Molti insigni commentatori si sono stupiti dell’apologia intessuta da L’Osservatore Romano del 27-28 Dicembre 2012 nei confronti di Mario Monti.
A maggior ragione, noi comuni mortali non vi abbiamo neppure dormito la notte, afflitti dal rovello di come un quotidiano così super partes si fosse lasciato andare, per di più nei confronti di un uomo così sobrio come l’ex Presidente non eletto del Consiglio.
Poi, ci siamo imbattuti, del tutto casualmente, in un articolo di giornale, che non solo non è degno di fede, ma delinea anche uno scenario talmente miserevole che vogliamo esporlo alla pubblica esecrazione.
1) Il giornalista sostiene che il Governo dell’Uomo venuto dalla Bocconi abbia stanziato:
“ … 223 milioni per le scuole private (cioè cattoliche), 12,5 milioni per l’ospedale Bambin Gesù di Roma (caro a Bertone) e 5 per il Gaslini di Genova (caro a Bagnasco) ” [1].
Inoltre, insinua che:
“ … il bello di questo matrimonio tra il Vaticano e l’ex preside della Bocconi è che è tanto d’amore quanto d’interesse.
Prendiamo il caso Ior. Sono stati Monti e Grilli, in estate, a salvare la banca del Papa dalla bocciatura europea in tema di trasparenza e contrasto al riciclaggio: agli ispettori di Bankitalia (assai critici sullo Ior) fu sostanzialmente impedito di parlare al Consiglio d’Europa e palazzo Koch, per reazione, arrivò a ritirare la sua delegazione.
… Anche sull’8 per mille Monti si è rifiutato sia di attivare la commissione italo-vaticana per rivederne il gettito ben superiore alla vecchia “congrua” (come prevede il Concordato), sia di fare pubblicità sulla destinazione della quota dello Stato, e pure sull’Imu è riuscito a strappare a Bruxelles una sorta di condono: gli immobili commerciali di enti religiosi dovranno pagare dal 2013, ma l’evasione pregressa è perdonata”. [2].
2) Tuttavia, persino il giornalista è costretto ad ammettere che il matrimonio tra la Santa Sede ed il Bocconiano non è un mercimonio, poiché vi è pure un afflato spirituale:
“ … il solido rapporto di stima col Pontefice costruito durante il suo mandato a palazzo Chigi …
… la irrituale telefonata per gli auguri di Natale tra il premier e Benedetto XVI, molto pubblicizzata da palazzo Chigi, poi l’endorsement dell’Osservatore Romano, organo della segreteria di Stato del potente Tarcisio Bertone, e infine ieri quello del capo dei vescovi italiani Angelo Bagnasco (“sulla sua onestà e capacità sembra esserci la ampia condivisione e ha ottenuto riconoscimento in tal senso anche in Europa”).
Insomma, gerarchie unite come non si vedeva dai tempi della Dc.
Il nostro ha subito ringraziato a modo suo:
“Sono onorato, penso che i temi etici siano fondamentali, ma se ne occuperà il Parlamento”.
… gli addentellati dell’ex premier col Vaticano sono noti e ve li abbiamo già descritti: i ministri o sottosegretari ben introdotti Oltretevere come Riccardi e Ornaghi, certo, ma anche i rapporti autonomi del premier stesso, del vicesegretario generale di palazzo Chigi (e suo braccio destro) Federico Toniato o del direttore di Rai Vaticano Marco Simeon.
… I temi etici restano alla libera coscienza degli eletti, dice Monti, ma il governo tecnico ha fatto ricorso contro una sentenza europea che consentiva la diagnosi preimpianto sugli embrioni nonostante la famigerata legge 40 sulla fecondazione assistita” [3].
Da parte nostra ci limitiamo a ricordare che Domenica, 13 Novembre 2011, la prima immagine, trasmessa a reti unificate, di Mario Monti, freschissimo d’incarico, fu quella di quando usciva dalla Santa Messa.
Evidentemente, la Messa non è finita.
Amen.
Valerio Bruschini – La terra di nessuno
NOTE
[1] Palombi Marco, “Tutti gli interessi vaticani nelle ‘nozze’ con il Prof”, Il Fatto Quotidiano, p.2, 29 Dicembre 2012.
[2] Ibidem.
[3] Ibidem.