E’ di notevole importanza, per l’associazione Civiltà Laica, il successo che ha avuto anche quest’anno il progetto FILOSOFIA MON AMOUR, progetto culturale guidato dal prof. Marcello Ricci, con l’intento di dare vita ad una scuola popolare di filosofia, ovvero ad uno spazio in cui tutti e, specialmente a chi non è ferrato in materia, possano avere la possibilità di approcciarsi alla filosofia e di conoscere le questioni filosofiche più importanti. Dopo un primo esperimento realizzato l’estate scorsa presso la sala Laura della Siviera, in cui i quattro incontri furono incentrati sulla storia del concetto di tolleranza nell’età moderna, quest’anno, presso la sede di “La Pagina”,la scuola scuola popolare è tornata ad affrontare il tema del materialismo filosofico nell’età antica. Anche quest’anno quattro incontri: i primi tre dedicati rispettivamente a Democrito, Epicuro e Lucrezio, l’ultimo alla figura di Socrate, padre della filosofia del dialogo e principale modello di riferimento del prof. Ricci nella sua metodologia d’insegnamento della filosofia. Una grossa partecipazione, anche da parte dei giovani, e tra essi di coloro che ancora non si sono imbarcati nello studio di questa disciplina.
Una partecipazione attiva c’è stata da parte dei ragazzi del Progetto Mandela i quali hanno letto ed interpretato vari frammenti di testi filosofici. Questo è un espediente fondamentale per far capire ai ragazzi che la filosofia è tutto fuorché un qualcosa di inutile e noioso.
Sostenuto da una solida preparazione e da elevata capacità di stimolare l’interesse e la partecipazione del pubblico, Ricci è riuscito a spiegare in che cosa veramente consista il materialismo filosofico e a smontare i classici luoghi comuni che vedono i materialisti come gente senza valori ed attaccata soltanto alle cose materiali della vita: poter, danaro, ecc., ecc. Grazie a questi incontri, molta gente ha avuto modo di vedere come molto spesso i valori di questi filosofi materialisti, come Democrito ed Epicuro, fossero proprio, invece, il rifiuto delle ricchezze e del potere, e l’amicizia disinteressata tra gli uomini. Lo scopo della filosofia è proprio questo, ovvero, quello di accendere le intelligenze (citando Plutarco), in modo tale da far si che ogni singola persona sia in grado di rivendicare la propria autonomia intellettuale e morale nei confronti dell’educazione famigliare, della politica, dei pregiudizi della società (spesso e volentieri del tutto infondati), e delle cattedre religiose. Ciò costituisce la premessa fondamentale affinché tutti si costruiscano una propria visione della vita e del mondo, coscienti del fatto che la verità assoluta non esiste e che quindi dialogare e confrontarsi con le altre prospettive è la cosa più opportuna da fare. Il dialogo con gli altri, e non solo il rispetto per loro, è il fulcro della democrazia e della laicità. Non c’è vera laicità e democrazia se non c’è ascolto, dialogo e discussione. Cosa più della filosofia può sviluppare una simile forma mentis?Come si può essere aperti e tolleranti senza prendere come modello esemplare di comportamento chi, come Socrate, non ha mai affermato altra verità se non quella di sapere di non sapere.? Il fatto che molta gente abbia partecipato a tale iniziativa significa che l’interesse per la filosofia è abbastanza vivo in molte persone. Mi permetto di parlare di successi filosofici e laici, proprio perché non c’è nulla di più laico di un posto dove persone che, con esperienze di vita più diverse, si riuniscono e si cimentano nella ricerca di una qualche verità, confrontandosi senza la presunzione di possedere un sapere assoluto valido per tutti. L’interesse per la filosofia, è interesse per la laicità.
Federico Piccirillo