Ora che con la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale siamo usciti dall’imbarazzante terno al lotto politico che ha portato al suicidio il più grande partito di centrosinistra italiano, possiamo ragionare su quella formidabile occasione – per la democrazia, i diritti e la stessa politica – persa con la bocciatura della candidatura di Stefano Rodotà.