Da qualche tempo postavo alcuni degli articoli del nostro blog sul forum del sito terninrete.it, pensavo che (visto anche il loro motto “questa città impara da te”) ci fosse modo di far passare qualcosa della nostra “controcultura” laica che cerca strenuamente di opporsi al clericalismo dilagante nel nostro paese.
Quest’idea è durata la bellezza di un mese circa, fino a quando ho osato postare la provocatoria lettera aperta alla Sen. Binetti del nostro amico e socio Valerio Bruschini.
Ovviamente in una città impagliata come la nostra questo è stato intollerabile, perché non è evidentemente possibile citare fatti scomodi per la Chiesa Cattolica per quanto siano documentati e verificati.
La censura è arrivata nel giro di due ore, e non paghi di aver cancellato il criminoso messaggio, hanno ben-pensato (naturale per i benpensanti) di cancellare anche il mio precedente post di critica alla evidentemente intoccabile Binetti (“o’ miracolo binettiano”, reperibile sul nostro blog come la lettera di V. Bruschini).
Fin qui i fatti accaduti, ora qualche riflessione.
Ovviamente il loro è un atto del tutto legittimo in quanto ognuno decide cosa pubblicare nel proprio forum di discussione, ma è evidente che altrettanto legittimamente noi possiamo ridere di chi si professa democratico, per la libertà di pensiero, per la libertà di espressione etc.etc. ma poi, al primo segno di anticonformismo o di notizie scomode, fa intervenire la sua censura.
Quello che è più triste dell’intera vicenda è che, ne sono sicuro, nessun prelato si è dovuto scomodare per sollecitare l’intervento del democratico censore, oramai la forma mentis è tale che le notizie scomode (in ogni ambito, non solo quelle scomode per la Chiesa Cattolica) non vanno né verificate, né discusse, né valutate. Vanno solo, sempre e comunque, censurate.
Questa è la più grossa vittoria che è stata ottenuta dal Pensiero Unico Dominante; oramai non c’è bisogno di esercitare pressioni per far scomparire le notizie, chi lavora nell’ambito dell’informazione, dal più grande al più piccolo (ovvero il nostro caso), è totalmente assoggettato al sistema ed è troppa la paura di essere “scomodi” e di venir poi esclusi dal giro che conta.
Ovviamente, ci sono piccole e lodevoli eccezioni… ma sono sempre più rare.
Se un sito di informazione piccolo come quello di Terni in Rete, si sente in dovere di far scomparire dal suo forum i commenti e le notizie scomode significa che siamo proprio alla frutta.
Alessandro Chiometti