, una lettura attenta e ragionata.
[…] Un paio di milioni di anni prima di Panomo era vissuto l’antenato comune tra noi, gli scimpanzé e i gorilla, mentre 15 milioni di anni fa l’antenato comune tra noi, gli scimpanzé, i gorilla e gli oranghi asiatici, ma questa è un’altra storia di cuginanze allargate. Fermiamo qui il nostro viaggio all’indietro nel tempo. Quel fragile e recente ramoscello evolutivo chiamato Homo Sapiens può oggi vantare se non altro un piccolo orgoglio intellettuale: grazie alla scienza sta ricostruendo i fili che materialmente lo legano al maestoso albero della biodiversità terrestre.
Dimenticavo un ultimo aggiornamento fondamentale sulle realzioni filogenetiche tra umani e scimpanzé. Il 23 luglio 2017 Eugenio Scalfari su l’Espresso ha annunziato urbi et orbi che gli atei, militanti e nichilisti, hanno un io elementare, “un io che non pensa”. Peggio, essi possiedono “un io di stampo animalesco”. Colpe davvero gravissime, lo stigma dell’animalità grava su di loro. Che siano il tanto ricercato anello mancante tra l’uomo e le bestie?
In chiusura ha poi solennemente sentenziato che gli “spiace che gli atei ricordino lo scimpanzé dal quale la nostra specie proviene”. Come se fosse un offesa ricordare uno scimpanzé e, soprattutto, come se la nostra specie provenisse dagli scimpanzé!
Lo svarione non è casuale. Se si continua a non voler cogliere il significato culturale della razionalità scientifica, il valore sociale dell’impresa tecnico-scientifica, l’impatto filosofico di nuove scoperte sul mondo, sull’evoluzione e su noi stessi, prima o poi si finisce per parlare all’incirca con i toni del discorso di Samuel Wibeforce ai tempi di Darwin. Parafrasando un commento che scrisse anni fa il Premio Nobel per la fisica Steve Weinberg, lo sforzo di capire la nostra evoluzione è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendolo un po’ della dignità della tragedia.
Al lettore valutare se l’omelia contro gli atei-scimpanzè appartenga più alla farsa o alla tragedia.
Telmo Pievani – “Adamo ed Eva nati più volte” da MicroMega n. 6/17 (Almanacco della Scienza 2017)