Anche a Terni c’è stata Domenica 5 Ottobre la miserevole manifestazione delle cosiddette “Sentinelle in piedi”, gruppo di integralisti ultracattolici uniti al fascistume locale per cui anche il solo parlare di diritti civili è troppo.
Sottolineiamo “parlare” di diritti civili, perché nel nostro paese non si fa altro; dopo la legge 194/78 sull’aborto pochissime altre leggi sui diritti civili (e solo su temi marginali) ce l’hanno fatta a passare le forche caudine di governi e parlamenti. La notte dei diritti civili di omosessuali, non credenti e diversamente credenti dura da quasi quarant’anni. E dell’alba nessuna notizia.
Anzi, negli ultimi anni si erano tentati pesanti passi indietro da parte dei governi filo-clericali di destra e sinistra; come non ricordare infatti l’approvazione della talebana legge 40/2004 sulla fecondazione assistita, una legge incostituzionale che per fortuna è stata riconosciuta tale e smantellata dalle varie sentenze italiane ed europee.
Per codeste “sentinelle” però anche il solo parlare di diritti civili è troppo! Secondo i loro dogmi medioevali infatti certi argomenti devono essere semplicemente tabù e pensare di poter un giorno riconoscere agli omosessuali dei diritti li fa scattare in difesa della sacra famiglia eterosessuale.
Del resto si sa, i bambini stanno meglio negli orfanotrofi gestiti dal clericalume che adottati da due uomini o due donne che li amano.
Del resto si sa, la fecondazione assistita è voluta dalle lobby economiche che vogliono testare i loro farmaci (presumibilmente le stesse lobby che causano le scie chimiche nei cieli) e non dalla necessità di curare una malattia che si chiama infertilità.
Del resto si sa, dei diritti civili in Italia non si deve parlare perché c’è il Papa e poi perché questi discorsi fanno piangere la madonna che adesso appare anche a Colle dell’Oro a una ragazza che i giornalisti, i familiari e la parrocchia non hanno esitato a sbattere in prima pagine con nome, cognome, indirizzo e codice fiscale invece di salvaguardarla come si dovrebbe fare in questi casi.
Insomma la lettura “silenziosa” (però con comizio annesso) vuol dire in pratica: non parlate ma pregate, non chiedete diritti ma state in silenzio, non ragionate ma credete.
Le associazioni laiche hanno ignorato, a Terni, questa manifestazione e probabilmente hanno fatto bene, ma qualche contestazione a queste sentinelle è arrivata comunque. Spontanea, irridente e irriverente come si può vedere dai filmati disponibili in rete. Fortunatamente non si è arrivati ai veri e propri scontri che ci sono stati in altre città.
Una frase di un contestatore laico è da sottolineare mentre parla con il carabiniere: “lei non mi può dire che la loro è una manifestazione democratica perché manifestare per togliere diritti agli altri non è democratico”.
Ecco, il punto è proprio questo, ma a chi legge guardando solo le figure è difficile farlo capire.
Alessandro Chiometti